tag:blogger.com,1999:blog-58199539161676066382024-03-13T16:03:43.095+01:00LATTE DI MAMMA MIAGruppi di sostegno fra mamme e per le mamme che allattano al senoMammamilahttp://www.blogger.com/profile/12151366357828907409noreply@blogger.comBlogger61125tag:blogger.com,1999:blog-5819953916167606638.post-66561600727645847782015-09-29T08:00:00.000+02:002015-09-29T08:00:02.420+02:00COME SAPERE SE IL BAMBINO MANGIA ABBASTANZA?<div>
<div class="separator" style="clear: both; font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/_Sif6KZLD6TI/TT8-RtwOE9I/AAAAAAAAAEs/Evz7vnv-b9M/s1600/posizione+allattamento.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="212" src="http://3.bp.blogspot.com/_Sif6KZLD6TI/TT8-RtwOE9I/AAAAAAAAAEs/Evz7vnv-b9M/s320/posizione+allattamento.jpg" width="320" /></a></div>
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<span style="font-family: inherit;">(<i>dal sito della <a href="http://www.lllitalia.org/">Lega per l'Allattamento Materno</a>) </i></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><br />
</span><br />
<span style="font-family: inherit;">Questa è una delle domande che le mamme si pongono più spesso.</span><br />
<span style="font-family: inherit;">È comprensibile, dal momento che il seno non è trasparente e non è dotato di finestrelle graduate appare più difficile capire quanto latte prende il bambino. Fortunatamente però ci sono altri segnali che ci possono indicare se il bambino ne prende a sufficienza.</span><br />
<a name='more'></a><span style="font-family: inherit;">Di solito, nei primissimi giorni, quando assume colostro – limitato in quantità ma dalle preziosissime qualità – il neonato bagna soltanto 1 o 2 pannolini nel corso delle 24 ore.</span><br />
<span style="font-family: inherit;"><br />
</span><br />
<span style="font-family: inherit;">Appena arriva il latte, in genere <b>verso il terzo o quarto giorno</b>, il bambino comincerà a bagnare <b>5 o 6 pannolini al giorno (6/8 se si tratta di pannolini di stoffa)</b>. (Un modo semplice per capire quanto pesa un pannolino bagnato consiste nel versare da 2 a 4 cucchiaiate d'acqua in un pannolino pulito.)</span><br />
<span style="font-family: inherit;"><br />
</span><br />
<span style="font-family: inherit;">A partire dai primi giorni e anche per diversi mesi, inoltre, la maggior parte dei bambini si <b>scarica da 2 a 5 volte nelle 24 ore,</b> anche se alcuni bambini hanno scariche più abbondanti e meno frequenti già intorno alle 6 settimane.</span><br />
<span style="font-family: inherit;"><br />
</span><br />
<span style="font-family: inherit;">Se il bambino dorme molto, non poppa almeno ogni 2 o 3 ore ed è tendenzialmente sonnolento potrebbe essere necessaria una visita dal pediatra, per verificare che non stia rischiando la disidratazione per carenza di latte.</span><br />
<span style="font-family: inherit;"><br />
</span><br />
<span style="font-family: inherit;">Ecco altri segnali utili per capire se il bambino prende latte a sufficienza:</span><br />
<span style="font-family: inherit;"><br />
</span><br />
<span style="font-family: inherit;"> * Il bambino poppa di frequente, in media da 8 a 12 volte nelle 24 ore.</span><br />
<span style="font-family: inherit;"> * È il bambino a decidere la durata della poppata, che può durare da 10 a 20 minuti per parte o più.</span><br />
<span style="font-family: inherit;"> * Mentre poppa, senti il rumore che produce mentre deglutisce.</span><br />
<span style="font-family: inherit;"> * A partire dal quarto giorno di vita, dovrebbe aumentare da 110 a 220 grammi a settimana.</span><br />
<span style="font-family: inherit;"> * Il bambino è vigile e attivo, ha un aspetto sano, un bel colorito, la pelle soda, cresce in lunghezza e la sua circonferenza cranica aumenta.</span><br />
<span style="font-family: inherit;"><br />
</span><br />
<span style="font-family: inherit;">L'atto dell'allattamento non si riduce alla mera quantità di latte di cui si nutre il bambino, come scoprirai tu stessa fin dal primo momento in cui tieni il tuo bambino tra le braccia. L'allattamento è calore, nutrimento e amore materno tutto insieme. Capire se il bambino sta poppando a sufficienza è una delle cose più importanti che una neo-mamma può imparare. Per qualsiasi dubbio tu abbia a riguardo, consulta il pediatra.</span><br />
<span style="font-family: inherit;"><br />
</span><br />
<span style="font-family: inherit;">Se dopo aver controllato il numero di pannolini e di scariche e l'aumento di peso, è effettivamente necessario aumentare la produzione di latte, puoi leggere la sezione dedicata a <a href="http://lattedimammamia.blogspot.com/2010/04/come-aumentare-la-produzione-di-latte.html#links">come incrementare la produzione di latte</a>.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><br />
</span><br />
<a class="addthis_button" href="http://www.addthis.com/bookmark.php?v=250&username=xa-4bbe473f49981bda"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><img alt="Bookmark and Share" src="http://s7.addthis.com/static/btn/sm-share-en.gif" height="16" style="border: 0pt none;" width="83" /></span></a></div>
Mammamilahttp://www.blogger.com/profile/12151366357828907409noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5819953916167606638.post-9227760188013002382015-09-27T07:00:00.000+02:002015-09-27T07:00:00.211+02:00COME ATTACCARE BENE IL BAMBINO AL SENO<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-MPbQIqdb3O8/T3CuMCbPPsI/AAAAAAAAAOQ/KByy9gpwcBM/s1600/attacco+al+seno.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="http://1.bp.blogspot.com/-MPbQIqdb3O8/T3CuMCbPPsI/AAAAAAAAAOQ/KByy9gpwcBM/s400/attacco+al+seno.jpg" width="323" /></a></div>
<span style="font-family: inherit;">I primi giorni è molto importante riuscire ad attaccare bene il bambino al seno per evitare le tanto temute ragadi e per far sì che il bambino assuma abbastanza latte. Alleghiamo un video molto ben fatto ed esplicativo tratto dal sito del Dr. Jack Newman e riportiamo l'articolo tratto dal sito della </span><a href="http://www.lllitalia.org/index.php?option=com_content&task=view&id=129&Itemid=99999999"><span style="font-family: inherit;">Lega per l'Allattamento Materno</span></a><span style="font-family: inherit;"> dove si possono trovare altre utili informazioni. </span><a href="http://lattedimammamia.blogspot.com/2010/04/varie-posizioni-del-bimbo-al-seno.html#links"><span style="font-family: inherit;">Vedi anche il post "Varie posizioni del bambino al seno"</span></a><br />
<br />
<span style="font-family: inherit;"><a href="http://www.nbci.ca/index.php?option=com_content&view=article&id=253:neonato-di-28-settimane-attacco-al-seno-assistito&catid=19:vidio-clips-italian&Itemid=55">Guarda il video n.1</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: inherit;">Come trovare la posizione ideale<br />
<br />
1.Trova una posizione comoda per te, che assicuri un solido sostegno alla schiena, quindi appoggia in grembo dei cuscini per sostenere le braccia e posa i piedi su un poggiapiedi o su un grosso libro. <br />
<br />
2. Accosta il bambino a te, in modo tale che non debba girare la testa per arrivare al seno e abbia le anche</span><br />
<span style="font-family: inherit;"></span><br />
<a name='more'></a><span style="font-family: inherit;">flesse. La bocca e il naso devono essere rivolti verso il capezzolo. Se è possibile, chiedi a qualcuno che ti passi il bambino dopo aver trovato una posizione comoda. <br />
<br />
3. Sostieni il seno per evitare che prema sul mento del bambino, che deve essere ben appoggiato al seno. <br />
<br />
4. Attacca il bambino al seno. Stimolalo ad aprire bene la bocca e avvicinalo a te sostenendogli la schiena (non la testa) e facendo in modo che il mento si appoggi bene al seno. Anche il suo nasino riuscirà a toccare il seno. <br />
<br />
E ora goditi questo momento! Se avverti dolore, stacca delicatamente il bambino e riprova. <br />
Nelle prime settimane, può essere necessario ripetere più volte questa sequenza. Con un po' di esercizio e in sintonia con il tuo bambino, troverai la tecnica più adatta a voi. <br />
<br />
Man mano che acquisisci esperienza nell'allattamento, scoprirai molte posizioni alternative, che potrai utilizzare nelle diverse poppate. Purché tu sia comoda e il bambino riesca a succhiare bene, puoi scegliere la posizione che ti è più congeniale. Prova le quattro posizioni illustrate di seguito.<br />
<br />
Ricorda: indipendentemente dalla posizione, è molto importante:</span><br />
<ol>
<li><span style="font-family: inherit;">portare il bambino alla stessa altezza del capezzolo. Se la posizione ti costringe a chinarti verso il bambino, rischi di provocare dolore alla schiena, stiramenti al collo o alle spalle o irritazioni ai capezzoli;</span></li>
<li><span style="font-family: inherit;">verificare che il bambino sia "di fronte" rispetto al capezzolo quindi in posizione "pancia a pancia" con il collo dritto e non piegato su un lato per evitare che "tiri" il seno verso di sè provocandoti fastidio</span></li>
<li><span style="font-family: inherit;">verificare che il bambino abbia la bocca ben aperta a "O" in modo da prendere non solo la punta del capezzolo ma anche parte dell'areola (vedi figura) </span></li>
</ol>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/_Sif6KZLD6TI/TUZ9F4T9fCI/AAAAAAAAAGM/P6lE9ZxCaBI/s1600/posizione+allattamento+grande.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="http://1.bp.blogspot.com/_Sif6KZLD6TI/TUZ9F4T9fCI/AAAAAAAAAGM/P6lE9ZxCaBI/s200/posizione+allattamento+grande.jpg" width="200" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<span style="font-family: inherit;"> <br />
<br />
<br />
La posizione tradizionale <br />
<br />
<br />
<img src="http://www.lllitalia.org/images/stories/fig1.jpg" /> <br />
<br />
Questa posizione (detta "a culla") è la più usata dopo le prime settimane mentre all'inizio, la presa di transizione (vedi oltre) ti garantisce maggiore controllo.Quando allatti tenendo il bambino in braccio o in grembo, questi deve giacere sul fianco, con le spalle allineate alle anche e la bocca alla stessa altezza del capezzolo. Soprattutto nei primi tempi, è consigliabile usare uno o più cuscini per portare il bambino alla giusta altezza e allo stesso tempo sorreggere gomiti e avambracci. Sostieni il seno con le prese a "U" o a "C" (vedi la sezione "Come sostenere il seno" . La testa del bambino appoggerà sul tuo avambraccio mentre la sua schiena si troverà tra l'avambraccio e il palmo della tua mano. Guardando verso il basso, vedrai il fianco del bambino. La sua bocca dovrebbe coprire almeno un centimetro dell'areola (la zona scura attorno al capezzolo). Verifica inoltre che l'orecchio, la spalla e le anche del bambino siano ben allineati. Nei primi giorni, la testa e il sederino del bambino devono infatti trovarsi alla stessa altezza.<br />
<br />
<br />
<b>La presa di transizione</b><br />
<br />
Nel corso delle prime settimane, molte mamme trovano molto utile questa variante della posizione tradizionale. In questa posizione, il bambino è sostenuto da un cuscino che lo porta alla stessa altezza del capezzolo. Usa dei cuscini anche per sostenere gomiti e braccia, per non dover </span><span style="font-family: inherit;">sorreggere il peso </span><span style="font-family: inherit;">del bambino e non stancarti durante la poppata. </span><br />
<span style="font-family: inherit;"><br />
<img src="http://www.lllitalia.org/images/stories/fig2.jpg" /></span><span style="font-family: inherit;"><br />
<br />
Se ti stai preparando ad allattare con il seno sinistro, sostieni il seno con la mano sinistra usando la presa a "U". (V. oltre sezione "Come sostenere il seno".) Appoggia delicatamente la mano destra dietro alle orecchie e al collo del bambino, con indice e pollice dietro a ciascun orecchio. Il collo del bambino è quindi appoggiato tra il pollice, l'indice e il palmo della tua mano, che formano una specie di "secondo collo". Il palmo della tua mano si trova invece tra le scapole del bambino. Assicurati che fin dall'inizio la sua bocca sia molto vicina al capezzolo. Quando il bambino spalanca la bocca, spingilo verso di te con la mano destra. La bocca del bambino coprirà almeno un centimetro dell'areola.<br />
<br />
<b><br />
La presa sottobraccio </b><br />
<br />
Questa posizione (nota anche come presa "da rugby") è ottima per una mamma che ha subito il parto cesareo, perché il bambino è lontano dalla ferita. La maggior parte dei bambini apprezza molto questa posizione, che è molto utile anche nel caso in cui la mamma abbia un forte riflesso di eiezione (o discesa), perché il bambino in questo modo riesce a gestire molto più facilmente il flusso di latte. <br />
<br />
<br />
<img src="http://www.lllitalia.org/images/stories/fig3.jpg" /><br />
<br />
Nella presa sottobraccio, sostieni la testa del bambino con la mano, mentre la sua schiena è appoggiata al tuo braccio, posto lungo il fianco, e con l'altra mano sostieni il seno con una presa a "C". (Vedi "Come sostenere il seno", più avanti.) Il volto del bambino si trova di fronte a te, con la bocca all'altezza del capezzolo. Il bambino ha le gambe e i piedini sotto al tuo braccio, con le anche flesse e le gambe allungate contro lo schienale a cui sei appoggiata, con le piante dei piedi rivolte al soffitto. (Questo gli impedisce di spingersi facendo forza contro lo schienale.) Anche in questo caso, i cuscini possono aiutare a tenere il bambino nella posizione corretta.<br />
<br />
<b><br />
Allattare sdraiate </b> <br />
<br />
<br />
<img src="http://www.lllitalia.org/images/stories/fig4.jpg" />Molte mamme trovano che questa posizione sia molto comoda, soprattutto di notte. Mamma e bambino giacciono di fianco, l'una di fronte all'altro. Puoi mettere dei cuscini dietro la schiena e dietro o tra le ginocchia, per stare più comoda e un cuscino o una coperta ripiegata dietro la schiena del bambino per sorreggerlo ed evitare che rotoli sul fianco. Invece del cuscino, puoi anche reggere la schiena del bambino con il braccio. Se tiene le anche flesse e orecchio, spalla e fianco allineati, il bambino riuscirà a poppare più facilmente. Alcune mamme trovano che sia molto utile fare un po' di pratica con questa posizione durante il giorno.<br />
<br />
<b>Come sostenere il seno</b></span><br />
<br />
<span style="font-family: inherit;">Mentre tieni il bambino in una delle posizioni descritte in precedenza, potresti aver bisogno di sorreggere il seno con la mano libera, evitando che il peso delle mammelle gravi sul mento del bambino e facilitandogli la poppata.<br />
</span><span style="font-family: inherit;"> <br />
<img src="http://www.lllitalia.org/images/stories/fig5.jpg" /> <br />
<br />
<br />
<br />
<b>La presa a "C":</b> vedi sopra, l'illustrazione della posizione tradizionale e le foto a sinistra. Sostieni il seno mettendo sopra il pollice – ben lontano dall'areola – e le altre dita al di sotto. Le dita devono essere tenute ben lontane anche dalla bocca del bambino. Questa presa è utile quando si sceglie la posizione sottobraccio o la posizione tradizionale. <br />
<br />
<br />
<b>Presa a "U"</b>. Appoggia le dita di piatto sotto al seno, con l'indice nella piega che si forma tra il seno e la cassa toracica. Lascia cadere il gomito in modo che il seno sia sostenuto tra il pollice e l'indice. Il pollice si troverà sul lato esterno del seno mentre le altre dita saranno sul lato interno. Questa presa è particolarmente utile quando si allatta nelle posizioni tradizionale e di transizione.<br />
<br />
<b><br />
Il bambino è attaccato bene?</b><br />
<br />
Al momento di attaccare il bambino, usa il capezzolo per solleticargli il labbro. Questo lo stimolerà ad aprire bene la bocca (come quando sbadiglia). Direziona il capezzolo verso il palato del bambino e avvicinalo a te facendo in modo che il mento si appoggi al seno.<br />
<br />
<b>Come verificare che l'attacco del bambino sia corretto: <br />
<br />
il suo naso sfiora il seno<br />
ha le labbra ripiegate verso l'esterno<br />
la sua bocca copre almeno un centimetro della zona attorno alla base del capezzolo.</b> <br />
Se l'attacco risulta scomodo o doloroso, inserisci delicatamente il dito nell'angolo della bocca del bambino per staccarlo e riprova.<br />
<br />
Quando si offre il seno al bambino, inizialmente succhierà senza deglutire, mentre posiziona il capezzolo in bocca e "segnala" al seno di essere pronto per l'emissione del latte. Non appena riceve il latte, vedrai mandibola e mascella in movimento, fino all'orecchio e gli vedrai fremere le tempie. Inoltre lo sentirai deglutire prima rapidamente, poi più lentamente, man mano che il suo appetito viene soddisfatto.</span>Mammamilahttp://www.blogger.com/profile/12151366357828907409noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5819953916167606638.post-40148080181347547582015-09-25T08:30:00.000+02:002015-09-25T08:30:00.490+02:00ESTRARRE E CONSERVARE IL LATTE MATERNO<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-SdhDEBSeeKY/UlufGCEx84I/AAAAAAAAAVc/Q4keFplPd2Q/s1600/tabella+conservazione+latte+materno.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="232" src="http://2.bp.blogspot.com/-SdhDEBSeeKY/UlufGCEx84I/AAAAAAAAAVc/Q4keFplPd2Q/s320/tabella+conservazione+latte+materno.jpg" width="320" /></a></div>
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<br /></div>
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<br /></div>
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Dalla pagina Facebook della <a href="http://www.lllitalia.org/">Leche League Italia</a> arriva un gradito omaggio a tutte le mamme in occasione del superamento della ragguardevole soglia dei 5.000 seguaci: la tabella sintetica dei tempi di conservazione del latte materno. Utilissima da salvare e stampare per averla sempre a portata di mano in caso di necessità. </div>
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<br /></div>
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L'occasione ci è gradita per rinnovare la pubblicazione delle indicazioni utili per estrarre e conservare il latte materno, pratica semplice e tuttavia poco conosciuta e insegnata (dai pediatri soprattutto) che può rivelarsi estremamente utile in caso di necessità, per non privare il bambino dell'importante apporto del latte materno qualora sia impossibile per la mamma allattare direttamente il neonato. </div>
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<br /></div>
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Oltre agli articoli pubblicati già sul nostro blog sull'argomento ai quali vi rimandiamo - <a href="http://lattedimammamia.blogspot.it/2013/08/come-tirarsi-il-latte.html">"COME TIRARSI IL LATTE"</a> e link interno al testo <a href="http://www.allattamentoibclc.it/articoli/66-indicazioni-su-come-e-perche-tirare-il-latte.html">"Come usare il tiralatte" </a>tratto dal sito dell'International Board of Certified Lactation Consultant e ad un utile post del blog di Tiziana Catanzani su <a href="http://www.tizianacatanzani.it/?p=1469&preview=true">qual'è il momento migliore per estrarre il latte</a> - pubblichiamo oggi anche un'utile guida su LA SPREMITURA MANUALE DEL SENO abilità che può risultare molto utile in casi di emergenza o quando (e capita più spesso di quanto si creda) una mamma non riesca ad utilizzare efficacemente il tiralatte. </div>
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L'articolo è tratto dal sito <a href="http://www.blogger.com/">ALLATTIAMO</a> ed è del Dr. Jack Newmam. Laureato come pediatra nel 1970 all'Università di Toronto, nel </div>
<a name='more'></a>1984 ha fondato la sua prima clinica per l'allattamento materno presso l "Hospital for Sick Children" di Toronto in Canada. Di recente ha fondato diverse altre cliniche per l'allattamento nella stessa città. E' stato consulente dell'UNICEF per l'iniziativa "Ospedali amici dei bambini" in Africa. In tema di Allattamento Naturale è autore apprezzatissimo di saggi e di innumerevoli articoli su “Scientific American” e varie altre riviste mediche. Ha esercitato la professione in Canada, in Nuova Zelanda e Sudafrica. È membro del College Royale dei Medici in Canada (FRCPC).<br />
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Autore: Dott. Jack Newman MD FRCPC </div>
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Titolo originale: "Breast Compression"</div>
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<br /></div>
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Il motivo della spremitura del seno è di far continuare il flusso del latte direttamente nella bocca del bambino quando questi ha smesso di bere in modo attivo (il tipo di suzione "bocca aperta - pausa - bocca chiusa"). La spremitura della mammella stimola la discesa del latte e spesso stimola proprio un riflesso di discesa naturale. Questa tecnica potrà servire nei seguenti casi: </div>
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</div>
<ul>
<li>quando il bambino aumenta di peso in modo insoddisfacente</li>
<li>quando il bambino soffre di coliche</li>
<li>quando il bambino chiede spesso il seno e ci sta a lungo</li>
<li>quando alla madre fanno male i capezzoli</li>
<li>ingorghi e/o mastiti frequenti</li>
<li>per incoraggiare un bambino che si addormenta al seno poco tempo dopo aver cominciato a succhiare, a continuare a bere</li>
</ul>
<br />
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<br /></div>
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La spremitura del seno non è necessaria quando non ci sono problemi. Quando tutto va bene, la madre dovrebbe permettere al bambino di finire la poppata alla prima mammella e solo se il bambino ne vuole ancora, offrirgli anche l'altra. Come si fa a sapere che il bambino ha finito? Quando non beve più alla mammella con il tipo di suzione "bocca aperta - pausa - bocca chiusa".</div>
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E' utile sapere che:</div>
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<br /></div>
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Un bambino che è attaccato bene alla mammella riceve il latte più facilmente di uno che non è attaccato in modo corretto. Un bambino che non è attaccato bene può ricevere il latte soltanto quando l'emissione è rapida. Perciò molte madri riescono ad allattare bene anche se il bambino non è attaccato bene, perché la maggior parte delle madri produce latte in abbondanza.</div>
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Durante le prime 3-6 settimane di vita i neonati si addormentano al seno quando l'emissione del latte comincia a diminuire, non necessariamente quando hanno mangiato abbastanza. Dopo le sei settimane di vita potranno cominciare a staccarsi dal seno quando l'emissione del latte rallenta.</div>
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Purtroppo molti bambini si attaccano male al seno. Se l'offerta di latte della madre è abbondante, il bambino solitamente cresce bene, ma la madre potrebbe avere problemi come: capezzoli infiammati, un bambino con le coliche, un bambino che vuole stare in continuazione al seno (che però mangia in modo efficiente soltanto per un breve periodo di tempo).</div>
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<br /></div>
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La spremitura del seno stimola la discesa del latte, nel caso in cui il bambino comincia ad addormentarsi al seno e il risultato è che</div>
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<br /></div>
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</div>
<ul>
<li>il bambino riceve più latte</li>
<li>il bambino riceve più della parte grassa del latte</li>
</ul>
<br />
<div class="separator" style="clear: both;">
Come si fa:</div>
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Sostenere il bambino con un braccio.</div>
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Tenere la mammella con l'altra mano, con il pollice appoggiato alla parte superiore della mammella e le altre dita alla parte inferiore, ben lontane dall'areola.</div>
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Osservare come il bambino succhia il latte, ma non c'è motivo per diventare apprensive. Finché il bambino succhia con il tipo di suzione "bocca aperta - pausa - bocca chiusa" riceve latte in abbondanza. (Il tipo di suzione "Bocca aperta - pausa - bocca chiusa" è UNA suzione, questa pausa non si riferisce alla pausa fra una suzione e l'altra).</div>
<div class="separator" style="clear: both;">
Quando il bambino succhietta soltanto e non beve più con il tipo di suzione "bocca aperta - pausa - bocca chiusa", spremere la mammella. Cercare di non premere così forte da farsi male e anche di non modificare la forma dell'areola (la parte della mammella vicina alla bocca del bambino). Con la spremitura della mammella il bambino dovrebbe continuare a bere con il tipo di suzione "bocca aperta - pausa - bocca chiusa".</div>
<div class="separator" style="clear: both;">
Tenere la mammella premuta finché il bambino non abbia smesso di bere, nonostante la spremitura, poi rilasciare la mammella. Spesso il bambino smette di succhiare completamente quando non si spreme più la mammella, ma potrà anche continuare ancora per un po' nel caso che il latte cominci di nuovo a uscire. Se il bambino non smette di succhiare dopo la pressione, aspettare un po' prima di spremerla nuovamente.</div>
<div class="separator" style="clear: both;">
Il motivo del rilascio della pressione è di dare riposo alla mano e permettere al latte di ricominciare a scendere. Se il bambino ha smesso di succhiare dopo che si è rilasciata la pressione, ricomincerà appena sente di nuovo il sapore del latte.</div>
<div class="separator" style="clear: both;">
Quando il bambino ricomincia a succhiare lo farà con il tipo di suzione "bocca aperta - pausa - bocca chiusa". Altrimenti spremere ancora la mammella.</div>
<div class="separator" style="clear: both;">
Continuare alla prima mammella finché il bambino non beve più neanche con la spremitura. Si dovrebbe permettere al bambino di rimanere a questa mammella ancora per un po' di tempo perché può darsi che ci sia un altro riflesso di discesa del latte e il bambino ricomincerà a bere da solo. Se il bambino non beve più, bisogna permettergli di staccarsi dalla mammella, altrimenti va staccato.</div>
<div class="separator" style="clear: both;">
Se il bambino vuole ancora mangiare, gli si offra l'altra mammella e si ripeta il procedimento.</div>
<div class="separator" style="clear: both;">
Si potrà alternare le mammelle ripetendo la cosa varie volte, a meno che non si abbiano dolori ai capezzoli.</div>
<div class="separator" style="clear: both;">
Insegnare al bambino ad attaccarsi al seno nel miglior modo.</div>
<div class="separator" style="clear: both;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-iDhuhhwU1_w/Ulu1K_oLYLI/AAAAAAAAAVs/foEyBTlbIX0/s1600/spremitura+manuale+1.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"></a><a href="http://2.bp.blogspot.com/-iDhuhhwU1_w/Ulu1K_oLYLI/AAAAAAAAAVs/foEyBTlbIX0/s1600/spremitura+manuale+1.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="96" src="http://2.bp.blogspot.com/-iDhuhhwU1_w/Ulu1K_oLYLI/AAAAAAAAAVs/foEyBTlbIX0/s200/spremitura+manuale+1.jpeg" width="200" /></a><a href="http://2.bp.blogspot.com/-94vvf1KSkg8/Ulu1UHiqhrI/AAAAAAAAAV0/AW_Rux01ly8/s1600/spremitura+manuale+2.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="98" src="http://2.bp.blogspot.com/-94vvf1KSkg8/Ulu1UHiqhrI/AAAAAAAAAV0/AW_Rux01ly8/s200/spremitura+manuale+2.jpeg" width="200" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both;">
