Negli ultimi anni c'è stato un grande aumento del numero di bambini cui è stato diagnosticato il reflusso gastroesofageo (RGE). In questi casi, l'allattamento non andrebbe interrotto. Sono stati condotti pochissimi studi sull'alimentazione dei bambini che soffrono di reflusso; tuttavia, è stato provato che i bambini con questo tipo di disturbo soffrono meno di reflusso notturno quando sono allattati al seno.
Ma di cosa si tratta esattamente?
Per reflusso gastroesofageo si intende il ritorno nell'esofago del contenuto dello stomaco a causa di una immaturità (frequente nei neonati) della valvola (il cardias) che impedisce al cibo di tornare indietro una volta arrivato nello stomaco, che non si chiude bene.
I sintomi e le complicazioni di questo disturbo variano da paziente a paziente e possono comprendere:
difficoltà a deglutire, singhiozzo e ruttini frequenti, conati di vomito o soffocamento, frequente dolore o arrossamento della gola, sonno disturbato, pianto improvviso o inconsolabile, dolore acuto, inarcamento durante le poppate, rigurgito e vomito frequenti, vomito molte ore dopo il pasto, rifiuto del cibo o costante richiesta di cibo o bevande, aumento di peso rallentato, otiti frequenti, problemi respiratori compreso il broncospasmo, respiro faticoso, asma, bronchite, polmonite, apnea.
Quando si allatta un bambino che soffre di reflusso gastroesofageo è importante ricordare prima di tutto