Secondo l'esperienza della clinica presso l"Hospital For Sick Children" di Toronto, questa tecnica funziona meglio di altre, ma se si trovano dei modi migliori per far succhiare il bambino con il tipo di suzione "bocca aperta - pausa - bocca chiusa", va bene il metodo con il quale si ha più successo. A meno che la spremitura del seno non faccia male e finché il bambino sta "bevendo" ("bocca aperta - pausa - bocca chiusa") questa tecnica funziona bene.</div>
<div class="separator" style="clear: both;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both;">
Non sarà necessario usare la spremitura del seno per sempre. Quando l'allattamento comincia a migliorare, lasciare che le cose si svolgano in modo naturale. </div>
<div class="separator" style="clear: both;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both;">
Copyright by Jack Newman MD FRCPC </div>
<div class="separator" style="clear: both;">
Può essere stampato per uso personale oppure per scopi educativi senza ulteriore permesso; Per l'utilizzo in altre pubblicazioni si contatti l'autore via e-mail: drjacknewman@sympatico.ca</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
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</script>Mammamilahttp://www.blogger.com/profile/12151366357828907409noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5819953916167606638.post-39094611770004813772015-09-24T08:00:00.000+02:002015-09-24T08:00:01.328+02:00QUANDO IL BAMBINO E' PIGRO<div>
<div class="separator" style="clear: both; font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/_Sif6KZLD6TI/TOmbwWUy2kI/AAAAAAAAAEY/Orw4gfR8XZ8/s1600/bimbo-che-dorme.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="133" src="http://1.bp.blogspot.com/_Sif6KZLD6TI/TOmbwWUy2kI/AAAAAAAAAEY/Orw4gfR8XZ8/s200/bimbo-che-dorme.jpg" width="200" /></a></div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><i>(tratto dal sito della <a href="http://www.lllitalia.org/index.php?option=com_frontpage&Itemid=1">Lega per l'Allattamento Materno</a>)</i>. Quando un bimbo è sonnolento e sembra disinteressarsi al seno, sia i genitori sia il personale medico giustamente si allarmano. Naturalmente capita che bambini dormiglioni siano molto attivi al seno e crescano bene. Per quelli non c’è bisogno di cambiare nulla, è sufficiente lasciarli vivere secondo il loro ritmo. Ma ci sono anche bimbi che dormono al punto di lasciarsi “tranquillamente” deperire, e queste situazioni si aggravano sempre più con l’aumentare della sonnolenza del neonato causata dalla disidratazione e dalla malnutrizione. </span></div>
<div>
</div>
<a name='more'></a><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><br />
</span><br />
<div>
</div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Diversi fattori possono rendere un bambino sonnolento: gli analgesici somministrati alla madre durante il travaglio, lo stress della nascita, le caratteristiche individuali, la sovrastimolazione del bambino, un'ipotonia, un’immaturità transitoria del sistema nervoso, un ittero più forte della media… </span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Alcuni bambini sembrano dormire continuamente per sottrarsi ad una realtà troppo stressante per loro. Questi bambini saranno spesso più attivi al seno, o sembreranno voler poppare continuamente, piangendo se li si allontana, e riaddormentandosi dopo qualche movimento di suzione quando li si rimette al seno. [NdR: questo comportamento può anche essere segno di una difficoltà di suzione o posizionamento al seno]. </span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Se un bambino dormiglione presenta un problema di peso, bisognerà prestare attenzione a che sia nutrito sufficientemente, per non fargli correre il rischio di disidratazione o di malnutrizione. Dovrebbe essere svegliato per essere messo al seno da 10 a 12 volte almeno nelle 24 ore, compresa la notte, cioè ogni almeno due ore (l’intervallo tra due poppate è calcolato dall’inizio di una poppata all’inizio della successiva). La sua attività al seno deve essere valutata attentamente, così come il suo stato di salute generale. Bisogna notare che questi bimbi spesso sono più attivi al seno di notte, sia perché sono meno stressati grazie alla calma notturna, sia perché di notte la madre ha un flusso maggiore di latte, o per entrambe le cose. </span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><br />
</span></div>
<div>
<b><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">QUALCHE SUGGERIMENTO PER AIUTARE A PREVENIRE O A SUPERARE IL PROBLEMA </span></b></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><br />
</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">- Dopo la nascita il bambino deve stare con la mamma, e non occorre intervenire in alcun modo fino al momento in cui il bambino non avrà poppato. Bisogna essere pazienti se la madre ha partorito sotto analgesici: gli studi hanno dimostrato che il comportamento del bimbo è più disorganizzato in questo caso, e che la disorganizzazione può durare alcuni giorni e in certi casi alcune settimane. </span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">- La madre e il suo bambino non dovrebbero essere separati durante il soggiorno nel reparto di maternità. Evitare di dare biberon e ciucci che potrebbero confondere la suzione del bambino. </span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">- Il contatto pelle a pelle dovrebbe essere attuato il più spesso possibile. Il bambino può essere messo direttamente sul petto della mamma, con addosso solamente un pannolino, avvolgendo eventualmente entrambi in una camicia o in uno scialle. Il corpo della madre provvede ampiamente al bisogno di calore del bambino. La mamma può metterlo al seno nel momento in cui egli manifesta il desiderio di poppare, ben prima che si metta a piangere. </span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">- La mamma deve essere informata su quali sono i primi segnali che indicano il desiderio di essere messo al seno: rumori di suzione, movimenti veloci degli occhi, movimenti delle labbra e della lingua, il portare la mano alla bocca, movimenti del corpo... anche se il bambino è sonnolento questi segnali indicano che è nella fase di sonno leggero e può essere messo al seno con successo. È invece inutile tentare di mettere al seno un bimbo nella fase di sonno profondo. </span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">- La mamma dovrebbe mettere il bimbo al seno prima che sia tanto affamato da piangere: quando un neonato è arrivato a questo stadio spesso sarà troppo stanco o troppo agitato per voler o poter poppare correttamente. In questo caso dargli un po’ di latte facendolo succhiare al dito potrà aiutarlo a calmarsi e a ristabilire una suzione efficace. Solo successivamente si potrà attaccarlo al seno. </span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">- Non coprire troppo il neonato, perché il calore ha un effetto sedativo. Può essere utile variare la luminosità dell’ambiente, parlargli, tentare di avere un contatto visivo con lui… Se fa fatica a svegliarsi, si può cambiarlo, massaggiarlo, fargli il bagno, fargli muovere le braccia e le gambe, metterlo in posizione verticale, metterlo a sedere sulle ginocchia, coricarlo e poi ritirarlo su a sedere diverse volte di seguito, passargli un panno fresco sul viso… </span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">- A volte è utile provare diverse posizioni. Cambiare seno quando il bimbo sembra disinteressarsi alla poppata e sta per addormentarsi. Massaggiare circolarmente la testa del bimbo mentre poppa. Parlargli durante la poppata, lodarlo ogni volta che poppa efficacemente. </span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">- Per incoraggiare il bimbo a prendere e poi tenere il seno in bocca si può provare a dargli del latte con l’aiuto di una siringa di plastica o di un tubicino (del DAS) mentre è al seno. Questo tipo di aiuto deve essere però solo temporaneo: se entro 24 ore non si constata nessun miglioramento nell’attività del bambino al seno, va fatta un’accurata valutazione della situazione. </span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">- La mamma può comprimere il seno mentre il bambino succhia. Diversi studi hanno dimostrato che questo permette al bimbo di ottenere una quantità maggiore di un latte più ricco di grassi. La mamma può anche tirare delicatamente indietro il seno, quando il bambino sembra addormentarcisi sopra, per incoraggiarlo a ricominciare a poppare (chiaramente questo si può fare solo se la madre non ha problemi di capezzoli dolenti). </span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">- In alcuni casi (rifiuto del seno, confusione seno-tettarella…), l’utilizzo temporaneo di copricapezzoli o di un DAS può aiutare il bambino. Poiché però i rischi legati ad un utilizzo inappropriato di questi metodi sono elevati, la situazione deve essere seguita molto da vicino e questi sistemi devono essere utilizzati per il minor tempo possibile. </span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">- Probabilmente raccomandare alla mamma di tirarsi il latte non è sempre realmente necessario. Tuttavia quando la madre ha un ingorgo massiccio e/o se il bambino ha una suzione poco o nulla efficace, tirare il latte può essere indispensabile per stimolare la produzione del latte e fornire al bambino un’integrazione di latte materno. </span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">- Molto spesso è d'aiuto farsi un bagno con il neonato. L’ambiente liquido incoraggia molti bimbi a poppare. È importante anche tenere il più spesso possibile addosso il bambino in un marsupio o in una fascia. </span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">- La mamma deve imparare valutare se il suo bimbo riceve latte a sufficienza: occorre vedere e/o sentire il bambino deglutire regolarmente per un periodo di tempo sufficientemente lungo, controllare l’urina e le feci (come minimo, dal terzo giorno in poi, durante le prime settimane da 5 a 6 pannolini bagnati al giorno e 3-5 evacuazioni di feci molli o liquide). </span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Se all’uscita dal reparto di maternità l’allattamento non è ben avviato, dopo il ritorno a casa deve assolutamente essere assicurato un attento controllo.</span></div>
Mammamilahttp://www.blogger.com/profile/12151366357828907409noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5819953916167606638.post-78926348627081230722015-09-23T10:30:00.000+02:002015-09-23T10:30:00.265+02:00COME AUMENTARE LA PRODUZIONE DI LATTE?<div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/_Sif6KZLD6TI/TT88-Swv0wI/AAAAAAAAAEo/bjul8Ib2i9w/s1600/allattamento.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="297" src="http://1.bp.blogspot.com/_Sif6KZLD6TI/TT88-Swv0wI/AAAAAAAAAEo/bjul8Ib2i9w/s320/allattamento.jpg" width="320" /></a></div>
<i><span style="font-family: inherit;">(dal sito della <a href="http://www.lllitalia.org/">Lega per l'Allattamento Materno</a>) </span></i><br />
<span style="font-family: inherit;"><br />
</span><br />
<span style="font-family: inherit;">Nel periodo compreso tra le 6 settimane e i 2 mesi di età del bambino, il corpo della mamma ha imparato quanto latte deve produrre e molte donne non sentono più il seno turgido. Questo non è un segno che il latte sta diminuendo ma significa semplicemente che il corpo della mamma ha compreso la quantità di latte necessaria al proprio bambino.</span><br />
<br />
<span style="font-family: inherit;"><br />
</span><br />
<span style="font-family: inherit;">Un bambino può avere diversi <b>"scatti di crescita"</b> nei primi mesi di vita. Generalmente </span><br />
<a name='more'></a><span style="font-family: inherit;">questi avvengono intorno alle <b>2 - 3 settimane, a 6 settimane e a 3 mesi di età</b> ma possono verificarsi in ogni altro momento per ogni singolo bambino. Ci sono volte in cui il piccolo vuole poppare di più e più frequentemente per stabilire una produzione di latte appropriata.</span><br />
<span style="font-family: inherit;"><br />
</span><br />
<span style="font-family: inherit;">È bene in questi casi <b>assecondare la richiesta del bambino, lasciandolo poppare tutte le volte e per tutto il tempo che vuole</b>. Questo accrescerà velocemente la produzione di latte della mamma. Facciamo un esempio: abbiamo molta fame ma mangiamo solo un piccolo spuntino. Ciò non può bastare e quindi abbiamo ancora fame. Il nostro corpo vuole mangiare di più e non sarà soddisfatto finché non mangerà abbastanza. Per il bambino accade la stessa cosa - tenerlo a lungo senza poppare equivale a fare aumentare la sua frustrazione e la sua fame.</span><br />
<span style="font-family: inherit;"><br />
</span><br />
<span style="font-family: inherit;">Se c'è bisogno di accrescere la produzione di latte, la prima cosa da fare è cercare aiuto. Se il bambino non sta crescendo bene, o sta perdendo peso, è bene mettersi in contatto con il pediatra. Spesso <b>migliorare le tecniche di allattamento aiuta</b> a risolvere la questione velocemente, ma in alcuni casi uno scarso aumento di peso può indicare un problema di salute.</span><br />
<span style="font-family: inherit;"><br />
</span><br />
<span style="font-family: inherit;"> * Un bambino sonnolento può aver bisogno di essere svegliato e incoraggiato a poppare più frequentemente.</span><br />
<span style="font-family: inherit;"> * Va <b>controllata la posizione di allattamento</b>: se la mamma sente dolore o se non si è sicure che il bambino stia succhiando correttamente è bene consultare una Consulente de La Leche League o un altro specialista dell'allattamento che possa essere di aiuto.</span><br />
<span style="font-family: inherit;"> * Il bambino deve essere allattato esclusivamente al seno, cioè <b>non deve succhiare altro (biberon o succhiotto) per non confondere la tecnica di suzione</b>: le aggiunte, anche temporanee, devono essere somministrate con un cucchiaio, una tazzina o con un dispositivo di alimentazione supplementare.</span><br />
<span style="font-family: inherit;"> * <b>Il bambino deve assumere solo latte materno</b>. Se si sta somministrando latte artificiale, non bisogna interrompere bruscamente le aggiunte bensì diminuirle con gradualità a mano a mano che aumenta la produzione di latte. Per essere sicure che il bambino stia mangiando abbastanza si possono controllare i pannolini bagnati o sporchi. È bene essere sempre in contatto con il pediatra.</span><br />
<span style="font-family: inherit;"> * È consigliabile <b>"movimentare" la poppata</b>, cambiando seno due o tre volte per pasto, per aiutare il bambino a conservare l'interesse: appena si mostra distratto conviene porgere l'altro seno. Questo aiuta a stimolare anche la produzione di latte.</span><br />
<span style="font-family: inherit;"> * <b>La mamma deve aver cura di se stessa</b>, ponendo attenzione alle proprie necessità di riposo, rilassamento, alimentazione e adeguata idratazione.</span><br />
<span style="font-family: inherit;"><br />
</span><br />
<span style="font-family: inherit;">Se il bambino non cresce o perde peso, contatta il pediatra: nella maggior parte dei casi puoi trovare una soluzione intervenendo sulla gestione dell'allattamento, ma talvolta il mancato accrescimento è sintomo di un disturbo.</span></div>
<span style="font-family: inherit;"><br />
</span><br />
<div>
<a class="addthis_button" href="http://www.addthis.com/bookmark.php?v=250&username=xa-4bbe473f49981bda"><span style="font-family: inherit;"><img alt="Bookmark and Share" src="http://s7.addthis.com/static/btn/sm-share-en.gif" height="16" style="border: 0pt none;" width="83" /></span></a><script src="http://s7.addthis.com/js/250/addthis_widget.js#username=xa-4bbe473f49981bda" type="text/javascript">
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Mammamilahttp://www.blogger.com/profile/12151366357828907409noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5819953916167606638.post-35909285603039382682015-09-22T12:10:00.000+02:002015-09-22T12:10:00.543+02:00WE ARE BACK !<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-BB3NLqk1eh0/VgEZWDX0fuI/AAAAAAAAAYQ/HY7l7IE0nwA/s1600/KeepCalmStudio.com-Chef-Hat-Keep-Calm-We-Are-Back.png.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://4.bp.blogspot.com/-BB3NLqk1eh0/VgEZWDX0fuI/AAAAAAAAAYQ/HY7l7IE0nwA/s320/KeepCalmStudio.com-Chef-Hat-Keep-Calm-We-Are-Back.png.jpg" width="246" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
Care neo-mamme eccoci di nuovo: dopo un periodo di scarsa attività del blog rieccoci! </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
In realtà in questo periodo non siamo state completamente inattive ma per rapidità abbiamo privilegiato la pagina facebook ed il profilo twitter. </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
Ci risulta, ad essere oneste, che dovrebbe esistere un modo per alimentare tutti e tre contemporaneamente (blog, pagina facebook e profilo twitter) ma ancora non siamo riuscite a farlo funzionare....</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
Per adesso comunque riprendiamo con la pubblicazione di alcuni post "EVERGREEN" cioè sempre validi e su cui riceviamo continuamente richieste di assistenza. </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
Siamo comunque disponibili a considerare <b><u>vostre richieste di approfondimenti relativamente ad argomenti specifici</u></b> per cui non esitate ad inviarle commentando questo post oppure scrivendoci una email a lattedimammamiaXII @ gmail.com </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
A presto e buon allattamento a tutte!</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
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</div>
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</script>Mammamilahttp://www.blogger.com/profile/12151366357828907409noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5819953916167606638.post-34705165404508888442014-03-08T07:00:00.000+01:002014-03-08T07:00:05.950+01:00SI PUO' ALLATTARE CON IL CAPEZZOLO PIATTO O INTROFLESSO?<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-gh_Nal7knX4/TdA3xUFdAzI/AAAAAAAAAH0/HE2s7LnPm_8/s1600/cap+piatto.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-gh_Nal7knX4/TdA3xUFdAzI/AAAAAAAAAH0/HE2s7LnPm_8/s320/cap+piatto.jpg" height="320" width="256" /></a></div>
<br />
<span style="font-family: inherit;">(<i>da un articolo del sito della <a href="http://www.lllitalia.org/index.php?option=com_content&task=view&id=126&Itemid=26">Lega per l'Allattamento materno</a>)</i></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><br /></span>
<span style="font-family: inherit;">Non si allatta al capezzolo ma al seno,<b> l'allattamento è quindi possibile con qualsiasi tipo di capezzolo: purché il bambino afferri una buona porzione dell'areola (le labbra e le gengive devono trovarsi sull'areola, ben oltre il capezzolo)</b>, gran parte dei capezzoli piatti o introflessi non saranno un ostacolo per l'allattamento. In alcuni casi, il bambino potrà avere all'inizio qualche difficoltà ad attaccarsi, ma in genere, <b>curando con particolare attenzione la posizione e l'attacco e con un po' di pazienza</b>, l'allattamento può procedere senza ulteriori intoppi.</span><br />
<span style="font-family: inherit;"><br /></span>
<b><span style="font-family: inherit;">Come posso capire se i miei capezzoli sono piatti o introflessi? </span></b><br />
<span style="font-family: inherit;">Spesso non basta osservare il seno per rispondere a questa domanda.</span><br />
<span style="font-family: inherit;"><br /></span>
<br />
<a name='more'></a><span style="font-family: inherit;"><br /></span>
<span style="font-family: inherit;">Premi leggermente tra le dita l'areola a un paio di centimetri di distanza dal capezzolo: <b>se il capezzolo non sporge, viene definito piatto, se si ritrae nel seno o appare concavo, si considera introflesso</b>.<b> I capezzoli piatti o introflessi non protrudono neppure se esposti al freddo.</b> Se invece al freddo o alla pressione dell'areola il capezzolo sporge, non è introflesso o piatto e non richiede alcun tipo di trattamento.</span><br />
<span style="font-family: inherit;"><br /></span>
<b><span style="font-family: inherit;">Diversi tipi di capezzoli piatti o invertiti </span></b><br />
<span style="font-family: inherit;"><u>Infossato</u>: il capezzolo protrude solo parzialmente. Può essere estratto ma non si ritrae immediatamente.</span><br />
<span style="font-family: inherit;"><u>Unilaterale</u>: solo una mammella ha un capezzolo piatto o introflesso.</span><br />
<span style="font-family: inherit;"><u>Introflesso</u>: nei casi di introflessione più leggera, un bambino con normali capacità di suzione non avrà grossi problemi nell'estrarre il capezzolo; un bambino prematuro o con qualche difficoltà di suzione avrà invece qualche problema, almeno inizialmente. <b>Nelle forme di introflessione da moderata a grave invece, il capezzolo si ritrae nettamente quando l'areola viene compressa, a volte addirittura si "nasconde" dentro l'areola.</b> In questi casi, il bambino non riesce ad attaccarsi e l'allattamento può essere molto difficoltoso, ma vi sono alcune tecniche in grado di ovviare a questo problema. <b>È possibile infatti trattare il capezzolo già in gravidanza.</b> Se la presenza di capezzoli introflessi viene rilevata solo al momento del parto, è ancora possibile trattare i capezzoli ma sarà particolarmente importante curare posizione e attacco del bambino al seno.</span><br />
<b><span style="font-family: inherit;"><br />
</span></b><br />
<b><span style="font-family: inherit;">Trattamento dei capezzoli piatti o introflessi e tecniche per facilitare l'attacco</span></b><br />
<span style="font-family: inherit;">Le opinioni e le esperienze in questo campo possono variare, ma molte donne hanno trovato utili i trattamenti per i capezzoli piatti o introflessi e molti esperti di allattamento continuano a consigliarli. Perciò se il neonato incontra difficoltà ad attaccarsi ad un capezzolo piatto o introflesso, potreste trovare utili uno o più di questi suggerimenti.</span><br />
<span style="font-family: inherit;"><br /></span>
<b><u><span style="font-family: inherit;">I modellatori di capezzolo</span></u></b><br />
<span style="font-family: inherit;">Si indossano sotto al reggiseno e aiutano a far protrudere meglio i capezzoli piatti o introflessi. I modellatori sono formati da due parti e sono in materiale plastico. La parte interna ha un foro in corrispondenza del capezzolo e la pressione sul tessuto che circonda il capezzolo lo spinge verso l'esterno. I modellatori si usano in gravidanza e sfruttano l'aumento naturale dell'elasticità della pelle in questi mesi applicando una pressione delicata ma costante sulle aderenze sottostanti (tessuto connettivo) per far protrudere il capezzolo. Dopo il parto, i modellatori si indossano per una mezzora prima delle poppate. Non vanno indossati di notte e il latte che si raccoglie al loro interno non deve essere utilizzato.</span><br />
<span style="font-family: inherit;"><br /></span>
<b><u><span style="font-family: inherit;">La tecnica di Hoffman</span></u></b><br />
<span style="font-family: inherit;">Questa procedura contribuisce ad allentare il tessuto connettivo alla base del capezzolo e può essere utilizzata durante la gravidanza e dopo il parto. Appoggia i pollici alla base del capezzolo (non sull'areola ma esattamente alla base del capezzolo). Premi con decisione verso la cassa toracica e contemporaneamente allontana i pollici. Questa manovra contribuisce a distendere il capezzolo e ad allentare le rigidità nei tessuti alla base del capezzolo stesso, spingendolo gradualmente a muoversi verso l'alto e verso l'esterno. Ripeti questo esercizio da due fino a cinque volte al giorno, spostando i pollici attorno alla base del capezzolo.</span><br />
<span style="font-family: inherit;"><br /></span>
<b><u><span style="font-family: inherit;">Il tiralatte</span></u></b><br />
<span style="font-family: inherit;">Dopo il parto, puoi usare un tiralatte efficace (per ulteriori informazioni vedi "Come si sceglie un tiralatte?") per far sporgere il capezzolo subito prima della poppata e facilitare l'attacco del bambino. Puoi usare il tiralatte anche in altri momenti della giornata per allentare le rigidità del tessuto connettivo alla base del capezzolo, applicando una pressione uniforme che parta dal centro del capezzolo stesso.</span><br />
<span style="font-family: inherit;"><br /></span>
<b><u><span style="font-family: inherit;">Evert-it™</span></u></b><br />
<span style="font-family: inherit;">Questo dispositivo è composto da una siringa con un'estremità morbida e flessibile in silicone, che facilita la protrusione dei capezzoli simulando la suzione. Si usa prima della poppata, come il tiralatte.</span><br />
<span style="font-family: inherit;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-4PfTKOh4XX4/TdA-JrdioMI/AAAAAAAAAH4/WROIdBeTLog/s1600/cap+piatto2.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: inherit;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-4PfTKOh4XX4/TdA-JrdioMI/AAAAAAAAAH4/WROIdBeTLog/s200/cap+piatto2.jpg" height="200" width="142" /></span></a></div>
<b><u><span style="font-family: inherit;">Stimolazione del capezzolo prima della poppata</span></u></b><br />
<span style="font-family: inherit;">Se riesci ad afferrare il capezzolo, stringilo tra l'indice e il pollice e muovi le dita avanti e indietro per un minuto o due. Poi sfioralo rapidamente con una pezzuola imbevuta di acqua fredda o con del ghiaccio avvolto in un telo. Questo metodo dovrebbe facilitare la protrusione del capezzolo. Non eccedere nell'uso del ghiaccio perché può influire negativamente sul riflesso di emissione.</span><br />
<span style="font-family: inherit;"><br /></span>
<b><u><span style="font-family: inherit;">Tirare il tessuto del seno durante l'attacco</span></u></b><br />
<span style="font-family: inherit;">Con la mano con la quale reggi il seno durante la poppata (il pollice sopra e le dita sotto al seno e lontani dall'areola) tira leggermente la pelle verso la cassa toracica per favorire la protrusione del capezzolo.</span><br />
<span style="font-family: inherit;"><br /></span>
<b><u><span style="font-family: inherit;">Paracapezzolo</span></u></b><br />
<span style="font-family: inherit;">Il paracapezzolo è una tettarella in silicone flessibile e sottile che si posa sopra al capezzolo. Grazie ai forellini sulla punta, consente la fuoriuscita del latte. Se gli altri metodi non portano alcun risultato, il paracapezzolo può aiutare il bambino ad attaccarsi e poppare, stimolando il palato quindi attivando il suo riflesso di suzione. I paracapezzoli andrebbero utilizzati solo con l'aiuto di una Consulente per l'allattamento, perché un uso scorretto può creare difficoltà.</span><br />
<span style="font-family: inherit;"><br /></span>
<b><u><span style="font-family: inherit;">Avviare bene l'allattamento: un aiuto per posizione e attacco</span></u></b><br />
<span style="font-family: inherit;">Per le mamme con capezzoli piatti o introflessi, una mano esperta è molto importante, perché il bambino deve imparare ad aprire bene la bocca per oltrepassare il capezzolo e afferrare una buona porzione dell'areola. Devi sperimentare diverse posizioni per trovare quale sia la più comoda voi due oltre che la più efficace. Alcune mamme trovano che la <a href="http://lattedimammamia.blogspot.com/2010/04/come-attaccare-bene-il-bambino-al-seno.html">presa sottobraccio o la presa di transizione</a> assicurino un maggior controllo e facilitino l'attacco da parte del bambino.</span><br />
<span style="font-family: inherit;"><br /></span>
<b><span style="font-family: inherit;">Allattare presto e spesso</span></b><br />
<span style="font-family: inherit;">Organizzati in modo da poter allattare il più presto possibile dopo il parto e almeno ogni 2-3 ore dopo il parto. In questo modo potrai prevenire un eventuale ingorgo e consentirà al tuo bambino di esercitarsi a poppare prima che la produzione aumenti di volume. Fare molta pratica finché il seno della mamma è morbido, spesso aiuta il bambino a poppare bene anche quando il seno diventerà più turgido (e un capezzolo piatto è difficile da trovare).</span><br />
<span style="font-family: inherit;"><br /></span>
<b><span style="font-family: inherit;">Curare bene l'attacco</span></b><br />
<span style="font-family: inherit;">Quando attacchi il bambino al seno, tienilo molto vicino a te, con orecchio, spalla e fianco allineati. Allinea il naso del bambino al tuo capezzolo. Tira la pelle del seno verso la cassa toracica per facilitargli l'attacco. Solleticagli le labbra con il capezzolo e aspetta che apra bene la bocca (come quando sbadiglia). Poi attaccalo, assicurandoti che afferri con la bocca una buona porzione di areola. L'attacco risulta quindi leggermente asimmetrico (il bambino avrà in bocca una porzione di areola più grande verso il mento che non verso il naso). Il naso del bambino deve sfiorare il seno (non affondarvi) e le labbra devono essere ben rivolte verso l'esterno.</span><br />
<span style="font-family: inherit;"><br /></span>
<b><span style="font-family: inherit;">Calmare il bambino quando è agitato</span></b><br />
<span style="font-family: inherit;">Il bambino non deve considerare l'allattamento come un momento di disagio: se si innervosisce, interrompi subito la poppata e cerca di calmarlo: offrirgli un dito da succhiare, muoviti, cullalo o cantagli qualcosa. Aspetta che si sia calmato prima di riprovare.</span><br />
<span style="font-family: inherit;"><br /></span>
<b><span style="font-family: inherit;">Se il capezzolo si irrita</span></b><br />
<span style="font-family: inherit;">L'allentamento dei tessuti connettivi provoca qualche disagio</span><br />
<span style="font-family: inherit;">Alcune mamme riferiscono di aver avuto irritazioni al capezzolo per le prime due settimane, mentre i capezzoli (piatti o introflessi) si adattavano alla suzione. In caso di irritazioni serie o se l'irritazione non passa dopo un paio di settimane, contatta la Consulente LLL più vicina o una consulente professionale (IBCLC) per ricevere assistenza. Consulta la sezione dedicata al trattamento dei capezzoli dolenti.</span><br />
<span style="font-family: inherit;"><br /></span>
<span style="font-family: inherit;">Dopo la poppata, si forma dell'umidità nelle pieghe del capezzolo introflesso</span><br />
<span style="font-family: inherit;">Se il capezzolo si ritrae dopo la poppata, potrebbe essere ancora umido danneggiando la pelle. In questo caso, dopo la poppata asciuga il capezzolo con una pezzuola e applica della lanolina pura.</span><br />
<span style="font-family: inherit;"><br /></span>
<u><span style="font-family: inherit;">Se l'irritazione al capezzolo persiste</span></u><br />
<span style="font-family: inherit;">Può capitare, anche se raramente, che l'irritazione al capezzolo persista più a lungo perché i tessuti connettivi non si allentano, provocando quindi punti di tensione che possono portare a taglietti o alla formazione di vescichette.</span><br />
<span style="font-family: inherit;"><br /></span>
<span style="font-family: inherit;"><u>Se i capezzoli sono profondamente introflessi, il bambino comprime il capezzolo sotto l'areola invece dei dotti lattiferi. Inoltre, dal momento che il bambino non riesce a posizionare correttamente il capezzolo in bocca, non riceverà una quantità di latte proporzionale ai suoi sforzi mentre la poppata può provocare dolore alla mamma.</u> In questi casi, un tiralatte elettrico doppio automatico può essere d'aiuto perché non comprime l'areola ma applica una forza di suzione uniforme che si diparte dal centro del capezzolo, facendolo protrudere. Col passare del tempo, questa pressione favorisce l'allentamento del tessuto connettivo che trattiene il capezzolo.</span><br />
<span style="font-family: inherit;"><br /></span>
<span style="font-family: inherit;">Se il bambino si attacca più facilmente a un seno e riesce a nutrirsi bene, la mamma può continuare l'allattamento solo da quel seno e usare il tiralatte nel seno che non viene drenato dal bambino finché il capezzolo non protrude. Il bambino riceverà tutto il latte che gli serve da quell'unico seno, purché vi abbia accesso libero in termini di tempo e di frequenza.</span><br />
<span style="font-family: inherit;"><br /></span>
<span style="font-family: inherit;">Se entrambi i capezzoli sono gravemente introflessi, la mamma può usare il tiralatte su entrambi i seni per 15-20 minuti ogni 2 ore e dare il latte al bambino con un dispositivo alternativo finché il bambino non sarà in grado di attaccarsi efficacemente e serenamente.</span><br />
<span style="font-family: inherit;"><br /></span>
<span style="font-family: inherit;">Non è possibile stabilire a priori per quanto tempo sarà necessario usare il tiralatte, perché la protrusione spontanea del capezzolo dipende dalla rigidità del tessuto connettivo e dal grado di introflessione. Ad alcune mamme basta una sola sessione al tiralatte perché il capezzolo sporga completamente, mentre per altre mamme sarà necessario più tempo. Non appena il capezzolo resta sporgente dopo la sessione al tiralatte, la mamma può riprendere immediatamente ad allattare.</span><br />
<span style="font-family: inherit;"><br /></span>
<span style="font-family: inherit;">Quando il capezzolo entra correttamente nella bocca del bambino e questi riesce a poppare efficacemente, la mamma può finalmente sospendere l'uso del tiralatte e allattare senza avvertire alcun dolore. In qualche rarissima occasione, può capitare che l'allattamento provochi dolore anche se il capezzolo sporge completamente. Causa di ciò potrebbe essere la correzione radicale del capezzolo.</span><br />
<span style="font-family: inherit;"><br /></span>
<span style="font-family: inherit;">Dopo una correzione del capezzolo, questo può introflettersi nuovamente non appena il bambino fa una pausa durante la poppata. In questo caso, la mamma può aver bisogno di fermarsi e usare di nuovo il tiralatte per qualche minuto prima di riportare il bambino al seno. In una fase di transizione all'allattamento esclusivo, è possibile ricorrere alla compressione manuale del seno o all'uso di un dispositivo di allattamento supplementare per incoraggiare il bambino a continuare a succhiare e a deglutire per evitare che il capezzolo si introfletta.</span>Mammamilahttp://www.blogger.com/profile/12151366357828907409noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5819953916167606638.post-60125303430520241232014-03-03T07:00:00.000+01:002014-03-03T07:00:13.875+01:00ANCORA SUL REFLUSSO<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
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<a href="http://3.bp.blogspot.com/-qPKrbL-6IB4/Tv2Oq6EamEI/AAAAAAAAANE/6BsnNOCs6Qw/s1600/bimbo+che+piange.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-qPKrbL-6IB4/Tv2Oq6EamEI/AAAAAAAAANE/6BsnNOCs6Qw/s1600/bimbo+che+piange.jpg" /></a></div>
Ad integrazione del post <a href="http://lattedimammamia.blogspot.com/2011/06/in-caso-di-reflusso.html?m=0#more">"Cosa fare in caso di reflusso"</a> riportiamo questo <a href="http://www.bambinonaturale.it/2011/04/reflusso-gastroesofageo-neonati-mito/">articolo</a> apparso sul sito www.bambinonaturale.it molto interessante perché per la prima volta in maniera estremamente chiara ed efficace si evidenzia <b>l'aspetto</b> <b>psicosomatico </b>di tale disturbo (molto noto e considerato nel caso degli adulti - tanti - che ne soffrono, ma pochissimo valutato nel caso dei neonati cui è sempre più spesso diagnosticato!).<br />
<br />
Come viene spiegato nell'articolo infatti "<b>Il reflusso non ha niente a che vedere con la digestione! Inoltre possiamo dire che l’acidità dello stomaco aumenta se aumenta lo stress, e lo stress del neonato è associato a quello della madre, oppure al dover attendere troppo a lungo prima di essere allattato, oppure ad essere troppo a lungo distante dalla madre." Situazioni queste (il distacco dalla madre e l'eccessivo distanziamento delle poppate) troppo spesso promosse da indicazioni errate date alla neo mamma in ospedale o da pediatri disinformati sull'allattamento al seno e sui suoi ritmi!</b><br />
<b><br />
</b><br />
<b>Non è infatti, come in molti alludono, colpa della madre se il neonato è stressato, ma piuttosto di chi la circonda senza darle il necessario sostegno e le giuste informazioni o, peggio ancora, colpevolizzandola!</b><br />
<b><br />
</b><br />
Vi invitiamo perciò alla lettura attenta di quanto segue in cui vengono anche forniti diversi utili suggerimenti su<br />
<br />
<a name='more'></a><br />
come prevenire, affrontare la situazione o quanto meno limitarne i danni!<br />
<br />
--------------<br />
<b>Il reflusso gastroesofageo nei neonati: mito da sfatare? </b><i>(fonte www.bambinonaturale.it)</i><br />
<br />
Sempre più spesso mi arrivano all’orecchio (e sempre più anche in consultazione) casi di lattanti con reflusso gastroesofageo. Di fronte a quello che sembra essere un vero “fenomeno emergente” sono tante le soluzioni che i genitori mi raccontano di adottare, spesso più dannose che proficue come l’uso di farmaci, la sospensione dell’allattamento al seno o comunque un precoce divezzamento.<br />
<br />
L’esperienza che ho potuto maturare negli anni di lavoro a contatto con madri e lattanti e in ospedale pediatrico nel servizio di gastroenterologia mi ha fatto vedere chiaramente quanto spesso lo smarrimento ben comprensibile di genitori di fronte a un neonato che vomita spesso e in grandi quantità, che piange in concomitanza col nutrirsi, si incontri con la confusione di pratiche pediatriche del tutto discutibili, come la veloce diagnosi di “reflusso gastroesofageo” e la prescrizione di sciroppi non del tutto innocui.<br />
<br />
Iniziamo allora a fare un po’ di chiarezza vedendo prima come si manifesta e si definisce il reflusso gastroesofageo e delineando poi un adeguato modo di affrontare la questione.<br />
<br />
<b>Il reflusso gastro-esofageo è la risalita nell’esofago del materiale acido proveniente dallo stomaco e si manifesta con rigurgiti frequenti di saliva, latte e muco dalla bocca.</b> A livello meccanico è dovuto al fatto che la valvola che separa l’esofago dallo stomaco non ha ancora un completo funzionamento (fatto del tutto fisiologico nei neonati). Il neonato rigurgita quando ha succhiato il latte, è irrequieto, piange.<br />
<br />
La <b>North American Society for Pediatric Gastroenterology and Nutrition</b> pubblicando le linee guida per la valutazione e il trattamento del reflusso gastroesofageo nei lattanti e nei bambini ha distinto:<br />
<br />
- il <b>reflusso gastro-esofageo (RGE), definito come il passaggio del contenuto gastrico nell’esofago, con evidenza di vomito ricorrente o rigurgiti.</b><br />
- la<b> malattia da reflusso gastro-esofageo (MRGE), definita come sintomatologia e complicazioni da reflusso, con diversi tipi di manifestazioni cliniche associate a vomito ricorrente, quali esofagite (infiammazione dell’esofago), apnea, broncospasmo, perdita di peso. In particolare <u>la perdita di peso è il fattore discriminante tra reflusso e malattia da reflusso</u> (<u>per perdita di peso non si intende né rallentamento né stasi della crescita che nei bambini allattati al seno possono essere del tutto normali e frequenti)</u>.</b><br />
<br />
Per quanto dalla mia esperienza entrambe le condizioni hanno <b>un’origine psicosomatica</b>, vorrei soffermarmi però sulla prima condizione, la più diffusa.<br />
<br />
Sempre seguendo le<b> linee guide internazionali </b>(purtroppo ignorate da molti pediatri!) di fronte ad un bambino che vomita spesso,<b> se non vi è perdita di peso</b>, ecco cosa fare (o meglio cosa non fare!) :<br />
<br />
Non c’è alcun motivo di prescrivere un esame ecografico, si rischia così infatti di incorrere in molti falsi positivi in quanto la maggior parte dei neonati nei primi mesi hanno la valvola dell’esofago non del tutto formata (non per questo però vomitano). C’è quindi da <b>capire cosa fa sì che alcuni vomitano e altri no</b>.<br />
<br />
<u>Non vi sono da somministrare farmaci.</u><br />
<br />
<u>Non c’è assolutamente da sospendere l’allattamento al seno</u>.<br />
<br />
C’è piuttosto da <b>confortare la madre</b> che presto passerà.<br />
<br />
Questo è quanto dicono le linee guida internazionali.<br />
<br />
Perché allora non dire semplicemente “Signora suo figlio rigurgita” , fatto noto fin dai tempi antichi il rigurgito del lattante, invece di dire “Signora suo figlio ha il reflusso gastroesofageo” , che tuona come una condanna ad una malattia?! E sappiamo quanto le madri, soprattutto al primo figlio siano vulnerabili a simili possibilità. Ancora una volta si punta l’accento su ciò che non va, sulla malattia.<br />
<br />
La realtà è che le madri si trovano spesso di fronte ad una diagnosi, all’uso di sciroppi (come il maloox) e a <u>suggerimenti sbagliati come allungare lo spazio tra una poppata e l’altra, l’uso del ciuccio o ancor peggio la sospensione dell’allattamento materno a favore di quello artificiale. Molte madri finiscono per credere che il loro latte non sia ben digerito dal bambino.</u><br />
<br />
<b>Niente di più falso! Il reflusso non ha niente a che vedere con la digestione! Tanto meno con una non digeribilità del latte materno!!</b><br />
<br />
Veniamo ora a capire meglio perché certi neonati vomitano spesso e in gran quantità, perché ironia a parte, il fatto è che questi bambini oltre a vomitare presentano una forte irrequietezza, non dormono bene e spesso piangono.<br />
<br />
Intanto possiamo dire che<b> l’acidità dello stomaco aumenta se aumenta lo stress, e lo stress del neonato è associato a quello della madre, oppure al dover attendere troppo a lungo prima di essere allattato, oppure ad essere troppo a lungo distante dalla madre.</b><br />
<br />
Come altre volte ho detto, tutti, e ancor più <b>i neonati parlano attraverso il corpo</b>. In particolare il periodo neonatale è quello più sensibile a questo tipo di linguaggio. <b>Se c’è tensione, se la madre è stanca, nervosa, non sufficientemente sostenuta, il bambino ne risente immediatamente con coliche, irrequietezza e pianto. Quest’ultimo, il pianto, in particolare esprime tutto il malessere presente, ma anche passato. Attraverso il pianto il bambino può esprimere (“elaborare” quasi direi) traumi emotivi che riguardano la gravidanza o la nascita.</b><br />
<br />
<u>È importante che la madre sia ben disposta ad accogliere il pianto del bambino </u>ovviamente non lasciando piangere il bambino da solo né pensando che il pianto sia normale piuttosto <u>tenendo dolcemente il figlio tra le braccia e pensando, anzi sentendo, che lui sta esprimendo il proprio dolore</u>.<br />
<br />
Credo che ogni madre faccia, o almeno voglia fare sempre il meglio per il proprio figlio, ma <b>nella nostra società capita spesso che le madri siano sole o non adeguatamente sostenute</b>.<br />
<br />
<b>Spesso il reflusso si presenta in un bambino che ha avuto un parto traumatico</b>, in questi casi ho potuto notare che è assolutamente efficace qualche seduta da un buon <b>osteopata neonatale</b> (per parto traumatico non necessariamente significa medicalizzato, è sufficiente che la fase espulsiva sia stata lunga).<br />
<br />
Pensiamo che <b>il reflusso è inesistente nelle società tradizionali dove le madri stanno a stretto contatto corporeo col bambino e lo allattano con alta frequenza!</b><br />
<br />
Il reflusso qui da noi si associa per la maggior parte dei casi ha un modo errato di allattare.<br />
<br />
A causa dello scarso sostegno sociale molte madri arrivano ad allattare e non hanno mai assistito a un modo fisiologico di allattare (ovvero praticamente col bambino sempre attaccato!). A ciò si aggiunge un <b>contesto culturale dove la vicinanza corporea e la piena dedizione al bambino sono viste come “vizi” e “cattive abitudini da perdere”, dove le madri sono spinte (o comunque costrette per il fatto che sono sole) dopo il parto a riprendere presto le attività di prima, ad uscire, a pensare alla casa</b>…..ma non è così che funzionano le cose e i nostri piccoli lo sanno bene.<br />
<br />
Molte madri mi dicono che allattano a richiesta ma in realtà spesso osservo che non è così.<br />
<br />
<b>Se il bambino ha poppato da poco e si lamenta, vengono cercate alternative come distrazioni e dondolamenti, io dico che invece si dovrebbe di nuovo proporre il seno. Invece si lascia spesso trascorrere del tempo e quando poi si dà il seno, il bambino lo rifiuta, e noi ci convinciamo ancora di più che non è il seno quello che vuole, in un circolo vizioso che si autorinforza!</b><br />
<br />
<u>I neonati finiscono spesso col rifiutare il seno o col lamentarsi nell’attaccarsi se hanno dovuto attendere per averlo.</u><br />
<br />
L’accudimento del bambino richiede la nostra totale dedizione soprattutto i primi tempi, ecco perché ad esempio<b> l’uso della fascia porta bebè permette anche alle madri “indaffarate” di oggi di stare col proprio figlio mentre fanno anche qualche piccola mansione di casa.</b><br />
<br />
<b><u>Ecco allora cosa può essere utile</u></b> :<br />
<br />
<br />
<ol>
<li><b>Sollevare lo stato emotivo della madre, far sì che possa dedicarsi pienamente al figlio, senza distrazione alcuna per almeno i primi tre mesi</b> (parenti e amici invece che cullare il neonato dovrebbero lasciarlo con la madre e occuparsi loro delle faccende domestiche!</li>
<li><b>Allattare a richiesta (a richiesta vuol dire che il bambino i primi tre mesi si attacca anche ogni dieci minuti, ovvero fa col seno quello che purtroppo a noi sembra normale fare col ciuccio, succhiare e succhiare anche non necessariamente mangiando!).</b> <u>Se passa troppo tempo tra una poppata e l’altra, il bambino giunge al seno affamato e succhia con voracità, facilitando così il vomito</u>. Il pianto è un segnalo tardivo, il bambino non deve arrivare a piangere per attaccarsi al seno.</li>
<li><b>Non usare ciucci e biberon </b>(ogni volta che un bambino succhia il ciuccio quello sarebbe dovuto essere a livello fisiologico un momento in cui avere il seno in bocca!)</li>
<li><b>Tenere il neonato a stretto contatto corporeo per la quasi totalità del tempo almeno i primi tre mesi.</b></li>
<li><b>Prediligere la posizione verticale del bambino tipica dei bambini portati in braccio, piuttosto che quella sdraiata nella culla.</b></li>
<li>Fare qualche seduta da un <b>osteopata neonatale</b></li>
</ol>
<br />
…<b>E non dimenticarsi mai che ogni madre ha proprio tutto quello che serve al suo bambino e solo lei sa come farlo stare bene!</b><br />
<br />
(Ornella Piccini)Mammamilahttp://www.blogger.com/profile/12151366357828907409noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5819953916167606638.post-11461512766586249312014-03-01T08:00:00.000+01:002014-03-01T08:00:07.749+01:00COME FARE IN CASO DI REFLUSSO<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-HHmQOVQUNsU/TgEJ4bIEA2I/AAAAAAAAAIc/glSQ25qryyg/s1600/reflusso-gastroesofageo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-HHmQOVQUNsU/TgEJ4bIEA2I/AAAAAAAAAIc/glSQ25qryyg/s320/reflusso-gastroesofageo.jpg" height="289" width="320" /></a></div>
<div>
<br />
<span style="font-family: inherit;">Negli ultimi anni c'è stato un grande aumento del numero di bambini cui è stato diagnosticato il <b>reflusso gastroesofageo (RGE)</b>. In questi casi, l'allattamento non andrebbe interrotto. Sono stati condotti pochissimi studi sull'alimentazione dei bambini che soffrono di reflusso; tuttavia, è stato provato che i bambini con questo tipo di disturbo <b>soffrono meno di reflusso notturno quando sono allattati al seno</b>.</span></div>
<div>
<span style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div>
<span style="font-family: inherit;">Ma di cosa si tratta esattamente?</span></div>
<div>
<span style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div>
<span style="font-family: inherit;">Per reflusso gastroesofageo si intende il <b>ritorno nell'esofago del contenuto dello stomaco a causa di una immaturità (frequente nei neonati) della valvola </b><b>(il cardias) </b><b>che impedisce al cibo di tornare indietro una volta arrivato nello stomaco, che non si chiude bene</b>.</span></div>
<div>
<span style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div>
<span style="font-family: inherit;">I<b> sintomi </b>e le complicazioni di questo disturbo variano da paziente a paziente e possono comprendere:</span></div>
<div>
<span style="font-family: inherit;">difficoltà a deglutire, singhiozzo e ruttini frequenti, conati di vomito o soffocamento, frequente dolore o arrossamento della gola, sonno disturbato, pianto improvviso o inconsolabile, dolore acuto, inarcamento durante le poppate, rigurgito e vomito frequenti, vomito molte ore dopo il pasto, rifiuto del cibo o costante richiesta di cibo o bevande, aumento di peso rallentato, otiti frequenti, problemi respiratori compreso il broncospasmo, respiro faticoso, asma, bronchite, polmonite, apnea.</span></div>
<div>
<span style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div>
<span style="font-family: inherit;">Quando si allatta un bambino che soffre di reflusso gastroesofageo è importante ricordare prima di tutto</span><br />
<span style="font-family: inherit;"><br /></span>
<br />
<a name='more'></a><span style="font-family: inherit;"><br /></span>
<span style="font-family: inherit;"><br /></span>
<span style="font-family: inherit;">le basi dell'allattamento: il bambino dovrebbe ricevere cibo a sufficienza, il bambino dovrebbe essere attaccato al seno nel modo corretto e nella <b>giusta posizione</b>.</span></div>
<div>
<span style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div>
<span style="font-family: inherit;">Posizione da assumere per il bambino con reflusso gastroesofageo:</span></div>
<div>
<ul>
<li><span style="font-family: inherit;">Il bimbo dovrebbe essere messo in una <b>posizione tale che la forza di gravità sia di aiuto nell'impedire al latte di tornare indietro.</b></span></li>
<li><span style="font-family: inherit;">Il bambino potrebbe preferire una <b>posizione semi-eretta </b>e potrebbe essere utile porre dei rialzi sotto il materassino della carrozzina o del lettino.</span></li>
<li><span style="font-family: inherit;">Puo' essere efficace utilizzare un<b> marsupio o una fascia</b> per tenere il bambino a livello del seno sia da seduta sia camminando.</span></li>
<li><span style="font-family: inherit;"><b>Allattare da coricata</b>, tenendo il bambino davanti a te e appoggiandolo sul braccio in modo che sia leggermente sollevato.</span></li>
<li><span style="font-family: inherit;">Prova ad <b>allattare su una sedia a sdraio o adagiata sui cuscini sul letto</b>. Metti il bambino pancia contro pancia, con il volto rivolto al seno.</span></li>
</ul>
</div>
<div>
<i><span style="font-family: inherit;">(vedi anche il <a href="http://lattedimammamia.blogspot.com/2010/04/varie-posizioni-del-bimbo-al-seno.html">post "varie posizioni del bambino al seno")</a></span></i></div>
<div>
<span style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div>
<span style="font-family: inherit;">Il pediatra potrebbe consigliare di <b>somministrare al bambino dei pasti resi meno liquidi con l'uso di cereali.</b> Sebbene non ci siano dimostrazioni che questo espediente sia efficace, molti medici vogliono tentare questa strada prima di passare alla prescrizione di medicinali.</span></div>
<div>
<span style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div>
<span style="font-family: inherit;">Questo espediente può essere messo in atto come tentativo.</span></div>
<div>
<span style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div>
<span style="font-family: inherit;">E' possibile utilizzare latte materno o acqua invece del latte artificiale e somministrare i cereali al bambino con il cucchiaio o con una tazzina per evitare di introdurre tettarelle prima che l'allattamento sia ben avviato (per evitare il rischio di confusione del capezzolo con il biberon).</span></div>
<div>
<span style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div>
<span style="font-family: inherit;">Alcuni bambini che soffrono di reflusso gastroesofageo poppano al seno in maniera accettabile. Vogliono essere allattati regolarmente e non chiedono alle mamme di poppare 24 ore al giorno.</span></div>
<div>
<span style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div>
<span style="font-family: inherit;">Altri bambini che soffrono dello stesso disturbo imparano presto che l'atto di nutrirsi causa loro dolore e <b>smettono di mangiare</b>. Questi bambini possono trarre beneficio dalle tecniche di spremitura del latte in modo che la calata avvenga prima che il bambino cominci a succhiare; dall'essere allattati in differenti posizioni o mentre dormono; dall'eliminazione delle distrazioni; dal camminare mentre si sta allattando; da un bagno caldo; dal contatto pelle a pelle o dal massaggio infantile.</span></div>
<div>
<span style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div>
<span style="font-family: inherit;">Altri bambini che soffrono di reflusso gastroesofageo <b>vogliono mangiare continuamente</b>! Il latte infatti agisce come naturale antiacido ed è di conforto. In questo modo però, se il bambino si riempie troppo e supera la capacità del suo stomaco, i sintomi del reflusso possono peggiorare. Quando si ha a che fare con bambini di questo tipo, <b>può essere meglio offrire loro solo un seno ad ogni poppata</b>; <b>poiché il seno non si svuota mai completamente, il bimbo avrà a disposizione un flusso meno copioso di latte </b>che può essere di sollievo alla gola infiammata senza riempire troppo il suo stomaco. Alcune mamme hanno notato che anche il ciuccio può essere un modo per aiutare questi bambini. Ci può essere la tentazione di cambiare il modo con cui si alimentano i bambini che soffrono di reflusso gastroesofageo, nella speranza che i sintomi migliorino: ma <b>questo disturbo è una malattia diagnosticata dal medico, non è un problema di alimentazione</b>. In molti casi, con il passare del tempo il disturbo si attenua e del resto l'introduzione di formule artificiali può causare altri problemi digestivi per cui andrebbe attentamente valutato il rapporto rischi-benefici.</span></div>
<div>
<span style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div>
<b><span style="font-family: inherit;">Continuare ad allattare è fonte di molti benefici sia per il bimbo sia per la mamma poiché migliora lo state di salute, lo sviluppo e, cosa ancora più importante, rafforza il legame madre-figlio che potrà aiutarti a superare anche un momento difficile come questo.</span></b><br />
<b><span style="font-family: inherit;"><br />
</span></b><br />
<i><span style="font-family: inherit;">(fonte <a href="http://www.lllitalia.org/index.php?option=com_content&task=view&id=121&Itemid=26">La Leche League Italia</a>)</span></i><br />
<b><br />
</b></div>
Mammamilahttp://www.blogger.com/profile/12151366357828907409noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-5819953916167606638.post-42111700590125101222014-02-28T07:00:00.000+01:002014-02-28T07:00:10.795+01:00ALLATTAMENTO AL SENO COME METODO CONTRACCETTIVO?<div style="color: #134f5c; font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">
<u><b></b></u></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/_Sif6KZLD6TI/TQ-_KLAzhWI/AAAAAAAAAEg/d5H6Xc8yNow/s1600/fertilit%25C3%25A0.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/_Sif6KZLD6TI/TQ-_KLAzhWI/AAAAAAAAAEg/d5H6Xc8yNow/s200/fertilit%25C3%25A0.jpg" height="132" width="200" /></a></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><br />
</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Il <b>LAM</b> (<i>Lactational Amenorrhea Method</i> – Metodo dell’Amenorrea Lattazionale) <b>è un metodo contraccettivo</b>, interamente <b>basato sulla naturale infertilità postnatale</b> di una donna amenorroica che allatta esclusivamente al seno. Il LAM <b>ha un’efficacia del 98-99.5%</b>, <b>nei primi sei mesi dopo il parto</b>, <b>se vengono rispettati alcuni criteri</b>:</span></div>
<div>
</div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">- Il latte materno, preso direttamente dal seno, deve essere <u>l’unica fonte di nutrimento </u>del bambino. Aggiunte di acqua, latte in polvere, cibi solidi o latte estratto con il tiralatte, diminuiscono notevolmente l’efficacia del metodo. Anche il ciuccio deve essere bandito;</span></div>
<div>
</div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">- Il bambino dovrebbe poppare <u>minimo ogni quattro ore durante il giorno e sei durante la notte</u>;</span></div>
<div>
</div>
<div>
</div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">- il bambino deve avere meno di sei mesi;</span></div>
<div>
</div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">- non deve essere ricomparsa la mestruazione: se si allatta seguendo questi ritmi e il capoparto compare prima del 56° giorno si puo' dare per scontato che sia anovulatorio (cioè senza ovulazione). Tuttavia, se si allatta a questi ritmi, ma compare un'emorragia dopo il 56°giorno, occorre considerarsi potenzialmente fertili da lì in poi.</span></div>
<div>
</div>
<div>
<span style="font-family: inherit; font-size: x-small;"><i>(dal blog www.Babycomp.blogspot.com) </i></span></div>
Mammamilahttp://www.blogger.com/profile/12151366357828907409noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5819953916167606638.post-76803153659998901832014-02-21T17:00:00.000+01:002014-02-21T17:00:05.353+01:00SE L'ALLATTAMENTO E' COSI' NATURALE PERCHE' ALL'INIZIO PUO' ESSERE DIFFICILE?<span style="font-family: inherit;"><i>(Tratto da un <a href="http://www.lllitalia.org/index.php?option=com_content&task=view&id=105&Itemid=26">articolo</a> del sito della <a href="http://www.lllitalia.org/">Lega per l'Allattamento Materno (LLL)</a></i><br />
<br />
<a href="http://2.bp.blogspot.com/_Sif6KZLD6TI/TNB9dMsa7_I/AAAAAAAAADg/SRt2bD2ydR4/s1600/Allattamento+d%27epoca.jpg"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/_Sif6KZLD6TI/TNB9dMsa7_I/AAAAAAAAADg/SRt2bD2ydR4/s320/Allattamento+d%27epoca.jpg" /></a><br />
<br />
Questa è proprio una bella domanda che probabilmente molte mamme si saranno poste dopo il primo giorno di allattamento! <br />
Prima del parto infatti, si pensa che basti appoggiare il bambino sul seno e farlo attaccare. In realtà però poi non sempre le cose possono essere così semplici. <br />
Certo, alcuni bambini si attaccano subito bene al seno e non incontrano mai alcun problema. Ma molte di noi hanno bisogno di aiuto soprattutto all'inizio. Perché? </span><br />
<span style="font-family: inherit;"></span><br />
<a name='more'></a><br />
<span style="font-family: inherit;">Dobbiamo considerare che in passato, prima del XX secolo, quando ogni mamma allattava al seno e la mobilità delle persone era ridotta, ci si poteva rivolgere alla propria madre, alla nonna o alla zia per un aiuto nella gestione dell'allattamento e si sarebbero sicuramente ricevuti consigli adeguati su come attaccare il bambino, come aumentare la produzione di latte, come controllare che il bambino mangiasse a sufficienza (anche senza bilance) etc... Perché <b>allattare al seno era normale e spesso si partoriva in casa, avendo la possibilità di tenere subito il bimbo accanto a sé per tutto il tempo che si voleva, e il ciuccio non esisteva! Intorno alla puerpera esisteva una RETE DI SOSTEGNO formata da tutte le altre donne della famiglia e della comunità</b> che la aiutavano anche fisicamente nella gestione del neonato e degli altri figli. </span><br />
<div>
<span style="font-family: inherit;">Purtroppo questa "comunità di allattamento" oggi si è persa e l'esperienza del parto e dell'allattamento vengono vissute in ambienti medicalizzati (ospedale, medici, infermieri), con poca o nessuna considerazione dei ritmi fisiologici di mamma e bambino nell'immediato post-parto e scarsissima conoscenza delle modalità e dei tempi favorevoli ad un corretto avviamento dell'allattamento al seno. </span></div>
<div>
<span style="font-family: inherit;"><b>Pratiche considerate "normali" e di prassi come la separazione del neonato dalla mamma tenendolo al "nido", l'allattameno ad orari rigidi, la somministrazione di ciuccio o glucosata o (peggio ancora) latte artificiale nei periodi in cui il bambino non può stare con la mamma, possono essere in realtà deleterie tanto per la mamma che per il bambino e soprattutto possono ostacolare gravemente l'inizio dell'allattamento al seno. </b><br />
Per fortuna <b>esistono molte realtà,</b> prima fra tutte la La Leche League, che intendono riempire questo <b>vuoto di sostegno e corretta informazione</b> e che possono aiutare in questo contesto in cui si trova la neo mamma di oggi. Non a caso, il <b>manuale-guida all'allattamento de La Leche League si intitola <a href="http://www.blogger.com/goog_863816679">"</a><a href="http://www.lllitalia.org/index.php?page=shop.product_details&flypage=shop.flypage&product_id=17&category_id=6&manufacturer_id=0&option=com_virtuemart&Itemid=60">L'arte dell'allattamento materno"</a>: proprio perché l'allattamento è in realtà un'arte da imparare</b>.<br />
<br />
<b>Perciò se sei ancora in gravidanza, cerca di pensare fin d'ora a ciò che avverrà dopo il travaglio e il parto ed al periodo dell'allattamento. La gravidanza è il momento ideale per prepararsi, partecipando ad incontri con altre mamme, leggendo, informandosi... Solo in questo modo potrai costruire la tua personale rete di sostegno.</b> </span></div>
<div>
<span style="font-family: inherit;"><br />
Hai amiche, mamma, suocera, che magari ti dicono "Ho provato ad allattare, ma non ha funzionato; mi faceva male; non avevo abbastanza latte; perdevo troppo latte; il mio bambino non sembrava mai soddisfatto, ecc."? Non hai mai visto qualcuno allattare un bambino per più di due settimane? Pensi che allattare sia faticoso o inconciliabile con i ritmi di oggi o con il tuo rientro al lavoro? Hai in testa milioni di domande su cosa aspettarti dopo che il bambino sarà nato, su come gestire la tua giornata, su come potrebbe essere la tua nuova vita con lui? </span><br />
<div>
<span style="font-family: inherit;"><b>Non aspettare di aver partorito: informati prima! </b></span><br />
<div>
<span style="font-family: inherit;">Ci sono varie realtà che possono offrirti sostegno e informazioni. Prova ad andare a un incontro de La Leche League o degli altri gruppi di auto-mutuo-aiuto attivi nella tua ziona, dove conoscerai Consulenti e mamme per le quali l’allattamento ha funzionato o funziona tuttora, costituendo un'esperienza piacevole e priva di difficoltà. I gruppi sono presenti in quasi tutte le città e si incontrano di solito con cadenza mensile. <b>La partecipazione è gratuita</b> <b>e le mamme in attesa sono le benvenute</b>, così come quelle con i piccoli al seguito! Sul territorio italiano ci sono molte realtà di gruppi di auto-mutuo aiuto in particolare per il sostegno all'allattamento al seno. </span><span style="font-family: inherit;">Sul sito del </span><a href="http://mamionlus.wordpress.com/" style="font-family: inherit;">MAMI</a><span style="font-family: inherit;"> (Movimento Allattamento Italiano) sono censiti vari gruppi fra cui anche i nostri "Lattedimammamia" per la città di Roma (i cui riferimenti specifici si trovano alla sezione CONTATTI e le date alla sezione APPUNTAMENTI sulla home page del blog).</span></div>
<div>
<span style="font-family: inherit;">Se non riesci a partecipare ad un incontro, contatta la Consulente de La Leche League (</span><a href="http://%28qui%20gli%20elenchi%20delle%20consulenti%20con%20i%20contatti%29/" style="font-family: inherit;">qui</a><span style="font-family: inherit;"> gli elenchi delle consulenti con i contatti) o la referente del gruppo più vicina a te. Approfitta di queste occasioni per fare domande, entrare in contatto con esperienze diverse ed informarti, leggendo anche le varie pubblicazioni sia de La Leche League sia di altre case editrici come </span><a href="http://www.bambinonaturale.it/" style="font-family: inherit;">Bambinonaturale.it</a><span style="font-family: inherit;"> </span></div>
<div>
<span style="font-family: inherit;"><br />
<b>Un pò di preparazione ti porterà benefici a lungo termine e ti aiuterà ad affrontare ogni situazione nuova con maggiore sicurezza e capacità di affrontarla! </b>Scoprirai qual è il comportamento REALE di un neonato e soprattutto saprai per tempo che quasi sempre non corrisponde a quello che si vede nelle pubblicità o che raccontano sulle riviste femminili (il famigerato<a href="http://www.consapevolmente.org/site/modules/news/article.php?storyid=368"> "bambino normale"</a>) ed <b>imparerai ad avere aspettative realistiche</b> e a non spaventarti per comportamenti che in realtà sono del tutto naturali in un bambino appena nato, mentre saprai che cosa potrebbe costituire un potenziale problema come, per esempio che un neonato che tutti considerano "buono" perché dorme sempre, potrebbe correre seri rischi perché non si nutre a sufficienza. Oppure sapere che si può integrare l'alimentazione di un bimbo che all'inizio cresce poco con il proprio latte e non necessariamente con il latte artificiale. Oppure che l'unico modo efficace per aumentare la produzione di latte non è bere strane tisane od assumere miracolosi integratori, bensì stimolare il seno più spesso (quindi far poppare più spesso il bambino od estrarre il latte manualmente o con il tiralatte più volte al giorno). </span></div>
<div>
<span style="font-family: inherit;"><br />
<b>Quante volte prima di affrontare una prova importante ti sei preparata o hai studiato prima o ti sei rivolta ad un esperto per avere informazioni, suggerimenti, consigli? <br />
Allattare è una delle cose più importanti che puoi fare per tuo figlio. <br />
Perciò se sei in gravidanza o sei una neo-madre in difficoltà, non essere timorosa o pigra: leggi, chiedi, informati e chiama una Consulente o vai ad un incontro di un gruppo di sostegno. Sarai felice di averlo fatto.</b> </span></div>
<div>
<span style="font-family: inherit;">Tramite La Leche League e le altre realtà sul territorio incontrerai altre donne cordiali e competenti impegnate a condividere la loro esperienza su come offrire il meglio ai propri bambini e alla propria famiglia!<br />
<br />
<b>Altre fonti di informazione:</b> <br />
<br />
<b>- Pubblicazioni de La Leche League:</b><br />
(libri e opuscoli sono disponibili presso le Consulenti de La Leche League oppure scrivendo all'indirizzo <a href="mailto:richiestapubblicazioni@lllitalia.org">richiestapubblicazioni@lllitalia.org</a>)<br />
<br />
<b>Opuscoli: </b><br />
L3 Allattare al seno il tuo bambino: la prima settimana <br />
M3 L'allattamento a richiesta<br />
<br />
<a href="http://www.lllitalia.org/index.php?page=shop.browse&category_id=7&option=com_virtuemart&Itemid=53">Da Mamma a Mamma</a> (rivista trimestrale su abbonamento) n. 82, 83<br />
<br />
<b>- Post su questo blog: </b></span></div>
<div>
<span style="font-family: inherit;"><b><br />
<a href="http://lattedimammamia.blogspot.com/2010/10/13-modi-per-far-fallire-il-vostro.html">13 modi per far fallire il vostro allattamento o farlo riuscire</a><br />
<a href="http://lattedimammamia.blogspot.com/2010/04/come-avviare-un-buon-allattamento.html">Come avviare un buon allattamento (con video) </a><br />
<a href="http://lattedimammamia.blogspot.com/2010/04/come-attaccare-bene-il-bambino-al-seno.html">Come attaccare bene il bambino al seno (con video)</a><br />
<a href="http://lattedimammamia.blogspot.com/2010/04/quando-il-bambino-e-pigro.html">Quando il bambino è pigro</a><br />
<a href="http://lattedimammamia.blogspot.com/2010/04/come-sapere-se-il-bambino-mangia.html">Come sapere se il bambino mangia abbastanza</a><br />
<a href="http://lattedimammamia.blogspot.com/2010/04/come-aumentare-la-produzione-di-latte.html">Come aumentare la produzione di latte</a><br />
<a href="http://lattedimammamia.blogspot.com/2010/04/se-il-bimbo-si-agita-al-seno.html">Se il bimbo si agita al seno</a><br />
<a href="http://lattedimammamia.blogspot.com/2011/05/si-puo-allattare-con-il-capezzolo.html">Allattare con il capezzolo piatto o introflesso </a></b><br />
<br />
<b>Link utili: </b><br />
<b><a href="http://www.allattiamo.it/">Allattiamo.it</a> (con video)<br />
<a href="http://www.breastfeedinginc.ca/">Clinica per l'allattamento del Dr. Jack Newman (in inglese)</a><br />
<a href="http://www.autostima.net/raccomanda/allattamento-e-coccole-martina-carabetta/">Allattamento e coccole</a></b></span><br />
<div id="fb-root">
</div>
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</script>Mammamilahttp://www.blogger.com/profile/12151366357828907409noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5819953916167606638.post-67541892758020660062014-01-13T08:00:00.000+01:002014-01-13T08:00:03.272+01:00IL RUOLO DEL PAPA' DURANTE L'ALLATTAMENTO<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-uXeuyR7bPHE/UT-jMoc57zI/AAAAAAAAASc/j124uZ6rPJs/s1600/papa%CC%80.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-uXeuyR7bPHE/UT-jMoc57zI/AAAAAAAAASc/j124uZ6rPJs/s320/papa%CC%80.jpg" height="320" width="261" /></a></div>
<span style="text-align: left;"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: left;">
Buona festa del Papà soprattutto ai neo-papà e a quelli che hanno a che fare con bimbi molto piccoli (magari allattati al seno dalla mamma) e che si chiedono cosa fare, come rendersi utili, quale possa essere il loro ruolo? </div>
<div style="text-align: left;">
Questo articolo tratto dal sito della Leche League International, è il nostro regalo per loro, perché possano trovare spunti utili per capire l'enorme importanza della presenza paterna per il bambino, ma anche - anzi soprattutto - per la mamma!!</div>
<div style="text-align: left;">
Buona lettura!</div>
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
<span style="text-align: left;">I bimbi appena nati hanno moltissimo bisogno di contatto fisico e quando non stanno poppando, le amorevoli braccia del padre sono davvero un posto fantastico dove riposare. Certo se ci basassimo su quello che ci mostra la televisione, dovremmo pensare che l'unico legame possibile tra un padre e il figlio piccolo sia rappresentato dal biberon. </span><b style="text-align: left;">Tuttavia, non è il nutrimento di per sé che porta all'attaccamento tra madre e bambino, quanto piuttosto lo stretto contatto fisico, che è una parte costitutiva del rapporto di allattamento. Un padre non ha necessariamente bisogno di nutrire il suo bambino, per creare con lui un forte legame di affetto; piuttosto deve tenerlo in braccio, amarlo, giocare con lui, semplicemente passare del tempo insieme a lui.</b></div>
<br />
<span style="font-family: inherit;">Anche il bambino allattato molto spesso può avere un bellissimo rapporto con suo padre. Provate ad esempio a sdraiare il piccolo appena allattato sul petto del papà, oppure sulla sua spalla, che è spesso uno dei posti preferiti dove essere cullati.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Molti padri trascorrono momenti di grande soddisfazione mostrando ai loro piccoli il vasto e vario mondo in cui viviamo e anche le cose più semplici possono incantare un bimbo! <b>Ci sono talmente tanti modi per coinvolgere i papà, oltre cambiare pannolini, fare il bagnetto o calmare un bimbo agitato. Siate creativi! </b></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Uno dei modi migliori per aiutare un bambino a costruire un forte legame di attaccamento con i genitori consiste nel rispondere alle sue esigenze. Il bambino ha bisogno di sapere che sia la mamma sia il papà rispettano le sue esigenze. Se il papà porta il bimbo alla mamma quando vede che ha bisogno di poppare, il legame del bambino con il suo papà si rafforza proprio nella misura in cui si sente sicuro del suo legame con la mamma. </span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><b>Il sostegno fattivo del padre può essere di grandissimo aiuto per far funzionare bene il rapporto madre-bambino durante l'allattamento:</b> il padre può <br />
</span><br />
<a name='more'></a><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">difendere la madre dalle critiche provenienti da amici o parenti; può aiutare a calmare il bambino agitato; può aiutare la neo mamma sollevandola dalle incombenze domestiche; può semplicemente portare qualcosa da bere o da mangiare alla mamma mentre allatta e, cosa ancora più importante, <b>può supportare emotivamente la neo-mamma, </b>incoraggiandola, consolandola nei momenti di sconforto o di stanchezza ricordandole che allattare è la cosa più importante che possa fare per avviare nel modo migliore la crescita del loro bambino, lodandola per il suo impegno ricordandole che non solo il bambino ma tutta la famiglia ne trae beneficio perché un bambino sereno e soddisfatto è più facile da vivere per tutti! </span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><b>Nelle prime settimane specialmente, quando la mancanza di riposo e gli squilibri ormonali possono scoraggiare la mamma e spingerla a interrompere l'allattamento, un padre che dia questo tipo di sostegno amorevole</b> e che suggerisca di "provarci ancora una volta" o che ricorda alla sua compagna che si tratta di un momento passeggero perché "dicono tutti che i bambini diradano le poppate dopo le prime tre settimane" è di grandissimo aiuto. </span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Un papà che sistema i cuscini per permettere alla mamma di allattare meglio il bambino o che le porta il telefono per incoraggiarla a chiamare la Lega per l'Allattamento Materno o qualcuno che possa sostenerla nella sua scelta di allattare, sta davvero facendo la sua parte per nutrire il figlio! </span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">A volte i padri si scoraggiano quando pensano che nessun'altra madre stia allattando o che nessun'altra famiglia stia affrontando gli stessi problemi. Se il più vicino gruppo della Lega per l'Allattamento Materno organizza incontri dedicati alla coppia, sarà molto utile parteciparvi, per incontrare altri padri che condividono le stesse idee e vedere come altre famiglie hanno affrontato le difficoltà. </span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Se non sono previste riunioni aperte alla coppia, è sempre possibile organizzare personalmente incontri con altre famiglie delle partecipanti al gruppo della Lega per l'Allattamento Materno e consolarsi vedendo come crescono bene i bambini allattati al seno...! </span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Il nutrimento è solo uno dei tanti bisogni di un bambino piccolo. <b>Un padre può prendersi cura del suo piccolo in molti modi diversi: fargli il bagnetto, cambiargli i pannolini, aiutarlo a fare il ruttino, calmarlo quando è un po' agitato e, naturalmente, giocare con lui. </b></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Il turno del papà, nell'alimentazione del bambino, arriva quando il piccolo passa ai cibi solidi. Anzi, può darsi che il bambino sia più propenso ad accettare alimenti solidi dal padre che non dalla madre, che viene spesso associata dal bambino all'allattamento. </span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Il ruolo del padre, specialmente nei primi mesi, è principalmente un ruolo di sostegno e di accudimento della madre, così che lei possa a sua volta concentrarsi sull'accudimento del bambino. <b>Il rapporto del padre con i bambini più grandi diventa a questo punto ancor più importante. Per la mamma, può essere infatti di grande aiuto che il papà porti ai giardinetti i fratelli più grandi o faccia loro il bagnetto e così via. </b><b><br />
</b> </span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">I papà possono anche preparare i pasti o aiutare nelle pulizie di casa. La cosa da avere sempre ben presente è che la madre e il neonato hanno bisogno di essere continuamente a stretto contatto. Certamente, la vita dei papà può non essere facile nei primi mesi. Si può a buon diritto parlare di "gratificazione rimandata". Ben presto, però, si renderanno conto che è valsa la pena di aspettare per godere appieno di un dono meraviglioso come un bambino sano e sensibile. </span><br />
<span style="font-family: inherit;">Non scoraggiatevi quindi e rimboccatevi le mani anche voi perché il vostro ruolo inizia fin da ora e la vostra avventura è solo all'inizio!!</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><i>(Fonte: <a href="http://www.lllitalia.org/index.php?option=com_content&task=view&id=138&Itemid=26">lllitalia.org</a></i></span><i style="font-family: inherit;">)</i>Mammamilahttp://www.blogger.com/profile/12151366357828907409noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-5819953916167606638.post-71578189199532040922014-01-09T08:00:00.000+01:002014-01-09T08:00:00.323+01:00LE COLICHE E IL RIFLESSO DI EMISSIONE<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-shy7cDZ40FE/TjGZkf5e5aI/AAAAAAAAAIk/DCDQDf2x3fY/s1600/coliche2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-shy7cDZ40FE/TjGZkf5e5aI/AAAAAAAAAIk/DCDQDf2x3fY/s320/coliche2.jpg" height="320" width="214" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<span style="font-family: inherit;">Uno dei problemi che spesso affliggono i neo genitori sono le famigerate “coliche gassose” ovvero una situazione di disagio che il neonato esprime con pianto forte e persistente che tende a presentarsi in vari momenti della giornata con maggiore frequenza nelle ore serali, e in particolare dopo la poppata.</span><br />
<span style="font-family: inherit;"><strong>Pochi però sanno che una delle cause principali (e tra l’altro più diffuse) di questo problema è il riflesso di emissione troppo forte del latte materno durante la poppata.<br />
</strong>Il <strong>riflesso di emissione è il meccanismo di rilascio del latte</strong>: l’espulsione attiva del latte fuori dalla ghiandola mammaria,</span><br />
<div>
<span style="font-family: inherit;"></span><br />
<span style="font-family: inherit;"></span><br />
<a name='more'></a><span style="font-family: inherit;"> provocata dalla contrazione delle fibre muscolari (cellule a canestro) che circondano gli alveoli.</span><br />
<div>
<span style="font-family: inherit;">Il riflesso di emissione è stimolato dall’ossitocina. Una quantità variabile di latte si raccoglie nella mammella tra una poppata e l’altra. In particolare, il primo latte della poppata, accumulato nei seni lattiferi situati sotto le</span></div>
<div>
<span style="font-family: inherit;">areole, incoraggia il neonato a poppare, cosa che scatenerà i riflessi di emissione.</span></div>
<div>
<span style="font-family: inherit;">Tutte le madri hanno riflessi di emissione a intervalli di pochi minuti, anche se, generalmente, solo il primo è percepibile perché più intenso.</span></div>
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<div>
<span style="font-family: inherit;">I possibili segnali del riflesso di emissione sono:</span></div>
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</div>
<ul>
<li><span style="font-family: inherit;">Sensazione di tensione mammaria, prurito, formicolio al seno. </span></li>
<span style="font-family: inherit;">
<li>Fuoriuscita di latte dal seno succhiato e, spesso, dal seno opposto. </li>
<li>Contrazioni uterine (nel periodo immediatamente post-partum). </li>
<li>Sensazione di rilassamento e di sete da parte della madre. </li>
<li>Cambiamenti nel ritmo della suzione del neonato: da rapido, diventa lento e regolare, con deglutizioni ogni 1 o 2 movimenti di suzione. </li>
<li>Comparsa di latte agli angoli delle labbra del neonato. </li>
</span></ul>
<div>
<span style="font-family: inherit;">Per alcune madri questo riflesso è molto forte e il latte può schizzare fuori con violenza anche a distanza di alcuni metri. Il problema per queste madri è: <strong>troppo e troppo veloce</strong>.</span></div>
<div>
<span style="font-family: inherit;">Una tale quantità di latte, che arriva con tanta forza, potrebbe superare le capacità di deglutizione del neonatocomportando una significativa ingestione di aria che insieme alla composizione acquosa e zuccherina del primo latte (espulso con maggior forza) causano le famigerate coliche.</span></div>
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<div>
<span style="font-family: inherit;">Per alcune madri questo si accompagna ad una secrezione di latte molto abbondante, quindi potrebbe succedere che il bambino cresca in maniera soddisfacente, ma sviluppi delle strategie difensive rispetto al forte flusso di latte che arriva con tanta violenza, magari disabituandosi a succhiare in maniera attiva visto che si abitua ad ingoiare soltanto il primo latte che arriva da solo durante la “calata”.</span></div>
<div>
<span style="font-family: inherit;">Questo a lungo andare può causare dei problemi nel momento in cui si tratta di estrarre attivamente il secondo latte dal seno dopo il flusso iniziale (cosa che tende a verificarsi dopo i primi mesi e che spesso fa pensare alle mamme di aver finito il latte).</span></div>
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<span style="font-family: inherit;">Le conseguenze e i metodi per ovviare a questa situazione, quindi, variano a seconda delle circostanze e dell’età del neonato.</span></div>
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<span style="font-family: inherit;"><u>Durante le prime settimane:</u></span></div>
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<span style="font-family: inherit;">Alcune volte la madre capisce qual è la natura del problema, poiché vede il suo latte schizzare fuori con una tale forza che il suo bambino rimane quasi “soffocato” durante la poppata. Generalmente, però, succede che ella non capisca il comportamento del suo bambino e resti disorientata. Per questo motivo, la descrizione che potrebbe dare del problema potrà assumere le forme seguenti:</span></div>
<div>
</div>
<ul>
<li><span style="font-family: inherit;">il mio bambino ha le coliche </span></li>
<span style="font-family: inherit;">
<li>il mio bambino vomita spesso </li>
<li>al mio bambino non piace ciucciare </li>
<li>il mio bambino è troppo ingordo, ha una suzione troppo forte </li>
<li>non ho abbastanza latte </li>
<li>ho troppo latte </li>
<li>il mio bambino è allergico al mio latte </li>
</span></ul>
<div>
<span style="font-family: inherit;"><u>I sintomi:</u></span></div>
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<span style="font-family: inherit;"> </span></div>
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<span style="font-family: inherit;">Possono variare molto, e molti di questi possono avere altre cause. Bisognerà quindi riflettere bene prima di attribuire questi sintomi a un riflesso di emissione troppo forte.</span></div>
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<span style="font-family: inherit;">Molto spesso il neonato ha una curva di crescita soddisfacente; il suo aumento di peso</span></div>
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<span style="font-family: inherit;">può anche essere di una rapidità impressionante. Inzuppa i pannolini; ha frequenti evacuazioni solide che però bisogna controllare nell’aspetto: possono infatti essere verdi e schiumose, che significa che all’inizio della poppata egli ingerisce molta aria e/o molto del primo latte, ricco di lattosio, e ciò accelera il passaggio delle feci nell’intestino e aumenta la fermentazione.</span></div>
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<span style="font-family: inherit;">Il neonato è tonico e sveglio. Può avere una suzione vigorosa.</span></div>
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<span style="font-family: inherit;">Alcuni neonati possono fare poppate molto corte (qualche minuto per volta) e/o poppano solo per mangiare, non per appisolarsi o per consolarsi. </span></div>
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<span style="font-family: inherit;">Il principio della poppata avviene generalmente bene per poi peggiorare non appena sopraggiunge il riflesso di emissione: davanti al flusso di latte il neonato tossisce, s’ingozza, sputa, deglutisce rumorosamente… Alcuni neonati riescono a tenere sotto controllo il problema lasciando colare il latte, mentre altri si staccano dal seno urlando, oppure ve ne sono alcuni che si rifiutano del tutto di prendere il seno. </span></div>
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<span style="font-family: inherit;">Il neonato è spesso agitato durante la poppata, e può dare l’impressione di essere continuamente affamato e succhiarsi frequentemente le dita, il che potrebbe far credere alla madre di non avere abbastanza latte. </span></div>
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<span style="font-family: inherit;">Il neonato rigurgita spesso. Soffre di coliche e piange per ore. Ha molta aria nella pancia perché ingurgita molta aria durante la poppata. Dorme male, si sveglia spesso, soprattutto durante il pomeriggio e la sera. </span></div>
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<span style="font-family: inherit;"> </span></div>
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<span style="font-family: inherit;"><u>Riconoscere il problema</u></span></div>
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<span style="font-family: inherit;"> </span></div>
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<span style="font-family: inherit;">Non si incontrano obbligatoriamente tutti i sintomi sopra descritti; alcuni neonati tollerano la situazione meglio di altri. Dall’altro lato, non bisogna dimenticare che i neonati che non ricevono abbastanza latte possono presentare un certo numero di sintomi simili, quali l’irrequietezza al seno il pianto frequente e il desiderio di poppare</span></div>
<div>
<span style="font-family: inherit;">frequentemente.</span></div>
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<span style="font-family: inherit;"><u>Alcuni suggerimenti</u></span></div>
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<span style="font-family: inherit;"> </span></div>
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<span style="font-family: inherit;">Le tecniche suggerite potranno essere diversamente efficaci a seconda delle madri.</span></div>
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<span style="font-family: inherit;">Bisognerà quindi perseverare e provarne parecchie, trovando quelle che si adattano meglio al proprio caso.</span></div>
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<span style="font-family: inherit;">Staccare il neonato dal seno al momento in cui si manifesta il riflesso di emissione e lasciar colare il latte (preparare un asciugamano per tamponare o un recipiente per raccoglierlo). Riattaccare il neonato al seno quando il latte ha cessato di uscire con forza. Alcuni neonati attendono pazientemente (oppure si staccano essi stessi dal seno per riprendere un istante dopo), ma altri si sentono molto frustrati.</span></div>
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<span style="font-family: inherit;">A volte si manifesta dopo poco un nuovo riflesso di emissione e bisogna staccare di nuovo il neonato dal seno. </span></div>
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<span style="font-family: inherit;">Spremere un po’ di latte poco prima di attaccare il neonato al seno in modo da stimolare il primo riflesso di emissione che è generalmente il più violento. Ciò sarà particolarmente utile se il bambino dovesse irritarsi molto quando lo si stacca dal seno.</span></div>
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<span style="font-family: inherit;">In genere sarà sufficiente spremere il latte da un solo seno e lasciar colare il latte dall’altro seno mentre il bambino poppa. </span></div>
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<span style="font-family: inherit;">Alcune madri trovano molto efficace attaccare il neonato al seno a orari regolari (ogni 2 ore). Intervalli brevi fra le poppate ridurranno la quantità di latte presente nei canali lattiferi, il che potrà far diminuire la pressione intramammaria e quindi la forza del riflesso di emissione. Per alcune madri, più frequentemente il neonato si attaccherà al seno, meno abbondante sarà il flusso del latte emesso. </span></div>
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<span style="font-family: inherit;">Altre madri, al contrario, trovano molto più efficace distanziare le poppate (ogni 3 ore e mezza) oppure offrire un solo seno a ciascuna poppata. Benché ciò sia l’opposto di quanto spesso si consiglia alle madri, in questo caso potrà servire a diminuire la stimolazione mammaria, soprattutto se la madre ha una produzione di latte molto abbondante. La maggior parte delle madri penserà di non avere abbastanza latte, se i loro piccoli sono irrequieti durante la poppata e tra una poppata e l’altra, poiché questo è il principale timore di tutte le madri. Persino in presenza di un’accelerazione dell’aumento di peso dei loro bambini, esse potrebbero non rendersi conto di avere, al contrario, una produzione eccessiva di latte.</span></div>
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<span style="font-family: inherit;"><strong>Prima di distanziare le poppate, è tuttavia molto importante verificare la crescita ponderale, e pensare questa soluzione solo quando i bambini hanno una buona crescita, conoscere bene la legge della domanda e dell’offerta e sorvegliare la quantità di pannolini bagnati.</strong></span></div>
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<span style="font-family: inherit;">Quando il bambino sarà nervoso e vorrà attaccarsi spesso al seno, potrà essere utile offrirgli lo stesso seno numerose volte di seguito anche per alcune ore. Se l’altro seno incomincia a ingorgarsi la mamma potrà spremerne un po’ per alleviare il fastidio, ma unicamente a questo scopo: il fine non è quello di svuotare il seno.</span></div>
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<span style="font-family: inherit;">Far fare spesso il ruttino al bambino. Staccarlo spesso dal seno, soprattutto se è irrequieto mentre poppa o sembra in difficoltà ad inghiottire tutto il latte che arriva, e farlo ruttare per eliminare l’aria inghiottita. Massaggiargli il pancino e dargli piccole pacche sulla schiena. </span></div>
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<span style="font-family: inherit;">Allattare il neonato appena si sveglia o quando è sul punto di svegliarsi o di addormentarsi.</span></div>
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<span style="font-family: inherit;">Sarà più calmo e disteso. Se non è troppo affamato, popperà con meno forza e il latte affluirà meno velocemente.</span></div>
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<span style="font-family: inherit;">Spesso le poppate notturne vanno meglio: il neonato succhia con più calma, ingerisce meno aria e si riaddormenta con più facilità. Durante la giornata conviene allattare in un ambiente tranquillo, lontano dal baccano dei giochi degli altri bambini (nei limiti del possibile!). </span></div>
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<span style="font-family: inherit;">Variare le posizioni. Potrà andare meglio se il neonato viene attaccato al seno in una posizione che faciliti l’eliminazione del latte in eccesso. Se la madre è seduta, potrà sistemare il bambino in una posizione più verticale, inclinando il busto all’indietro o sistemandolo a cavalcioni sulle proprie ginocchia (procurandosi alcuni cuscini).</span></div>
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<span style="font-family: inherit;">Potrà allattare sdraiandosi sul fianco, oppure potrà sdraiarsi sulla schiena e sistemarsi il neonato prono su di lei, sull’addome o per traverso sul proprio petto (sostenendogli la fronte con una mano). </span></div>
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<span style="font-family: inherit;">Sarebbe preferibile che la madre non spremesse regolarmente il latte dal seno perché questa stimolazione potrebbe aggravare la situazione. Se lo fa già, potrebbe smettere gradualmente. Allo stesso modo, l’uso regolare di dischetti per i capezzoli con lo scopo di raccogliere il latte può far persistere il problema a causa della stimolazione che provocano sul seno. Eliminare le coppette (utilizzare delle compresse per l’allattamento, dei fazzoletti, pezzetti di pannolini, guanti da bagno… per assorbire il latte) potrebbe gradualmente migliorare la situazione. </span></div>
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<span style="font-family: inherit;">In generale anche in questo caso <strong>è importante essere pazienti e “creativi” e sapere che non è necessario interrompere l’allattamento e saper riconoscere la situazione per adottare gli accorgimenti più efficaci rispetto alla propria situazione.</strong></span></div>
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<span style="font-family: inherit;"> </span></div>
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<span style="font-family: inherit;"><em>(fonti : Il riflesso di emissione troppo forte di F. Raillhet, H. Declerck, H. Perez, Les Dossiers de líAllaitment, n.28, luglio-settembre 1996.Traduzione pubblicato in “L’allattamento moderno” n. 16, autunno 1997. Traduzione di Margherita Colaci e Silvia Colombini dal sito della Lega per l’Allattamento materno</em></span></div>
<br />
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<a href="http://www.lllitalia.org/">ww<span style="font-family: inherit;"><em>w.lllitalia.org</em></span></a><span style="font-family: inherit;"><em>)</em></span></div>
</div>
Mammamilahttp://www.blogger.com/profile/12151366357828907409noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5819953916167606638.post-4027912972751950922014-01-07T11:00:00.000+01:002014-01-07T11:00:06.458+01:00ALLATTARE DOPO UN CESAREO<div>
<div class="MsoNormal">
<div class="separator" style="clear: both; font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/_Sif6KZLD6TI/TBlW94xNC6I/AAAAAAAAADA/5wxpqW7nKKQ/s1600/fig4.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/_Sif6KZLD6TI/TBlW94xNC6I/AAAAAAAAADA/5wxpqW7nKKQ/s320/fig4.jpg" /></a></div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Sì, allattare dopo un parto cesareo è senz'altro possibile. Che si tratti di un intervento programmato o meno, è opportuno prepararsi a questa eventualità, perché con un parto il più possibile "senza scosse" l'allattamento può partire col piede giusto. </span></div>
<div class="MsoNormal">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><br />
</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Un bambino nato da parto cesareo, anche se non ha avuto accesso alle tappe fisiologiche del parto naturale, a livello comportamentale ha le stesse caratteristiche degli altri bambini nati senza l’utilizzo di farmaci anestetici. In rari casi si potrà riscontrare, nel bambino appena nato, una sorta di disorientamento che lo porterà, tra le altre cose, ad avere una leggera difficoltà anche ad attaccarsi al seno della mamma, atteggiamento istintivo in un bambino appena nato.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><br />
</span><br />
<a name='more'></a><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">In tal caso sarà utile prendere in considerazione, da parte di medici e ostetriche, di procurare un contatto precoce tra mamma e bambino (sempre che sussistano le condizioni). Questo incontro epidermico, se così può definirsi, oltre ad avere una fortissima valenza psicologica per entrambi, permetterà al bambino di transitare dolcemente nel traumatico passaggio dal ventre materno al mondo esterno e di reagire dunque più adeguatamente agli stimoli sensoriali compreso l’odore e il calore emanati dal seno materno.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><br />
</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Spesso le mamme si preoccupano di avere un latte poco nutriente e poco adatto alle esigenze del bambino, impressione il più delle volte sbagliata. Molte donne però vivono, almeno all'inizio, questa esperienza come una prova da affrontare quotidianamente e che di volta in volta va superata. Questa mancanza di fiducia e l'ansia che ne deriva sono le vere responsabili dell'insuccesso dell'allattamento. Ma l'incapacità ad offrire il latte non corrisponde all'incapacità di produrlo: il latte infatti si può trovare nella mammella ma non viene emesso a causa della tensione della mamma. </span></div>
<div class="MsoNormal">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">L'emissione del latte è sicuramente favorita dalla fiducia e dalla calma, mentre una donna sotto stress, in ansia e affaticata si può impegnare ad allattare senza risultato, in quanto il suo stato d'animo non si concilia con la naturalezza dell'emissione del latte.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><br />
</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">L'ospedale disturba i rapporti tra mamma e figlio. Durante il ricovero diversi fattori tendono ad incrementare l'ansia materna limitando la possibilità del bambino di succhiare quando più ne ha voglia. Al contrario la donna dovrebbe poter stare con il suo bambino nella stanza quando e per quanto tempo vuole (per facilitare il legame affettivo). Il bambino in questo caso potrà avere a disposizione il seno materno quando vuole senza adeguarsi alle rigide regole del nido.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><br />
</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Se sai di doverti sottoporre a un cesareo, il ricorso all'epidurale al posto di un'anestesia generale, può permetterti di restare vigile e di allattare subito dopo il parto, già in sala parto. Probabilmente avrai comunque bisogno di assistenza da parte del tuo compagno o di un'infermiera: dopo un parto cesareo, la flebo, la ferita e le attrezzature dell'ospedale possono limitare i tuoi movimenti, quindi potresti essere costretta ad allattare restando sdraiata sulla schiena. Qualche cuscino che sorregga te e il bambino, o una persona che regga il bambino davanti a te, potrebbe renderti più facile allattare subito dopo il parto. </span></div>
<div class="MsoNormal">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Nelle prime ore successive al parto, avrai probabilmente bisogno di assistenza soprattutto se hai subito un cesareo. Cerca di capire se il papà del bambino o un'altra persona può restare nella stanza con te per aiutarti a spostare il bambino, a cambiare posizione, a cambiare i pannolini e così via. Ti sorprenderà scoprire che puoi muoverti autonomamente molto presto, dopo un cesareo, ma per un certo periodo la tua libertà di movimento sarà inevitabilmente limitata. Se una persona rimane con te in camera potrai allattare il bambino a richiesta, gettando così le basi per l'avvio dell'allattamento ed evitando i rischi di ingorgo. </span></div>
<div class="MsoNormal">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Tutti i farmaci che vengono somministrati dopo un parto cesareo (antidolorifici e antibiotici) sono compatibili con l'allattamento. Quando arriverà il latte maturo, probabilmente gli antidolorifici saranno diventati superflui. Nei primi giorni, puoi chiedere di sospendere o rimandare la somministrazione di antidolorifici, se senti di non averne bisogno. Chiedi al tuo medico se puoi ricorrere in alternativa a farmaci da banco, gli stessi che useresti per il mal di testa e assumi solo le dosi necessarie per sentirti a tuo agio. In questo modo, il tuo bambino sarà più vigile e riuscirà a poppare frequentemente ed efficacemente. </span></div>
<div class="MsoNormal">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><br />
</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Dopo un cesareo, può essere difficile trovare la <b>posizione giusta per allattare</b>. I migliori "accessori" per l'allattamento in questo caso sono i cuscini, per sostenere te e il bambino in varie posizioni; in alternativa puoi anche usare degli asciugamani o delle coperte arrotolate. La zona della ferita può essere sensibile e potresti incontrare difficoltà nei movimenti e nel cambiare posizione. Il letto dell'ospedale, i tubicini della flebo e i monitor possono limitare la tua libertà di muoverti e sistemarti nel modo più comodo per allattare. Prova diverse posizioni per capire qual è la più comoda per te. Il post dedicato varie <a href="http://lattedimammamia.blogspot.com/2010/04/varie-posizioni-del-bimbo-al-seno.html#links">posizioni</a> descrive ad esempio la <a href="http://lattedimammamia.blogspot.com/2010/04/come-attaccare-bene-il-bambino-al-seno.html">posizione da sdraiata o la presa sottobraccio</a>, che molte mamme che hanno subito un cesareo hanno trovato particolarmente utili. Può anche capitare che all'inizio il bimbo sia più pigro per effetto degli anestetici e fatichi a poppare al seno: vedi al riguardo il post <a href="http://lattedimammamia.blogspot.com/2010/04/quando-il-bambino-e-pigro.html#links">Quando il bambino è pigro</a>.</span></div>
</div>
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</div>
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<a class="addthis_button" href="http://www.addthis.com/bookmark.php?v=250&username=xa-4bbe473f49981bda"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><img alt="Bookmark and Share" src="http://s7.addthis.com/static/btn/sm-share-en.gif" height="16" style="border-bottom: 0pt; border-left: 0pt; border-right: 0pt; border-top: 0pt;" width="83" /></span></a><script src="http://s7.addthis.com/js/250/addthis_widget.js#username=xa-4bbe473f49981bda" type="text/javascript">
</script> </div>
Mammamilahttp://www.blogger.com/profile/12151366357828907409noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5819953916167606638.post-74251883240071338482013-12-31T08:30:00.000+01:002013-12-31T08:30:00.810+01:00BUONI PROPOSITI PER IL NUOVO ANNO: 13 MODI PER FAR FALLIRE IL VOSTRO ALLATTAMENTO O PER FARLO RIUSCIRE!<div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-dSd79ODG1x8/TvsVo41AaeI/AAAAAAAAAMg/RlbFgrH-G7k/s1600/stop+allattamento.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="171" src="http://3.bp.blogspot.com/-dSd79ODG1x8/TvsVo41AaeI/AAAAAAAAAMg/RlbFgrH-G7k/s400/stop+allattamento.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<b><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><span class="Apple-style-span" style="font-weight: normal;"><a href="http://blog.pannolinilavabili.info/wp-content/uploads/2010/10/biberon-tatuado2.jpg" rel="lightbox[1867]"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"></span></a></span>Care mamme per augurarvi un Buon inizio d'anno, ripubblichiamo il testo di un magnifico post pubblicato sul blog "pannolinilavabili" qualche anno fa ma ancora molto attuale e molto utile per riflettere sulla realtà in cui spesso ci si trova a vivere l'esperienza dell'allattamento al seno, per darvi utili spunti di riflessione e magari di rinnovato impegno!</span></b><br />
<b><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><br /></span></b>
<b><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Tanti auguri!</span></b><br />
<b><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><br /></span></b></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">-------------------------------------------------------</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Dopo 9 mesi passati a sognare il momento magico in cui finalmente tenere in braccio tuo figlio, vuoi allattarlo perché sai che è il migliore alimento per lui e vuoi sperimentarti nell’allattamento. Ma <b>l’allattamento può essere un successo o un tremendo fallimento</b>, fisico ma anche psicologico, a causa di differenti fattori che hanno a che vedere sia con la conoscenza e la predisposizione della madre, sia anche con aspetti esterni, medici o sociali.</span></div>
<div>
<br /></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Qui esporremo <b>13 consigli infallibili per far FALLIRE il tuo allattamento materno</b>, e (quel che è meglio) non è necessario che tu li segua tutti perché funzionino, basta semplicemente che si continui con l’inerzia sociale, chiunque di voi potrà fare sì che i propri sogni e intenzioni iniziali sfumino, se non sarai preparata a rifiutarli.</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">E’ così che si fabbrica una società “svezzata” che, come nella foto, ha un biberon tatuato nella propria carne:</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><br />
</span><br />
<a name='more'></a></div>
<h2>
<span style="color: red; font-family: inherit;">1. Non informarti su questo tema</span></h2>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">E’ importante informarsi sulla meta delle vacanze, sul modello di automobile, sulla marca dei cosmetici e su qualunque aspetto della nostra società tecnologica, ma su come allattare i tuoi figli, sulle posizioni per evitare ferite e assicurare una buona presa, su cosa sia l’allattamento a richiesta, su come siano i cicli del sonno di un lattante, su quali siano le necessità dei piccoli mammiferi umani, ecc… <b>NO! Quello è genetico!</b></span></div>
<h2>
<span style="color: red; font-family: inherit;">2. Delega le decisioni a un unico professionista e non chiedere né aiuto né appoggio</span></h2>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Se il pediatra/infermiera/ farmacista o un altro professionista ti dice che devi dare l’aggiunta con il biberon o cambiare verso l’allattamento artificiale perché il bimbo non prende peso, hai poco latte, la mastite, ecc.. <b>ACCETTA la sua decisione senza mai discuterla</b>, nonostante tu non lo voglia.</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Per operarsi alla gamba, o al naso, scegliere un vestito o un ristorante, riparare l’auto dal meccanico, <b>METTIAMO A CONFRONTO criteri</b>, chiediamo una seconda, terza, decima opinione, cerchiamo i veri esperti o guide che ci informino bene, però per l’allattamento tu lascia tutto al caso<b> e non cercare aiuto</b> e conforto nei gruppi di appoggio all’allattamento!</span></div>
<h2>
<span style="color: red; font-family: inherit;">3. Non ti sforzare</span></h2>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">In questa società materialista e consumista, lo sforzo si lascia al lavoro fuori casa, dove è ben visto lavorare per più di 10 ore, faticare per dimagrire o per migliorare in palestra, per scalare una montagna il fine settimana, ma <b>sforzarsi per superare le difficoltà che potrebbe comportare l’allattamento di un bimbo o essere pronti a questo</b>? Dove mai si è visto che si possa dedicare energia e tempo a qualcosa di tanto <span style="color: black;">INVISIBILE, non remunerato, sottovalutato</span> e che si considera non necessario?</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">L’intangibile, la cura affettuosa che si ha per le persone, non ha valore nel mercato…</span></div>
<h2>
<span style="color: red; font-family: inherit;">4. Lasciati influenzare dalla pubblicità e dai mezzi di comunicazione</span></h2>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">I giocattoli, la pubblicità, le campagne statali di informazione e tutto l’inconscio collettivo dell’ultimo mezzo secolo, potenzia, spinge, riproduce la cultura del biberon, che genera milioni da un lato e dipendenza della famiglia dall’altro. Allattare è un atto relegato ai libri di anatomia con la postilla “e quando non si può…”</span></div>
<div>
<a href="http://blog.pannolinilavabili.info/wp-content/uploads/2010/10/biberon-e-passeggino.jpg" rel="lightbox[1867]"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"></span></a></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">(pubblicità in cui si vede che <b>i bimbi nascono con il ciuccio e il biberon incorporati</b> e le madri sono sempre splendide e disponibili per il Sistema. Si noti che il bimbo nel passeggino non esiste!)</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"></span></div>
<h2>
<span style="color: red; font-family: inherit;">5. Accetta il fatto che sei imperfetta!</span></h2>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Ma accade a quasi tutte le donne: tua madre non ha potuto allattare (per una ragione imprecisata), tua sorella non aveva latte o se lo aveva, era “annacquato”, a tua nonna terminò improvvisamente il latte per uno spavento, la tua vicina aveva ferite disumane, la tua collega di lavoro aveva i capezzoli rientrati, le fu impossibile e per di più si aggiunse la depressione….</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Effettivamente <b>più del 70% delle madri ha qualche grave difetto di fabbrica che la scienza non ha ancora spiegato</b>. E’ incredibile che l’umanità abbia potuto sopravvivere fino ad oggi con l’allattamento esclusivo per milioni di anni senza che esistesse la Nestlé, incredibile..</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Apparentemente <b>la Natura è una pasticciona, e per giunta misogina, perché il 99,999% dei cuori, fegati, reni, e peni funzionano, soltanto i seni femminili generano problemi</b>, dolori, amarezza e colpa quando si pretende di usarli fisiologicamente e non per il topless sulla spiaggia, o altri usi erotici.</span></div>
<h2>
<span style="color: red; font-family: inherit;">6. Pretendi di usare tutti gli accessori che ti hanno regalato.</span></h2>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Sono “troppo carini”: biberon, pulisci biberon, sterilizzatori, tettarelle antiriflusso e polifunzione, campioni di latte super vitaminico, thermos, borse per contenere tutto il “necessario”…</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Dal momento che dicono che vengono investiti più di 6.000 euro il primo anno di vita del bimbo, abbiamo moltissimi aggeggi che normalmente ci vengono regalati e ci dispiace non usarli. Sarebbe una scortesia e giacché li abbiamo sotto mano….</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Al contrario, <b>l’allattamento è AUSTERO, ha poco glamour e non richiede accessori</b> che ci permettano incoscientemente di proiettare nel consumo tutto quello che ci regaliamo, invece, pelle contro pelle.</span></div>
<h2>
<span style="color: red; font-family: inherit;">7. Scegli di separarti dal tuo neonato sin dal momento della nascita</span></h2>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Abbiamo vite con agende colme di impegni e incompatibili con la presenza di un neonato e il figlio non può alterarle, deve adattarsi. Vogliamo tornare alla “normalità” quanto prima, come se non fosse accaduto nulla, perché per la nostra società, <b>partorire è una attività in più da incastrare con tutte le altre, ma non è in se stessa una esperienza trascendentale</b> che ci possiamo permettere di vivere in tutta la sua intensità. Per questo alcune ministre tornano a lavorare dopo 5 giorni dal parto cesareo…</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><b>Inoltre, qualunque altra persona può alimentare e “badare” a un neonato. </b>Al contrario, l’allattamento obbliga a tenere tuo figlio sempre attaccato a te, come se fossimo cangure.</span></div>
<h2>
<span style="color: red; font-family: inherit;">8. Credi sempre che l’allattamento sia incompatibile con il lavoro.</span></h2>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Questo lo sa tutto il mondo, dal momento che la OMS raccomanda 6 mesi di allattamento esclusivo (e per almeno 2 anni complementare), ma il periodo di maternità remunerato in Spagna è di meno di 4 mesi, <b>per matematica pura bisogna svezzare i bimbi a tre mesi, perché si abituino.</b> La vita è dura per tutti e quanto prima lo imparano, meglio è…</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Dal momento che abbiamo seguito il punto 1 (non essere ben informate), non sappiamo che allattamento e lavoro esterno sono perfettamente compatibili, estraendoci il latte (se volessimo) o con allattamento misto, o dopo i 6 mesi con alimentazione complementare.</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><span style="text-decoration: underline;"><span style="color: black;">Il resto delle madri non occidentali del pianeta possono lavorare e allattare figli e nella storia è stato sempre così,</span> </span>ma esse non hanno il progresso e non sono state liberate, è chiaro! Il sistema neoliberale selvaggio e i nostri orari e spazi di lavoro sono “il massimo” della qualità della vita delle donne…</span></div>
<div>
<div>
<a href="http://blog.pannolinilavabili.info/wp-content/uploads/2010/10/trabajo-crianza-y-felicidad.jpg" rel="lightbox[1867]"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"></span></a><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">(migliore fotografia ambientale 2009)</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">(Questa donna sta evidentemente aspettando di avere la possibilità di lasciare in un asilo questo bambino-cozza-tiranno e poter finalmente lavorare molto di più per potersi liberare e pagarlo)</span></div>
</div>
<h2>
<span style="color: red; font-family: inherit;">9. Sii per la parità al 100% e difendi la possibilità che il padre alimenti suo figlio</span></h2>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Ci sono voluti molto più di 100 anni di lotta per allontanarci dal <i>giogo domestico</i> ed essere uguali agli uomini in tutto, per potere <b>ora</b> optare per questa DISCRIMINAZIONE NATURALE e usare noi sole i nostri seni, lasciando esclusi i padri senza niente da fare per i figli.</span></div>
<h2>
<span style="color: red; font-family: inherit;">10. Pensa esclusivamente al bambino e non a te stessa</span></h2>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Considera che l’allattamento è un SACRIFICIO che dobbiamo fare per tutte le difese immunologiche del neonato e un atto di altruismo, e non pensare a te, alla tua salute, al tuo piacere o alla tua volontà.</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Più martiri ci sentiremo, meno durerà l’allattamento…</span></div>
<h2>
<span style="color: red; font-family: inherit;">11. Percepisci l’allattamento come antifemminista</span></h2>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><b>Le campagne pro allattamento sono neo-maschiliste e retrograde</b><b>. </b>Perché cercano di far tornare le donne all’oppressione patriarcale e allontanarle dal mondo del lavoro esterno.</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Allattare, centrare la tua energia, il tuo talento e il tuo tempo nell’allattamento dei tuoi figli è realmente<b> fare passi indietro </b>ed è un grosso favore all’insieme delle donne lavoratrici del mondo.</span></div>
<div>
<b><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Pensando questo, non arriverai ad avere nemmeno il colostro…</span></b></div>
<h2>
<span style="color: red; font-family: inherit;">12. Abbi pregiudizi</span></h2>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">L’allattamento è una cosa da gitani o da donne africane, come quelle che portano i propri figli in un pezzo di stoffa addosso tutto il giorno. Le <i>povere</i> non possono comprare un Bugaboo de 1.100 euro né latte arricchito con probiotici.</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><b>L’allattamento ci avvicina alle VACCHE, </b>un animale, un essere inferiore, un decerebrato che fa le cose per istinto (che cosa orribile!) e non per decisione personale.</span></div>
<div>
<a href="http://blog.pannolinilavabili.info/wp-content/uploads/2010/10/mam%C3%A1-vaca.jpg" rel="lightbox[1867]"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"></span></a></div>
<div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">(Articolo tendenzioso, con abbondante informazione erronea e</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">che riproduce tutti i miti obsoleti dell’allattamento in<a href="http://www.elblogalternativo.com/2010/10/20/13-consejos-para-que-fracase-tu-lactancia-materna-y-la-replica/#comment-29905#ixzz13C4DYh9x"> </a><a href="http://www.youkioske.com/prensa-espanola/magazine-el-mundo-17-octubre-2010/" target="_blank">EL Mundo</a>, pagina 36)</span><br />
<span style="color: red; font-family: inherit;"><br />
</span><br />
<span style="color: red; font-family: inherit;"><b><span style="font-size: large;">13. Sii conformista e sottomessa alla cultura dominante</span></b></span></div>
</div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">La realtà è che solo il 30% delle madri in Spagna arrivano a 6 mesi di allattamento esclusivo. La maggior parte delle famiglie sono utilizzatrici di latte artificiale sin dai primi mesi e quasi tutte dopo il primo anno.</span></div>
<div>
<b><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Dare il biberon è la normalità, è molto facile, è quello che tutti sanno usare e prescrivere.</span></b></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><span style="color: black;"><span style="text-decoration: underline;">Andare controcorrente</span></span>, in questo e in altri aspetti, è scomodo, ci obbliga a informarci e contraddire in molte occasioni chi ci circonda, figure autorevoli incluse.</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Vale la pena essere una madre<span style="color: red;"> <span style="color: black;"><span style="text-decoration: underline;">non sottomessa</span></span></span> e scavalcare gli ostacoli?</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">———</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Tutto questo è, con ironia o senza, la realtà quotidiana.</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Viviamo immersi <span style="color: black;">in una cultura del biberon dagli anni ‘50</span>, quando<b> si ruppe (e ruppero volutamente) la catena di trasmissione naturale dell’allattamento e della crescita con affetto</b> e già adesso non abbiamo più alcuna referente nella società (né madri, né nonne) che ci aiuti e insegni come allattare o crescere un neonato lontano dall’industria e se vogliamo optare per l’allattamento materno ci muoviamo in un terreno scivoloso.</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Quando l’allattamento non funziona placidamente sin dal principio, cosa che talvolta avviene, uno qualunque dei 13 punti sopra citati può far fallire il nostro desiderio di allattare.</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><b>La scelta RISPETTABILE di non allattare non si scontra con nessuna macchinazione, </b>il Sistema funziona in quel senso a tutti i livelli. Al contrario invece, la scelta di allattare e/o dedicare più tempo all’allattamento di ciò che <i>è stato stabilito</i>, incontra moltissimi freni.</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Fortunatamente ci sono <b>ANTIDOTI</b>: <b>decisione personale ferma e attitudine reattiva, informazione seria, buoni professionisti e gruppi di appoggio alle madri.</b></span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">E non si tratta di sentirci in colpa e demoralizzarci quando abbiamo fatto quello che abbiamo potuto o saputo secondo le nostre possibilità, circostanze o momento personale, ma al contrario bisogna guardare con la giusta distanza e riflettere a livello collettivo, perché non alimentare la specie umana con latte umano è un <span style="color: black;"><span style="text-decoration: underline;">problema di sopravvivenza</span></span> e di salute olistica, molto più di quel che crediamo.</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Cercare e trovare soluzione ai motivi per cui molte donne provano ma non continuano ad allattare per il tempo che desiderano, non è essere nemico delle madri ma <b>fare in modo che le future madri abbiano meno difficoltà nel futuro.</b></span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Questi sono 13 consigli per <b>AVERE SUCCESSO NELL’ALLATTAMENTO:</b></span></div>
<h2>
<span style="color: red; font-family: inherit;">1. Informati bene sull’allattamento PRIMA del parto</span></h2>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Abbiamo la necessità di informarci. Per il neonato succhiare è istintivo, ma per le madri allattare si apprende nella propria cultura. Molte gorilla in cattività negli zoo non sanno più farlo.</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><a href="http://www.riojasalud.es/ficheros/lactancia-ingles.pdf"><span style="color: red;">Qui</span></a> e <span style="color: red;"><a href="http://www.elblogalternativo.com/2009/06/02/cuidame-guia-para-madres-y-padres-en-pdf-y-varios-idiomas/" target="_blank">qui</a> </span>potrete trovare 3 libri in pdf, guide in varie lingue.</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><br />
</span></div>
<div>
<a href="http://blog.pannolinilavabili.info/wp-content/uploads/2010/10/lactancia-materna-multilang1.jpg" rel="lightbox[1867]"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"></span></a></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">In Spagna l’associazione nazionale di pediatria fornisce molte risposte ai dubbi frequenti.</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">E chiedi , pretendi che ti regalino il libro del pediatra Carlos Gonzalez “Un dono per tutta la vita” (edito anche in Italia)</span></div>
<h2>
<span style="color: red; font-family: inherit;">2. Cerca professionisti che abbiano buone conoscenze e recenti approfondimenti sull’allattamento materno</span></h2>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Secondo statistiche mediche, molti pediatri diffondono informazioni scorrette sull’allattamento materno. Il famoso esperto Dr. Newman <a href="http://asociacionsina.org/2010/02/26/como-saber-que-un-profesional-de-la-medicina-no-apoya-la-lactancia-materna/">spiega</a> (in spagnolo) come fare a sapere se un medico NON appoggia l’allattamento.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">E inoltre esistono i gruppi di appoggio all’allattamento che sono GRATUITI e ti ascolteranno e sosterranno. Per esempio la Lega del Latte Internazionale è presente in 85 paesi.</span></div>
<h2>
<span style="color: red; font-family: inherit;">3. Non rinunciare al primo ostacolo</span></h2>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Così come non ti tagli un piede per una storta, non smettere di allattare per un problema risolvibile come quasi tutti sono.</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">A volte capitano delle difficoltà e una volta corrette, le soddisfazioni a tutti i livelli sono molto superiori e vale la pena uno sforzo iniziale.</span></div>
<h2>
<span style="color: red; font-family: inherit;">4. Dimentica la pubblicità e ragiona bene sugli articoli dei mezzi di comunicazione</span></h2>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Sii immune alla pubblicità, che vuole solo guadagnare soldi e non mira al tuo benessere né a quello della tua famiglia. Questo è un consiglio applicabile a qualunque ambito della vita.</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">I mezzi di comunicazione offrono informazione molto buona, come questo articolo de <a href="http://www.elpais.com/articulo/sociedad/Aprendiendo/ser/mamiferos/nuevo/elpepisoc/20100804elpepisoc_1/Tes#">El País</a> o piena di pregiudizi e dati falsi come <a href="http://www.youkioske.com/prensa-espanola/magazine-el-mundo-17-octubre-2010/">questo</a>. Trova in te la capacità di valutarli.</span></div>
<h2>
<span style="color: red; font-family: inherit;">5. Il nostro corpo è perfetto e magico</span></h2>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">La Natura è più saggia di quel che crediamo, <b>il latte umano è un alimento VIVO e personalizzato</b> che si adatta alle necessità del neonato in ogni momento: è differente per un prematuro e per un bambino nato a termine, è differente al primo mese o al 7° secondo la crescita, cambia tra giorno e notte, è sempre disponibile, alla temperatura adeguata. Oltre ai nutrienti, con l’allattamento si generano ormoni come <b>l’ossitocina con grandi benefici per mamma e figlio e il vincolo tra loro</b>. Il latte materno ha innumerevoli ingredienti e aspetti che la scienza non ha ancora scoperto e <span style="text-decoration: underline;">dei quali si ci sorprende ogni giorno.</span></span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">E nemmeno bisogna partorire per allattare perché si può allattare un neonato adottato. E anche se abbiamo smesso di allattare per qualunque motivo, possiamo riprendere. La tetta funziona perfettamente ed è a nostra disposizione se apprendiamo a usarla e non ci ostacolano.</span></div>
<h2>
<span style="color: red; font-family: inherit;">6. Risparmia molti soldi con l’allattamento materno</span></h2>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">L’allattamento materno è gratuito e non è sponsorizzato da nessuna lobby con interessi occulti, è il <b>migliore esempio di SOVRANITA’ ALIMENTARE</b> a livello economico, una grande prevenzione medica perché <span style="color: black;"><span style="text-decoration: underline;">funziona come vaccino naturale contro innumerevoli malattie</span></span>, ed è un atto di indipendenza di fronte al sistema attuale.</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">si legga in proposito anche l’articolo de EL Mundo “<a href="http://www.elmundo.es/elmundosalud/2006/08/04/mujer/1154705738.html" target="_blank">L’affare del biberon”</a> (in spagnolo)</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><br />
</span></div>
<div>
<a href="http://blog.pannolinilavabili.info/wp-content/uploads/2010/10/concurso-lactancia-hospital-marina-alta-denia3.jpg" rel="lightbox[1867]"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"></span></a></div>
<h2>
<span style="color: red; font-family: inherit;">7. I nostri figli hanno bisogno di noi</span></h2>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><b>Siamo mammiferi con la necessità costante di contatto e di latte</b> e richiediamo molto più tempo per essere indipendenti del resto delle altre specie, precisamente per via della dimensione maggiore del nostro cervello, che ci rende più dipendenti dai nostri genitori.</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Noi donne attualmente abbiamo più di 85 anni di speranza di vita, in considerazione di questo: quanto è breve il tempo in cui i nostri figli hanno bisogno di noi in corpo e anima….</span></div>
<h2>
<span style="color: red; font-family: inherit;">8. Allattamento e lavoro sono compatibili</span></h2>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Le richieste più frequenti nei gruppi di appoggio sono relative a come conciliare l’allattamento e il lavoro fuori casa. Ci sono molti testi su questo, informiamoci bene e troveremo risposte adatte al nostro caso particolare.</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">E’ chiaro che il sistema del lavoro non è ben organizzato, però <b>perché sacrifichiamo i bimbi invece di lottare per migliorarlo</b>?? Piuttosto richiediamo congedi per maternità di più di 6 mesi, facilitazioni per chi vuole superarli, flessibilità oraria, telelavoro, ecc e organizziamo la nostra vita in funzione delle nostre priorità, momento per momento.</span></div>
<br />
<div>
<a href="http://blog.pannolinilavabili.info/wp-content/uploads/2010/10/mothering.jpg" rel="lightbox[1867]"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"></span></a></div>
<h2>
<span style="color: red; font-family: inherit;">9. Il padre può partecipare all’allattamento in diversi modi</span></h2>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Il neonato ha davanti a se molti anni da vivere, c’è molto tempo perché lo alimenti il padre… E se abbiamo tanta voglia che gli dia il biberon, si può ugualmente dare latte materno “in differita” quando ci assentiamo.</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Se egli si prende cura di noi, si incarica delle faccende di casa, della logistica e di appoggiare noi stesse, sarà molto più facile l’allattamento.</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">(Il ruolo del padre durante l’allattamento <a href="http://asociacionsina.org/2009/03/28/el-papel-del-padre-en-la-lactancia/">in spagnolo</a> e <a href="http://lattedimammamia.blogspot.com/2010/11/allattamento-il-ruolo-del-papa.html">in italiano</a>)</span></div>
<h2>
<span style="color: red; font-family: inherit;">10. L’allattamento non è una condanna biblica né un dover morale, è semplicemente parte della sessualità femminile</span></h2>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Ebbene sì, allattare non si riduce a seni dispensatori di latte di prima qualità, è parte del nostro organismo globale e <b>genera gli stessi ormoni presenti nella sessualità e nell’orgasmo</b>.</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">L’allattamento ha numerosi benefici per la madre, per la salute fisica e psicologica, è una fonte di soddisfazione e un importante elemento di autoaffermazione personale.</span></div>
<div>
<b><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">I martiri lasciamoli agli altari…</span></b></div>
<div>
<b><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><br />
</span></b></div>
<h2>
<span style="color: red; font-family: inherit;">11. L’allattamento materno è ovviamente femminista </span></h2>
<div>
<b><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Non è forse femminista difendere il nostro corpo, risorse e desideri??</span></b></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">L’allattamento non ha nulla a che fare con il <span style="color: black;"><span style="text-decoration: underline;">femminismo della falsa uguaglianza</span></span> che accetta il modello di lavoro attuale ma invece sì ha molto a che fare con il <b>NEOFEMMINISMO</b> che difende l’irrinunciabile ruolo della donna all’esterno, senza sacrificare i nostri corpi e i nostri figli. Come? Cambiando il mercato e non subendo tutto quello che c’è…</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Per altro, Noruega con 52 mesi di congedo di maternità e il numero più alto di presenza femminile pubblica, <span style="color: black;">è il paese migliore per essere madre</span>.</span></div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><br />
</span><br />
<h2>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><span style="color: red;">12. Metti in discussione i tuoi pregiu</span><span style="color: red;">dizi sull’allattamento e apri la tua mente</span></span></h2>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><b>NON sei una vacca ma tutto il contrario, </b>l’allattamento è il latte della nostra specie, mentre il biberon è latte vaccino trattato<b>.</b></span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><b>La vacca produce il miglior latte per i vitelli</b>, animali molto più pesanti e con meno cervello degli umani e noi lo abbiamo convertito nello standard dell’alimentazione infantile, aggiungendo numerosi trattamenti perché i neonati morirebbero se lo prendessero direttamente, poiché è indigeribile per il loro organismo.</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Essere mammifero e esercitarlo, difenderlo, e rivendicarlo non è peccato e è il più moderno che esiste perché <b>ciò che è realmente avanzato nella società è proteggere i neonati e le madri. </b></span></div>
<div>
<b><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">E ci raccontano così poco degli inconvenienti del latte artificiale…</span></b></div>
<h2>
<span style="color: red; font-family: inherit;">13. Ribellati alla società e continua il tuo cammino</span></h2>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Molte informazioni di qualità e orecchie sorde alle pressioni o scoraggiamenti esterni.</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">—</span></div>
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<b><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Donna, se vuoi allattare, puoi farlo per tutto il tempo che tu e tuo figlio vorrete..</span></b></div>
<div>
<b><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><br />
</span></b></div>
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<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Nota della Redazione: Consigliamo di <b>stampare questa pagina</b> e di farla circolare il più possibile <b>nei corsi pre-parto</b>, oltre che naturalmente nel web, <b>linkando questa pagina</b>. Diamo l’opportunità a più donne possibile di leggere questo articolo!<b><br />
</b></span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Ringraziamo l’autrice dell’articolo (che ci ha consentito la traduzione qui liberamente effettuata da Gabriella) e <span style="color: red;">El Blog Alternativo</span> che lo ha ospitato. Lo trovate esattamente <a href="http://www.elblogalternativo.com/2010/10/20/13-consejos-para-que-fracase-tu-lactancia-materna-y-la-replica/#comment-29905">qui</a>. </span></div>
Mammamilahttp://www.blogger.com/profile/12151366357828907409noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5819953916167606638.post-80482181669625904272013-12-23T09:00:00.000+01:002013-12-23T09:00:03.906+01:00TANTI AUGURI DI BUON NATALE E FELICE ALLATTAMENTO!<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
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<a href="http://2.bp.blogspot.com/-faB1ilTCSoQ/TvSYuu4J8LI/AAAAAAAAAKs/vW3QC73_3Bc/s1600/B.+Luini+-+Madonna+che+allatta.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="http://2.bp.blogspot.com/-faB1ilTCSoQ/TvSYuu4J8LI/AAAAAAAAAKs/vW3QC73_3Bc/s400/B.+Luini+-+Madonna+che+allatta.jpg" width="275" /></a></div>
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<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: inherit;">CARE MAMME (e papà e bimbi) il nostro blog vuole augurarvi delle felicissime feste e un sereno allattamento, con questa dolcissima immagine che ci fa ricordare come un tempo allattare i bimbi al seno era una cosa naturale ! Vi auguriamo quindi di vivere quest'esperienza nello stesso modo rimanendo a vostra completa disposizione con tutti gli articoli del nostro blog, i links utili (primo fra tutti quello della LLL - La Leche League - www.lllitalia.org) e i contatti delle nostre volontarie qualora doveste incontrare problemi o avere domande o dubbi in questi giorni di festa!</span></div>
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<span style="font-family: inherit;">TANTI AUGURI DI BUONE FESTE </span></div>
Mammamilahttp://www.blogger.com/profile/12151366357828907409noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5819953916167606638.post-64593692191608378662013-12-17T08:30:00.000+01:002013-12-17T08:30:01.972+01:00IDEE REGALO PER MAMME IN ATTESA E NEO MAMME<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-YF82i9nJVtw/TvSaAfpFFLI/AAAAAAAAAK4/RSr7XUs3Mv8/s1600/regalo-pacco.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://4.bp.blogspot.com/-YF82i9nJVtw/TvSaAfpFFLI/AAAAAAAAAK4/RSr7XUs3Mv8/s320/regalo-pacco.jpg" width="320" /></a></div>
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<span style="font-family: inherit;">Si avvicinano ormai le feste e non si sa mai cosa regalare soprattutto ad una mamma in attesa o ad una neo- mamma e allora vogliamo darvi alcuni consigli utili. Si tratta di libri che possono aiutare nella gestione del neonato soprattutto per quanto riguarda l'allattamento al seno ma anche per tanti altri aspetti relativi alla maternità ed a tutti i piccoli grandi cambiamenti che l'arrivo di un piccolino comporta nella vita della sua mamma, del suo papà, della coppia e della famiglia in generale e di altri siti in cui poter trovare articoli e oggetti utili per la mamma e il bambino e per la famiglia nel suo insieme.</span></div>
<span style="font-family: inherit;"></span><br />
<a name='more'></a><span style="font-family: inherit;"><br />
- <a href="http://www.lllitalia.org/index.php?page=shop.product_details&flypage=shop.flypage&product_id=17&category_id=6&manufacturer_id=0&option=com_virtuemart&Itemid=1">L'Arte dell'allattamento materno - </a> ovvero la "Bibbia" delle mamme che allattano al seno, è il famoso manuale de La Leche League, nato nel 1956 da un blocchetto di appunti di alcune mamme statunitensi che iniziarono a raccogliere informazioni su questa pratica che era stata abbandonata negli "anni del benessere".<br />
A quei primi foglietti si aggiunsero pareri medici, ricerche scientifiche, approfondimenti, fino a raggiungere oggi le oltre 500 pagine di analisi ed esperienze, vissute e condivise da molte mamme in tutto il mondo. <br />L'Arte dell'Allattamento Materno è un libro scritto a più mani e soprattutto a più cuori, nel quale le madri di oggi possono ritrovare la competenza e l'accuratezza scientifica che contraddistinguono le Consulenti de La Leche League, unite a quella disponibilità e a quella condivisione che rendono gli incontri e le consulenze de La Leche League così speciali.</span><br />
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<span style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: inherit;">- <a href="http://www.bambinonaturale.it/catalogo/?azione=visualizza&id_libro=326&libro=Tutte+le+mamme+hanno+il+latte+-+seconda+edizione">Tutte le mamme hanno il latte</a> - (ed. bambinonaturale. it) - Usando un linguaggio semplice e scorrevole viene proposta un’accurata e documentata analisi dell’impatto del tipo di alimentazione nei primi anni di vita, riportando le più recenti e affermate raccomandazioni ufficiali e leazioni intraprese dalle istituzioni a livello europeo e italiano.</span></div>
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<span style="font-family: inherit;">- <a href="http://www.bambinonaturale.it/catalogo/?azione=visualizza&id_libro=297&libro=E+se+poi+prende+il+vizio%3F">E se poi prende il vizio?</a> - (ed. bambinonaturale.it) - Attraverso l’analisi dei bisogni primari ed universali di ogni bambino in queste pagine vengono trattati temi quali l’allattamento, il sonno dei neonati e dei bambini più grandi, il bisogno di contatto e le più efficaci forme comunicative fra genitori e figli. Questo libro vuole “liberare” i genitori che compiono scelte di accudimento basate sull’amore incondizionato e sull’importanza primaria della relazione affettiva coi propri bambini.</span></div>
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<span style="font-family: inherit;">- <a href="http://www.bambinonaturale.it/catalogo/?azione=visualizza&id_libro=310&libro=Beb%C3%A8+a+costo+zero+-+seconda+edizione">Bebé a costo zero</a> - (ed. bambinonaturale.it) Questo libro si addentra nell’affollato mondo dei prodotti per l’infanzia, per scoprire cosa può effettivamente essere utile durante la gravidanza e nei primi anni di vita del bambino, distinguendo le reali esigenze di mamma e bebè dai bisogni indotti dalla pubblicità.Il risultato di questo “viaggio” è una vasta scelta di proposte e suggerimenti pratici per evitare spese inutili e circondare il proprio piccino solo di quanto può realmente favorire il suo sviluppo psico-fisico e una crescita serena ed armoniosa.Il tutto con un occhio di riguardo per la salvaguardia dell’ambiente in cui i nostri bimbi devono crescere.<br />
La consulenza di numerosi esperti – pediatri, pedagogisti, ostetriche e psicologi – e le testimonianze di decine di mamme e papà (a proposito di gravidanza, alimentazione, igiene, giochi, abbigliamento, nanna, ecc.) fanno di questo libro uno strumento prezioso per tutti i futuri e neogenitori</span></div>
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<span style="font-family: inherit;">- <span style="font-family: inherit;"><a href="http://www.lllitalia.org/index.php?page=shop.product_details&flypage=shop.flypage&product_id=183&category_id=6&manufacturer_id=0&option=com_virtuemart&Itemid=1">Allattare e lavorare SI PUO'!</a> - (LLL) </span></span>Le politiche del lavoro hanno mille sfaccettature, e quelle che riguardano le donne sono spesso complicate dal doppio o triplo ruolo della donna nella società: lavoratrice, moglie, madre, figlia di genitori anziani. All'incarico lavorativo si aggiunge spesso un incarico di cure riservate biologicamente e tradizionalmente alla donna. Una delle fasi più critiche per il mantenimento del posto di lavoro è nell'immediato post parto, quando il bambino è talmente piccolo che la donna ha su di sé una responsabilità enorme ed è già di per sé fragile. Sebbene le leggi italiane siano di per sé sufficientemente buone e di decente garanzia, parlare di bottega, in ufficio o in fabbrica) può suonare utopistico e irreale, ma il cuore di prosecuzione dell'allattamento nonostante il rientro al lavoro (che sia in casa, in questo libro è proprio l’esperienza e le testimonianze di tante mamme che “ce l’hanno fatta”.</div>
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La Leche League ha affidato a Giorgia Cozza la realizzazione di un testo che propone soluzioni pratiche di forte aiuto, per superare le prime difficoltà e per organizzarsi al meglio per una ricerca della conciliazione sempre più efficace e realmente di aiuto alle donne.</div>
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Una risposta a tante domande: "Come si tira il latte? E come lo si conserva? Se vado via per due giorni mi viene la mastite? Il bambino che ciuccia al seno fa più fatica a staccarsi dalla mamma quando è il momento di separarsi? Come farà la baby sitter a dare il mio latte? E se non mangiasse niente mentre io sono via? Quali sono i miei diritti e come mi tutela la legge?"</div>
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- <a href="http://www.bambinonaturale.it/2011/12/regalo-natale-nuovo-libro-bambino-naturale/">"Me lo leggi?"</a> - (ed. bambinonaturale.it) Un libro pensato per le famiglie, indicato per le future mamme e per i genitori, ma anche per i nonni, gli zii, le baby sitter e chiunque abbia a che fare con i bambini.</div>
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Cosa sente il bimbo nel pancione?Perchè è importante leggere e raccontare storie sin dai primi mesi di vita?Possiamo favorire l’amore per la lettura in età scolare?Meglio leggere o raccontare? C’è ancora spazio per le fiabe classiche?Le informazioni scientifiche, gli approfondimenti di vari esperti (pediatri, psicologi, pedagogisti) e i suggerimenti pratici proposti in questo libro offrono una risposta a tutti questi interrogativi.Le testimonianze di numerosi genitori raccontano l’importanza delle storie per una crescita serena e felice. Perchè quando il genitore legge o racconta quella che si crea è una situazione di intenso benessere.Sfogliando insieme le pagine di un libro, leggendo una storia, raccontando una fiaba si entra in relazione con il proprio bambino, una relazione fatta di contatto, di sguardi e di voce.Il bimbo, contenuto nell’abbraccio materno o seduto accanto al genitore, assapora la storia narrata e, ancor di più, l’attenzione esclusiva che gli viene riservata.Fiabe e racconti lo aiutano a comprendere meglio la realtà che lo circonda, ma anche i suoi stessi sentimenti, le sue emozioni e le sue paure.</div>
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E se volete regalare o consigliare qualcosa di utile ma anche, perchè no?, frivolo o elegante per la futura o neo-mamma ecco alcuni siti su cui ispirarsi o acquistare</div>
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- <a href="http://www.themilkbar.it/">"The Milk Bar"</a> L'idea di The Milk Bar nasce dall'esperienza di Kiersten Pilar Miller, una Newyorkese doc, che ha lavorato nella produzione cinematografica come assistente alla regia per quattordici anni. Arrivata a Roma per le riprese della serie della HBO "ROME", sul set si è innamorata di un Romano ed è rimasta felicemente incinta. Nel 2007 è nata Millie, con cui ha iniziato da subito un bellissimo rapporto di allattamento. Cercando ovunque reggiseni per l'allattamento, con un certo imbarazzo ha scoperto che qui si trovavano solo modelli a forma triangolare che richiedono per di più l'aiuto di un paio di persone per entrarci dentro ed uscirne fuori! Stesso discorso per abiti magliette o camicie dedicati alla maternità, per non parlare dei cappotti! Non era pronta a sacrificare l'estetica solo perché era diventata mamma. Quando è andata a trovare la sua famiglia a New York ha scoperto un mondo nuovo con dei prodotti meravigliosi che hanno cambiato la sua vita di neo-mamma rendendola molto più semplice e vivibile. Da reggiseni per l'allattamento sexy ma comodi a fasciatoi portatili passando per borse da passeggino che non le facevano strabuzzare gli occhi. Al ritorno a Roma molte mamme chiedevano dove avesse trovato questi prodotti; così, cambiando radicalmente la sua vita, ha deciso di portarli a Roma, lasciando così il "glamour" del cinema per dedicarsi dedicarsi al "glamour" del mondo della maternità. Attraverso ogni evoluzione <b>The Milk Bar ha mantenuto la sua originaria intenzione: essere un luogo in cui le donne incinta, le mamme che allattano e le neo mamme in generale, possono trovare prodotti in grado di semplificare la propria vita, lasciandole essere davvero le donne che erano prima di iniziare la fantastica avventura della maternità. Oltre che l'acquisto online è possibile visitare i negozi di Roma, Milano e Torino.</b></div>
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- <a href="http://www.sweetmommy.eu/">"Sweet Mommy"</a> ’azienda internazionale leader nell’e-commerce per l’abbigliamento premaman e per allattamento.</div>
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La missione di Sweet Mommy è di offrire abiti premaman di alta qualità e design, di gran moda e di assoluto comfort ad ogni mamma.</div>
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La speciale particolarità del design dei nostri <b>vestiti per allattamento</b> è che permette di utilizzarli durante la gravidanza, l’allattamento, e anche successivamente. Un capo di Sweet Mommy è destinato a durare e ad avere un posto importante nel vostro guardaroba, anche dopo la gravidanza.</div>
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-<a href="http://www.fairedodo.com/about.php"> "Faire Dodo"</a> marchio nato a Roma nel 2003, Faire Dodo soddisfa perfettamente le esigenze dell’universo femminile in dolce attesa perchè sa valorizzare con gusto i cambiamenti del corpo in gravidanza vestendo con stile ogni momento della giornata. I molteplici modelli di jeans dal classico regular allo skinny sono ideali per un look più casual, così come i pantaloni 5 tasche che assortiti nei vari colori di tendenza, si abbinano perfettamente a maglie in jersey stretch e simpatiche t-shirt stampate. Faire Dodo ha pensato anche ad una linea più classica con outfit eleganti e confortevoli studiati per andare in ufficio in tutta comodità, mentre per un evento mondano propone abiti da sera molto fashion che valorizzano il pancione e la femminilità di ogni neomamma. I capi Faire Dodo si distinguono per un ottimo rapporto qualità/prezzo ed i costi veramente competitivi consentono di coccolarsi e farsi coccolare al meglio durante tutta la gravidanza. </div>
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- <a href="http://www.giardinodiarianna.com/index.php">"Il Giardino di Arianna"</a> Gestito da una giovane famiglia tratta prodotti di cosmesi eco-biologica il loro catalogo spazia dal trucco alle creme, ai trattamenti per il corpo, alle candele profumate, tutto rigorosamente selezionato BIO. Navigando tra le diverse categorie troverete creme viso, creme corpo, prodotti per la detergenza, shampoo e prodotti per la cura dei capelli, make-up minerale e makeup biologico. Inoltre una <b>sezione dedicata alle donne in dolce attesa e alle mamme con bimbi piccoli</b>, e una sezione per la detergenza della casa</div>
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- <a href="http://www.somummy.com/">"So Mummy"</a>: vendita online di accessori per bambini con vasta scelta di design</div>
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- <a href="http://www.sicuramentemio.it/">"Sicuramente Mio"</a> nuovissimo e originale sito che realizza etichette personalizzate per ogni occasione e per contrassegnare gli oggetti o gli indumenti dei bambini (a scuola, nello sport ed in ogni altra attività)</div>
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- <a href="http://www.libellulablu.com/">"Libellulablu"</a> specializzato in fasce, marsupi e Mei-Tai con ricche descrizioni dei prodotti e un ampio assortimento di modelli e colori.</div>
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- <a href="http://www.camerettadipippi.it/index">"La cameretta di Pippi" </a> ha un’offerta esclusiva di numerosi articoli non presenti oggi in Italia e finalizzati per la cameretta, il bagnetto, il gioco, il momento delle pappe e agli spostamenti fuori porta. I fornitori sono prestigiose marche Nord Europee che garantiscono l’utilizzo di materiali della più alta qualità e sicurezza</div>
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- <a href="http://www.inviaggioconleo.com/">"In viaggio con Leo"</a> nata dall'esperienza di una giovane coppia con la passione per i viaggi a cui non hanno voluto rinunciare dopo la nascita del loro bimbo, In Viaggio con Leo è la prima boutique online italiana a offrire prodotti e accessori di puericultura, indispensabili per affrontare in tranquillità qualsiasi "viaggio" con i vostri bambini. Dal semplice andare a fare la spesa al supermercato, a un pomeriggio in bicicletta, una gita in montagna, un viaggio in auto o in treno, fino a lunghi trasferimenti aerei: tutto il necessario per semplificarvi la vita e vivere serenamente e in allegria con i vostri figli! E una volta arrivati a destinazione... avere tutto il necessario per giocare, mangiare, dormire, senza doversi portare dietro l'intera casa, con soluzioni pratiche e intelligenti</div>
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- <a href="http://www.ilmondodiru.it/?page_id=2">"il Mondo di Ru" </a>sito gestito da una mamma Artigiana, Homeschooler, innamorata delle Arti e della Pedagogia Waldorf- Steiner. Si tratta di un mondo fatto di feltro, bambole di pezza, bambole waldorf, pedagogia steineriana, mamme e figli.</div>
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Tutti gli articoli che vedete nelle pagine dedicate allo “Shopping” sono in vendita su ordinazione, i prezzi variano a seconda della grandezza e quantità. Ogni articolo potrà essere creato con il colore che più preferite, per celebrare un evento importante con un dono originale ed artigianale realizzato solo con materiali naturali, tinture vegetali e tanto amore </div>
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<i>(La recensione di alcuni siti è stata tratta dal sito<a href="http://aprovadimamma.blogspot.it/"> "A Prova di Mamma" </a> blog dove si parla in modo utile, sincero e critico di prodotti per bambini. Critico non significa per forza negativo, anzi: piuttosto vuol dire che sa valutare, che sa scegliere. L'obiettivo di <b>A Prova di Mamma</b> è infatti quello di fornire tutte le informazioni necessarie per permettere ai genitori di fare scelte e acquisti consapevoli: si tratta quindi di un'utilissima guida agli acquisti!)</i></div>
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<div id="fb-root">
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<script>
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</script>Mammamilahttp://www.blogger.com/profile/12151366357828907409noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5819953916167606638.post-31781495839052951162013-08-23T06:30:00.000+02:002013-08-23T06:30:03.729+02:00MA COME FUNZIONA IL SENO E COME SI PRODUCE IL LATTE?<div class="separator" style="clear: both; text-align: -webkit-auto;">
<span style="font-family: inherit;"><br />
</span></div>
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<a href="http://3.bp.blogspot.com/-aeb2F2skto4/TzBNOFMsVsI/AAAAAAAAAN4/CaSzBtMGl9U/s1600/ANATOMIA+SENO2.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="239" src="http://3.bp.blogspot.com/-aeb2F2skto4/TzBNOFMsVsI/AAAAAAAAAN4/CaSzBtMGl9U/s320/ANATOMIA+SENO2.jpg" width="320" /></a></div>
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Ti sei mai domandata come funzioni l'allattamento, questo meccanismo biologico messo a punto in milioni di anni dalla natura per garantire la salute e il nutrimento dei cuccioli umani? Come effettivamente il latte entri nei seni? Comprendere l’anatomia di un seno al lavoro, ci permette di apprezzare profondamente questo processo e di comprendere meglio le ragioni di alcune difficoltà comuni, nonché dei modi per superarle. </div>
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<span style="font-family: inherit;"><b>Può inoltre aiutarci a riflettere su alcuni dei miti e malintesi che le persone hanno sull’allattamento. Per esempio, una mamma che conosce bene il processo di produzione del latte saprà che non deve aspettare che i suoi seni “si riempiano” tra le poppate perché dentro c’è sempre latte per il bambino e anzi, un seno rallenta la produzione via via che si riempie, quindi non è opportuno lasciare che i seni si riempiano troppo. Ella saprà anche che, se il suo bambino appare affamato o sta attraversando uno scatto di crescita, allattare più spesso aumenterà la velocità della sua produzione lattea quasi istantaneamente, e cosi via. </b></span></div>
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Questo <a href="http://www.lllitalia.org/index.php?option=com_content&task=view&id=156&Itemid=49">articolo</a> tratto dal sito della Leche League - Lega per l'allattamento materno, si occuperà di rispondere a queste domande e di descrivere le fasi più importanti di questo meraviglioso meccanismo che è la produzione del latte materno per l'alimentazione del "cucciolo d'uomo" secondo natura!</div>
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<span style="font-family: inherit;"><b>Anatomia di un seno al lavoro<span class="Apple-tab-span" style="white-space: pre;"> </span> <span class="Apple-tab-span" style="white-space: pre;"> </span></b> <span class="Apple-tab-span" style="white-space: pre;"> </span> </span></div>
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<span style="font-family: inherit;">di Anna Edgar, da New Beginnings, vol. 22 n. 2, Marzo-Aprile 2005, pp. 44-50</span></div>
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<span style="font-family: inherit;">(...) Negli ultimi 50 anni, la scienza medica ha imparato moltissimo sul latte umano, particolarmente nell’area dell’immunologia. Noi ora sappiamo che il <b>colostro è carico di anticorpi che proteggono i neonati dalle malattie,</b> che il latte maturo ha un perfetto equilibrio di nutrienti per i bambini e che dopo il primo anno il latte ha una maggiore concentrazione di fattori immunitari, poiché il bambino più grandicello inizia a poppare di meno; che il latte prodotto dopo un parto prematuro è differente dal latte di madri i cui bambini sono nati a termine, e queste proprietà uniche sono vantaggiose. Nel Manuale "L’Arte dell’Allattamento Materno" si afferma: <b>Ciascuna madre produce un latte unico</b>… La composizione del latte materno varia di giorno in giorno e nei diversi momenti della giornata. Così il colostro che il tuo bambino riceve il primo giorno della sua vita è diverso dal colostro del secondo o terzo giorno ed il latte prodotto nei primi mesi dopo il parto è molto diverso da quello prodotto per un bambino di un anno o due. <b>Il latte umano è </b></span></div>
<a name='more'></a><b style="font-family: inherit;">una sostanza complessa e viva ed è per questo che è la chiave per una buona salute e per uno sviluppo ottimale dei cuccioli umani. </b><br />
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<span style="font-family: inherit;">Poiché il latte umano è così importante, è anche importante sapere come viene prodotto. Iniziamo dall'organo che lo produce: il seno materno.</span></div>
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<span style="font-family: inherit;"><b>Lo sviluppo del seno </b> </span></div>
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<span style="font-family: inherit;">Lo sviluppo del seno inizia già nell’utero, sia nei feti di sesso maschile sia in quelli di sesso femminile. Tra la quarta e la settima settimana della vita embrionale, lo strato esterno della pelle inizia a ispessirsi lungo una linea che si estende dall’ascella all’inguine. Questa costituisce lo spartiacque mammario. Più tardi molta di questa “linea del latte” svanisce, ma una piccola parte rimane nel torace e forma da 16 a 24 "germogli" (papille) che si sviluppano in dotti e alveoli, gli acini che secernono e forniscono latte nel seno. All’inizio i dotti lattiferi si aprono in una piccola cavità sotto la pelle, ma presto dopo la nascita questa si trasforma nel <b>capezzolo </b>(Sadler 2000). Il capezzolo è circondato dall’areola. Le <b>ghiandole mammarie,</b> poi, rimangono inattive fino alla pubertà. </span><span style="font-family: inherit;">Il successivo stadio dello sviluppo del seno inizia quando le bambine entrano nella pubertà, intorno ai 10-12 anni di età. I seni iniziano a crescere uno o due anni prima dell’arrivo della prima mestruazione. A ogni ciclo ovulatorio, il tessuto del seno cresce un po’ di più. La crescita è concentrata di più nel periodo dell’adolescenza, ma continua fino a circa 35 anni di età (Riordan 2005). Il seno non è considerato pienamente maturo, finché una donna non partorisce e non inizia a produrre latte (Love & Lindsey 1995). Il testo per operatori "Allattamento al seno: il libro delle risposte", spiega che un seno maturo è composto di tessuto ghiandolare per produrre e trasportare latte; tessuto connettivo di sostegno; sangue, che fornisce i nutrienti necessari a fare il latte; linfa, il fluido che rimuove le sostanze di scarto attraverso il sistema linfatico del corpo; nervi che inviano messaggi al cervello; e tessuto grasso per proteggere dai traumi (Mohrbacher & Stock 2005).</span></div>
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<span style="font-family: inherit;">Il tessuto ghiandolare è composto di <b>alveoli</b>, che secernono e conservano il latte finché le cellule muscolari circostanti lo spingono nei dottuli. I <b>dottuli </b>poi si uniscono a dotti più grandi, che sfociano in 5-10 aperture nel capezzolo sulla superficie dell’areola. Fino a poco tempo fa si credeva che il latte si immagazzinasse non solo negli alveoli, ma anche nei <b>seni lattiferi (o cisterne)</b>, dilatazioni dei dotti situate proprio dietro i capezzoli. Comunque recenti studi hanno mostrato che i seni lattiferi non sono strutture permanenti, ma solo una condizione dinamica dei dotti (Kent 2002). I dotti lattiferi si dilatano in risposta al riflesso d’emissione del latte, ma si restringono nuovamente quando la poppata è finita, e il latte "risale" indietro negli alveoli.</span></div>
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<span style="font-family: inherit;">Un modo per visualizzare le strutture del seno è disegnare un albero. Gli alveoli sono le foglie e i dotti sono i rami. Molti rami più piccoli si uniscono a pochi rami più grandi che infine diventano il tronco dell’albero. Analogamente, il seno è formato di unità chiamate <b>lobi</b>, ognuna composta da un singolo dotto più grande con molteplici dotti più piccoli e alveoli che confluiscono in esso. Diversi studiosi nel campo dell’allattamento affermavano che vi fossero approssimativamente da 15 a 20 lobi per seno, ma uno studio più recente suggerisce che il numero reale sia più vicino a 7-10 lobi per seno (Kent 2002).</span></div>
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<b style="font-family: inherit;">L’areola</b><span style="font-family: inherit;">, l’area più scura che circonda il capezzolo, prende il suo colore dai molti capillari sotto pelle che portano sangue al capezzolo. Nell’areola ci sono ghiandole sebacee (che secernono una sostanza grassa per ammorbidire e proteggere la pelle), ghiandole sudorifere e <b>ghiandole di Montgomery</b>, che si crede producano una sostanza che lubrifica il capezzolo e lo protegge dai germi. </span></div>
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<span style="font-family: inherit;"><b>Gravidanza e Allattamento</b></span></div>
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<span style="font-family: inherit;">Gli ormoni della gravidanza, compresi gli estrogeni, il progesterone, la prolattina e altri, sono la causa di complessi cambiamenti nel seno. I vari ormoni giocano ognuno un ruolo specifico nel preparare il corpo all’allattamento. Comunque il cambiamento del seno che la maggior parte delle donne osserva per primo si può riassumere in una sola parola: accrescimento.</span></div>
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<span style="font-family: inherit;">Durante il primo trimestre di gravidanza, i dotti e gli alveoli nel seno crescono rapidamente. I seni possono essere sensibili al tatto e la loro misura aumenta, in preparazione all’allattamento.</span></div>
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<span style="font-family: inherit;"><b>Lattogenesi è il termine che indica l’origine o l’inizio della lattazione,</b> e si evolve in tre stadi. La prima lattogenesi inizia circa 12 settimane prima del parto, quando le ghiandole mammarie iniziano a secernere colostro. La misura del seno aumenta ancora quando gli alveoli diventano pieni di colostro, ma la presenza di alti livelli dell’ormone progesterone nel sangue della madre inibiscono la piena produzione di latte fino a dopo la nascita. La seconda lattogenesi inizia dopo la nascita, quando la placenta viene espulsa (secondamento). I livelli di progesterone precipitano, mentre i livelli di prolattina rimangono alti. <b>La prolattina è l’ormone principale ai fini della lattazione</b>, ed è a sua volta controllata da ormoni secreti dall'ipofisi, dalla tiroide, dalle surrenali, dalle ovaie e dal pancreas. I seni sono irrorati da un abbondante flusso sanguigno, che porta molto ossigeno. Due-tre giorni dopo il parto, il latte “arriva”. <b>La quantità di latte prodotto aumenta rapidamente e la sua composizione gradualmente cambia da colostro a latte maturo</b>. I livelli di sodio, cloruro e proteine nel latte decrescono e i livelli di lattosio e altri nutrienti aumentano. Gradualmente cambia il colore, dal giallo tipico del colostro a un bianco opalescente. Dato che questo processo è controllato dagli ormoni, <b>i seni iniziano a produrre latte sia che una madre stia allattando oppure no.</b> A questo stadio della lattogenesi <b>è importante allattare spesso (e/o estrarre il latte manualmente o con un tiralatte, se il bambino non può poppare bene), perché un allattamento frequente nella prima settimana dopo il parto sembra aumentare il numero di recettori della prolattina nel seno.</b> Un compito del recettore è riconoscere e rispondere ad un ormone specifico. Avere più recettori della prolattina rende il seno più sensibile alla prolattina, e i ricercatori credono che questo abbia effetto su quanto latte una madre produrrà nel corso del successivo stadio di lattogenesi. Il terzo stadio del processo di lattogenesi è anche conosciuto come <b>galattopoiesi</b>. Questo è lo <b>stadio nel quale si stabilizza la produzione di latte maturo</b>. In questo periodo <b>la produzione di latte si sposta dal controllo endocrino a quello autocrino</b>. Questo significa che <b>il mantenimento della produzione di latte dipende più dalla rimozione effettiva del latte dai seni piuttosto che dagli ormoni che circolano nel sangue. In altre parole, l'elemento cruciale diviene il principio di "domanda e offerta". <u>Più una madre allatta, più latte produrrà. Se allatta poco, la produzione di latte rallenterà</u></b><u>. </u></span></div>
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<span style="font-family: inherit;"><b>Fisiologia e produzione di latte</b></span></div>
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<span style="font-family: inherit;">Capire come funziona la produzione di latte può aiutare una madre ad essere sicura che il suo bambino stia assumendo al seno una quantità adeguata di latte. Per esempio, talvolta le madri sentono che i loro bambini hanno completamente svuotato il loro seno e che non c’è più latte disponibile, anche se il bambino vuole poppare.<b> Sapere che nuovo latte viene costantemente prodotto negli alveoli darà alla madre la fiducia di cui necessita per attaccare il suo bambino al seno, anche quando esso appare “vuoto”. </b>Uno studio dichiara che i bambini rimuovono una media di solo il 76% del latte disponibile dai seni, in un periodo di 24 ore (Hartmann et al. 1993).</span></div>
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<span style="font-family: inherit;"><b><u>Svuotare i seni è ciò che aiuta la produzione di latte ad andare avanti.</u> </b>La suzione del bambino invia messaggi al cervello, che poi rilascia l’ormone ossitocina. L’ossitocina fa sì che le cellule muscolari intorno agli alveoli si contraggano, spingendo il latte giù attraverso i dotti fino al capezzolo. Questo movimento del latte lungo i dotti è chiamato riflesso d’emissione del latte. Le madri possono sperimentarlo come una sensazione di formicolio o un senso di liberazione (rilascio, allentamento) nel seno – che è il motivo per cui è anche chiamato “calata”. La calata svuota gli alveoli e rende il latte disponibile al bambino in prossimità del capezzolo. <b>Quando gli alveoli sono vuoti, essi rispondono producendo più in fretta il latte. </b>Recenti ricerche sostengono che <b>una speciale proteina nel latte umano, chiamata Feedback di Inibizione della Lattazione (FIL), regola la produzione di latte (Wilde 1995). Quando c’è molto latte nel seno, la FIL inibisce, o ostacola, gli alveoli dal produrne di più. Quando il latte viene rimosso dal seno – e la FIL non è là a fermare la produzione di latte – gli alveoli si danno da fare e producono più latte. Questo è il motivo per cui è importante offrire il seno spesso e incoraggiare il bambino a svuotare il seno il più possibile ai fini di un'ottimale produzione di latte.</b></span></div>
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<span style="font-family: inherit;">Un’altra considerazione relativa alla produzione di latte è la capacità di stoccaggio del seno. Talvolta donne con il seno piccolo si preoccupano di non poter essere capaci di produrre latte sufficiente per i loro bambini, ma <b>il processo di produzione di latte si adatta alla misura del seno. Seni molto piccoli possono non essere capaci di immagazzinare tanto latte tra le poppate quanto seni più grandi, ma se vengono svuotati spesso e molto, nell'arco di una giornata essi produrranno tanto latte quanto ne serve al bambino.</b> Le donne con seni più grandi e una capacità di stoccaggio maggiore possono essere capaci di prolungare il tempo tra le poppate senza interferire con la loro produzione. In altre parole, le donne con seni più piccoli possono aver bisogno di offrire il seno più frequentemente, poiché i loro seni si riempiono più velocemente e la produzione di latte diminuisce quando gli alveoli diventano pieni. <b>Allattare a brevi intervalli non è solo un bene per la produzione, ma è anche un’abitudine salutare che aiuta le madri ad evitare dotti ostruiti e infezioni al seno.</b></span></div>
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<span style="font-family: inherit;">Una madre ha bisogno di sapere quanto latte i suoi seni possono immagazzinare, allo scopo di sapere quanto spesso dovrebbe allattare il suo bambino? No.</span></div>
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<span style="font-family: inherit;">Bambini sani capaci di poppare adeguatamente prendono tanto latte quanto a loro necessario quando ne hanno bisogno, senza che le madri stiano a pensare molto all’intero processo. </span></div>
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<span style="font-family: inherit;"><b>Come entrano le sostanze nel latte umano?</b> </span></div>
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<span style="font-family: inherit;">Approfondire le conoscenze sulla lattazione aiuta anche una donna a capire come entrino nel latte umano le proteine del cibo, i contaminanti, i medicinali, etc. Questo può aiutarla a prendere decisioni informate riguardo a che cosa espone il suo corpo quando sta allattando. </span></div>
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<span style="font-family: inherit;"><b>Quando qualcuno assume farmaci o mangia cibi, le sostanze di solito vengono trasformate dall’apparato digerente e poi i componenti delle sostanze, ridotti in molecole, vengono assorbiti nel sangue. Quando queste molecole giungono ai capillari vicino al tessuto del seno, esse possono trasferirsi nel latte attraverso le cellule che rivestono gli alveoli, un meccanismo conosciuto come diffusione.</b></span></div>
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<span style="font-family: inherit;">Questo è il modo in cui gli ingredienti necessari a produrre latte entrano nel latte, ed anche il modo in cui alcuni farmaci ed altre sostanze estranee entrano nel latte. Ma molti fattori influenzano se o in quale quantità una sostanza effettivamente entrerà nel latte.<b> Fra i lattociti (le cellule produttrici di latte) e le cellule che rivestono gli alveoli esistono dei varchi; secondo l'ampiezza di questi varchi, le sostanze verranno bloccate o lasciate passare. </b>Il primo giorno dopo la nascita, questi varchi sono più ampi, il che significa che le sostanze passano piuttosto liberamente nel latte nei primi giorni di vita. Dopo pochi giorni, i varchi si chiudono. Da quel momento in poi è più difficile per le sostanze attraversare la barriera tra sangue e latte. Il processo di diffusione lascia che entrino più facilmente cose buone, come per esempio anticorpi, nel colostro e nel latte maturo. Gli anticorpi sono un tipo di proteine che si trova nel sangue per aiutare il corpo a combattere le infezioni. Ne sono stati trovati in concentrazioni più grandi nel latte umano all’inizio e alla fine della lattazione. Un importante anticorpo, l'immunoglobulina A secretoria (SigA), è sia sintetizzata sia immagazzinata nel seno. La SigA è in buona compagnia, con circa 50 altri fattori antibatterici, molti dei quali entrano nel latte umano dal sangue materno. E questo non comprende i fattori che non sono stati ancora identificati! Questo è uno dei grandi vantaggi dell’allattamento. <b>Tutte le donne trasferiscono anticorpi ai loro bambini durante la gravidanza e la nascita, ma l’allattamento prolunga il periodo nel quale il corpo della madre aiuta a proteggere il bambino dalle malattie.</b> Tuttavia, anche altre sostanze entrano nel seno tramite diffusione. Una credenza abbastanza comune sull’allattamento è che se le madri mangiano cibi che producono in lei gas (aria), come per esempio broccoli o cavoli, il bambino avrà coliche gassose. È vero? No. Il gas (aria) non può passare dal tratto intestinale della madre nel suo sangue e depositarsi nel seno pronto da bere per il suo bambino.<b> Comunque, quando il cibo è digerito, alcune delle proteine entrano nel sangue e possono poi passare nel latte materno. Alcuni bambini possono essere sensibili a particolari proteine e reagire con coliche gassose e agitazione.</b> Se un bambino ha una reazione evidente ogni volta che la madre mangia un certo cibo, lei può eliminare quel cibo dalla sua dieta, ma è importante ricordare che, per molti bambini agitati e sofferenti di coliche gassose, il problema deriva da alcune altre motivazioni piuttosto che dal latte materno. Reazioni allergiche alle sostanze presenti nel latte materno possono anche comparire come problemi di pelle, respiratori e/o intestinali. Detto tutto questo, la madre che allatta dovrebbe generalmente sentirsi libera di mangiare qualsiasi cosa le piaccia ed essere sicura che la stragrande maggioranza dei bambini non ha alcun problema con le proteine dei cibi. <b> I farmaci che le madri assumono potrebbero anche entrare nel suo latte, ma questo non è automatico né scontato</b>. Secondo il dottor Thomas Hale, autore di "Medications and Mothers' Milk", ci sono diversi fattori che influenzano il trasferimento dei farmaci, o per meglio dire dei principi attivi che li compongono, nel latte. <b>Un fattore importante e determinante è il livello di principio attivo nel sangue materno. Quando la concentrazione del principio attivo è alta nel sangue, una maggior quantità si diffonderà nel latte, dove la concentrazione del principio attivo è bassa. La diffusione cerca di mantenere la concentrazione di una sostanza uguale in entrambe le parti, qualunque sia la barriera tra di loro. Perciò, se la concentrazione di una sostanza nel sangue della madre inizia ad abbassarsi, le particelle della sostanza nel latte defluiranno "in retromarcia", potremmo dire nel sangue, e anche la concentrazione nel latte si abbasserà. </b> Capire questo è importante. Le madri talvolta pensano che, dopo aver bevuto un bicchiere di vino, l’alcool resti nel loro latte fino a quando non sia rimosso dal seno. Di conseguenza, esse possono esitare nell’allattare i loro bambini e decidere di estrarre invece il latte manualmente o con un tiralatte per poi buttarlo. In realtà, il livello di alcool nel latte si abbassa se si abbassa il livello nel sangue materno. Occorrono 2-3 ore per una donna di 55 Kg per eliminare dal suo corpo la quantità di alcool presente in un singolo bicchiere di vino o birra. Quando l’alcool viene eliminato dal suo sangue, se ne è andato anche dal suo latte. Altre considerazioni che influenzano quanto di un principio attivo entri nel latte materno includono il peso molecolare del principio attivo (ossia, quanto sia grande la molecola), la sua capacità di legarsi alle proteine e la solubilità lipidica (cioè nei grassi). Principi attivi con basso peso molecolare si trasferiscono nel latte più facilmente. Principi attivi che hanno alta capacità di legarsi alle proteine formano nel plasma agglomerati più grandi e non sono quindi liberi di passare nel latte. Il latte umano contiene più lipidi che il plasma, perciò i principi attivi che sono solubili nei grassi possono concentrarsi maggiormente nel latte. In Medications and Mothers' Milk, Hale scrive che la maggior parte delle sostanze terapeutiche è compatibile con l’allattamento. Quando un farmaco non lo è, un farmaco alternativo è quasi sempre disponibile. Come per tutte le questioni mediche, le donne vorranno consultarsi con i loro medici e con il pediatra. La scienza medica ora comprende più cose riguardo al processo fisico della lattazione. Sappiamo molto di più sulle strutture nel seno, e possediamo una grande quantità di informazioni utili su come quelle strutture lavorano per la produzione di latte. A confronto con le generazioni che ci hanno preceduto, noi abbiamo una buona comprensione di come le sostanze passino nel latte materno. Questo ci permette di avere più esperienze riuscite con l’allattamento e di risolvere meglio i problemi quando si presentano. Ci permette anche di apprezzare meglio il processo quando le cose stanno procedendo senza intoppi! </span></div>
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<span style="font-family: inherit;">Bibliografia</span></div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: -webkit-auto;">
<span style="font-family: inherit;">Daly, S.E.J., Owens, R.A., and Hartmann, P.E. The short-term synthesis and infant-regulated removal of milk in lactating women. Exp Physiol 1993; 78(2):209-20.</span></div>
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<span style="font-family: inherit;"><br />
</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: -webkit-auto;">
<span style="font-family: inherit;">Fildes, V. Breasts, Bottles, and Babies: A History of Infant Feeding. Edinburgh, Scotland: Edinburgh University Press, 1985</span></div>
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</span></div>
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<span style="font-family: inherit;">Mohrbacher, N. and Stock, J. Allattamento al seno: il libro delle risposte, LLLItalia 2004</span></div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: -webkit-auto;">
<span style="font-family: inherit;"><br />
</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: -webkit-auto;">
<span style="font-family: inherit;">Zeretzke, K. Allergies and the breastfeeding family. New Beginnings 1998; 15(4):100.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: -webkit-auto;">
<span style="font-family: inherit;"><br />
</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: -webkit-auto;">
<span style="font-family: inherit;">Altre informazioni sull’allattamento presso gli antichi Egizi in Da Mamma a Mamma n. 62/2000, pp. 17-19 “Non ho tolto il latte di bocca ai lattanti”.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: -webkit-auto;">
<span style="font-family: inherit;"><br />
</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: -webkit-auto;">
<span style="font-family: inherit;">In Da Mamma a Mamma n. 77/2004, pp. 50-51 è possibile leggere la recensione del libro “Madre di latte. Latte e baliatico dall’antichità al XX secolo”.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: -webkit-auto;">
<span style="font-family: inherit;"><br />
</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: -webkit-auto;">
<span style="font-family: inherit;">Per approfondimenti sull'alimentazione: Da Mamma a Mamma n. 59/2000, pp. 3-12 “Allergie e Allattamento al seno”, su Da Mamma a Mamma n. 65/2001, pp. 4-17 “Alimentazione materna in allattamento” e sul libro L’arte dell’allattamento materno, La Leche League Italia, 2005, passim.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: -webkit-auto;">
<span style="font-family: inherit;">Per approfondimenti sui farmaci; Da Mamma a Mamma n. 54/1998-99, pp. 23-30 “Quando la mamma ha una malattia cronica”, su Da Mamma a Mamma n. 76/2004, pp. 5-14 “Il medico e noi: collaborare per avere il meglio”, sull’opuscolo L4 “Sono ammalata: posso allattare?” e sul libro L’arte dell’allattamento materno, La Leche League Italia, 2005, cap. 17.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
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</div>
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</script>Mammamilahttp://www.blogger.com/profile/12151366357828907409noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5819953916167606638.post-76724173914738523272013-08-03T08:00:00.000+02:002013-10-14T09:45:55.453+02:00COME TIRARSI IL LATTE?<div>
<div class="separator" style="clear: both; font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/_Sif6KZLD6TI/TOme2VaGjQI/AAAAAAAAAEc/J2twPtEUUEs/s1600/tiralatte.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="150" src="http://3.bp.blogspot.com/_Sif6KZLD6TI/TOme2VaGjQI/AAAAAAAAAEc/J2twPtEUUEs/s200/tiralatte.jpg" width="200" /></a></div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><span style="font-size: 12pt;">A questa domanda non c'è una risposta che vada bene per tutte le mamme<b><span style="color: blue;"></span></b>. </span> </span><br />
<span style="font-family: inherit; font-size: 12pt;"><b>La frequenza con cui bisogna togliersi il latte dipende da quanto spesso il bambino poppa nell'arco di tempo in cui si è fuori casa, dall'età del bambino e da quanto tempo si ha a disposizione</b>. Pubblichiamo un articolo tratto dal sito della Lega per l'Allattamento Materno:</span><br />
<span style="font-family: inherit; font-size: 12pt;"></span><br />
<a name='more'></a><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><span style="font-size: 12pt;"> </span> </span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><span style="font-size: 12pt;">Le mamme sono tutte diverse nella capacità di tirarsi il latte. Se hai tantissimo latte per il bambino ma quasi nulla per il tiralatte, non ti preoccupare. Cerca di rilassarti il più possibile quando ti tiri il latte, pensa al tuo bambino e sii orgogliosa del tuo latte, qualunque sia la quantità, perché, in ogni caso, gli stai dando nutrimento e immunità, anche se ci fosse bisogno di un'integrazione. <b>I compromessi sono spesso inevitabili, e ognuna è libera di decidere cosa funzioni meglio per sé. </b></span> </span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><span style="font-size: 12pt;"><b>Alcuni bambini non sono troppo attratti dal latte tirato e preferiscono aumentare la frequenza delle poppate quando stanno con la mamma, per esempio la sera o di notte</b>. Alcune mamme preferiscono allattare la notte proprio perché è un modo di mantenere la vicinanza con il bambino e di togliersi meno latte durante il giorno. Se il bambino cresce bene, bagna e sporca parecchi pannolini, e la mamma riesce a riposarsi adeguatamente, questo allattamento "alla rovescia" può funzionare perfettamente. </span> </span><br />
<span style="font-family: inherit; font-size: 12pt;"><b>Con un tiralatte doppio la mamma riesce a tenere elevati i livelli (ormonali) di prolattina e può togliersi il latte necessario in 10 - 15 minuti.</b> Utilizzando questi tiralatte doppi almeno tre volte al giorno durante i primi mesi di vita del bambino, molte mamme sono riuscite a lasciare latte sufficiente al bambino per il giorno successivo, in modo di non avere bisogno di aggiunte. A mano a mano che il bambino cresce, ci sarà meno bisogno di tirare il latte così frequentemente. </span><br />
<span style="font-family: inherit; font-size: large;"><b><br />
</b></span><br />
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: inherit; font-size: large;"><b>Come si sceglie il tiralatte?</b></span></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><span style="font-size: 12pt;">Prima di decidere se sia necessario acquistare un tiralatte e scegliere il modello, è importante avere chiaro l'uso che si intende farne. </span> </span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><span style="font-size: 12pt;">Infatti, ci sono donne che hanno capito di non avere bisogno di un tiralatte dopo avere scoperto quanto è facile portare con sé un bambino allattato. Altre mamme invece devono lasciare il bambino per alcune ore durante il giorno e hanno in qualche modo bisogno di tirarsi il latte. E altre ancora si trovano perfettamente a proprio agio tirandosi il latte manualmente. </span> </span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><span style="font-size: 12pt;">Se hai effettivamente bisogno di un tiralatte, puoi scegliere tra molti tipi disponibili. Scegliere il tiralatte più adatto è un po’ come scegliere una borsa: ci sono molti tipi e modelli, e quello che va bene per una donna non è necessariamente il meglio per un’altra. </span> </span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><span style="font-size: 12pt;">Alcuni aspetti da considerare quando si deve scegliere un tiralatte sono il costo, la facilità di trasporto e di uso e l’efficacia. I <b>tiralatte manuali</b>, più utili per chi si toglie il latte occasionalmente, di solito sono facili da utilizzare, sono piuttosto piccoli e facili da portare con sé. Alcuni richiedono due mani, altri funzionano solo con una mano. I tiralatte manuali con la pompetta in gomma, che ricorda il clacson di una bicicletta, NON sono consigliati. </span> </span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><span style="font-size: 12pt;">Ci sono anche <b>piccoli tiralatte elettrici </b>di varie marche, alimentati a batterie o con un trasformatore. Sono tutti piuttosto piccoli e maneggevoli, ma non tutti sono silenziosi.<o:p></o:p></span><o:p><span style="font-size: 12pt;"> </span></o:p><span style="font-size: 12pt;"> </span> </span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><span style="font-size: 12pt;">Quando c’è bisogno di spremere grandi quantità di latte in poco tempo, forse è meglio utilizzare <b>tiralatte elettrici automatici di normali dimensioni</b>, che riproducono più fedelmente il ciclo di suzione-rilascio caratteristico del bambino, mentre nei tiralatte più piccoli l'aspirazione è continua. Molte donne che li hanno usati riconoscono che sono molto pratici e silenziosi anche se non particolarmente comodi da portare con sé. Di solito possono essere noleggiati (ma tutte le parti che vengono a contatto con il corpo della mamma devono essere acquistate) e il loro costo è variabile. </span> </span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><span style="font-size: 12pt;">Un’altra possibilità per le madri che necessitano di estrarsi il latte in modo costante è rappresentata dai <b>tiralatte elettrici automatici di nuova generazione</b>. Questi ultimi sono piuttosto cari e sono destinati dalle case produttrici ad un utilizzo esclusivamente personale. Sono contenuti in valigette dal design accattivante e sono dotati di tutti gli accessori necessari per estrarre il latte da entrambi i seni contemporaneamente. Sono ideali per le madri che lavorano fuori casa. </span> </span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><span style="font-size: 12pt;">In genere, nei casi in cui sia necessario aumentare sensibilmente la produzione, tirarsi il latte per un bambino prematuro o in altre situazioni in cui il bambino non poppa quindi non fornisce un'adeguata stimolazione al seno, i <b>tiralatte doppi elettrici di tipo ospedaliero </b>(noleggiabili) sono i più adatti.<o:p></o:p></span><o:p><span style="font-size: 12pt;"> </span></o:p> </span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><br />
</span><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 10.5pt; margin-bottom: 0pt; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm;">
</div>
<span style="font-family: inherit; font-size: 12pt;">Per facilitare la scelta, potrebbe essere utile parlare con altre mamme per scoprire se abbiano avuto bisogno di un tiralatte e quale abbiano usato. Chiedi loro quali funzioni si sono rivelate più utili e quali difetti hanno rilevato. Tieni presente che in genere i tiralatte sono considerati prodotti di utilizzo esclusivo e personale e che a causa del rischio di contaminazione (è possibile che il latte aspirato venga in contatto con le parti meccaniche interne che non possono essere sterilizzate) non devono essere prestati o presi in prestito.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><span style="font-size: 12pt;">leggi anche<b><a href="http://www.allattamentoibclc.it/articoli/66-indicazioni-su-come-e-perche-tirare-il-latte.html"> "Come usare il tiralatte"</a><a href="http://www.ibclc.it/docs/QuadACP/come%20usare%20il%20tiralatte.pdf"> </a></b>(tratto dal sito dell'International Board of Certified Lactation Consultant) </span> </span><br />
<span style="font-family: inherit; font-size: 12pt;"> </span> </div>
Mammamilahttp://www.blogger.com/profile/12151366357828907409noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5819953916167606638.post-80127974071147572972013-07-30T08:00:00.000+02:002013-07-30T08:00:09.789+02:00MAMME EROICHE: LA STORIA DI RILATTAZIONE DI MOIZZA FAVARO<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-1audrq9dLjo/Ue6pDBVjcDI/AAAAAAAAAUk/D4v8MDG7alk/s1600/banner-super-mamma-finale-p.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="297" src="http://1.bp.blogspot.com/-1audrq9dLjo/Ue6pDBVjcDI/AAAAAAAAAUk/D4v8MDG7alk/s320/banner-super-mamma-finale-p.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div>
<span style="font-family: inherit;"><span style="color: #313439;">Il sito <a href="http://www.genitorichannel.it/"><span style="color: #0f3bee;">Genitori Channel</span></a> fra le altre iniziative ha promosso tempo fa la rassegna <a href="http://www.genitorichannel.it/genitorichannel/joomla25/index.php?option=com_k2&view=item&id=1059:celebrare-le-mamme-superpoteri-supereroi&Itemid=119#comment-1243"><span style="color: #0f3bee;">"Io sono una mamma e tu che superpoteri hai?"</span></a> per </span><span style="color: #313439;">celebrare la straordinarietà delle mamme, perché tutte, ognuna a suo modo, sono dei super eroi, ognuna con i suoi superpoteri diversi! </span></span></div>
<span style="background-color: white; color: #313439;"><span style="font-family: inherit;"></span></span><br />
<div style="line-height: 20px;">
<span style="background-color: white; color: #313439;"><span style="font-family: inherit;"><br /></span></span></div>
<span style="background-color: white; color: #313439;"><span style="font-family: inherit;">
<div style="line-height: 20px;">
<span style="line-height: normal;">In questo contesto ci ha molto colpito la <a href="http://www.genitorichannel.it/allattamento/moizza-favero-allattamento-difficile.html">storia</a> che pubblichiamo di seguito di una mamma, Moizza Favaro, che nonostante le tante difficoltà non si è data per vinta e non ha rinunciato ad allattare al seno il suo bambino sicura di potergli dare in questo modo il meglio. </span><span style="line-height: normal;">Moizza ci ha lasciato a settembre del 2012, portata via dal cancro al seno con cui ha combattuto con la tenacia e la forza che sapeva mettere nelle cose. </span></div>
<div style="line-height: 20px;">
<span style="line-height: normal;"><br /></span></div>
<div style="line-height: 20px;">
<span style="line-height: normal;">Ma con questa sua storia meravigliosa ci ha lasciato la testimonianza che davvero "volere è potere" e che le mamme hanno una forza straordinaria quando si tratta dei propri figli che niente e nessuno può ostacolare! </span></div>
<div style="line-height: 20px;">
<span style="line-height: normal;">La pubblichiamo proprio per dare forza e coraggio a tutte quelle mamme che affrontano difficoltà, che vengono ostacolate dal personale ospedaliero e dalla mancanza di informazione degli operatori e purtroppo spesso dei pediatri, perché trovino nuovo slancio ed entusiasmo nella loro avventura di allattamento. </span></div>
<div style="line-height: 20px;">
<br /></div>
<div>
***</div>
</span></span><br />
<div>
<span style="background-color: white; color: #313439; line-height: 20px;"><span style="font-family: inherit;"><br /></span></span></div>
<div>
<div style="color: #313439; margin-bottom: 14px;">
<span style="font-family: inherit;">Davide è nato l’8 Luglio 2005 a 41+1, pesava 3810 g. ed era lungo 52 cm. E’ nato all’Ospedale di Montebelluna (TV) in una coloratissima e alternativa sala parto, piena di cuscini, di un ottimo reparto di Ostetricia e Ginecologia. <b>Alcune ore dopo il parto è stato trasferito nella Patologia NeoNatale</b> (PNN) a causa di una banale polmonite da inalazione di meconio, nulla di grave per un bimbone come lui. In PNN, purtroppo, ha trovato medici ed infermieri che non conoscevano nulla di allattamento al seno: come avviarlo, favorirlo, procedere a richiesta; né di bonding tra mamma e bambino.</span></div>
<div style="color: #313439; margin-bottom: 14px;">
<span style="font-family: inherit;"></span></div>
<span style="font-family: inherit;">Già la prima sera, poche ore dopo il suo ricovero in PNN e poche ore dopo la sua nascita <span style="text-decoration: underline;">non volevano farmi vedere mio figlio</span>, fino all'indomani mattina: mi sono “appesa” col dito al campanello della PNN finché si sono arresi, e per pochi minuti l'ho potuto vedere. Era in una culla termica con ossigeno e flebo di antibiotico. </span><br />
<span style="font-family: inherit;"></span><br />
<a name='more'></a><span style="font-family: inherit;"><br />
<b>Una volta (solo una in una settimana!) Davide ha potuto essere attaccato al seno della sua mamma</b> durante la somministrazione di un antibiotico endovena. L’infermiera, in quella occasione, lo ha apostrofato dicendo <i>“ah, siamo più tranquilli quando c’è la mamma, eh? </i><b><i>Vogliamo comportarci bene davanti alla mamma, perché quando la mamma non c’è ti agiti e piangi </i></b><i>così tanto e stavolta non dici nulla?”</i> <br />
Davide non ha potuto rispondere: <i>“perché è scientificamente dimostrato che gli impulsi dolorifici efferenti alla corteccia sensitiva sono attenuati quanto il neonato succhia dal seno della mamma, io sono un neonato e non dovrei saperlo, tu che sei un’infermiera della PNN dovresti saperlo invece!!!”.</i></span><br />
<div style="color: #313439; margin-bottom: 14px;">
<span style="font-family: inherit;">Da subito, cioè da quella sera che mi sono appesa al campanello della PNN per vedere mio figlio, poco dopo la sua nascita, ho chiesto che non gli fosse dato il ciuccio; mi sono sentita rispondere che era una mia fissazione, che non potevo stare con mio figlio sempre (certo, loro <span style="text-decoration: underline;">non me lo consentivano</span>), per cui mi avrebbe cercata e il ciuccio serviva proprio per non farlo sentire frustrato. Se piangeva era meglio il ciuccio che lasciarlo piangere, visto che <span style="text-decoration: underline;">non era permesso alla mamma di stare accanto a suo figlio</span>. :-(</span></div>
<div style="color: #313439; margin-bottom: 14px;">
<span style="font-family: inherit;">Davide, a meno di 5 ore dalla nascita, era già stato alimentato con la formula! Questo l’ho saputo solo dopo le dimissioni, quando ho richiesto la cartella clinica. Non c’erano problemi di glicemia né altro che giustificassero la somministrazione di formula, anzi, di fronte alle richieste mie e di mio marito -medico chirurgo specialista in Medicina Interna-, hanno pensato di annotare<b> sulla cartella clinica</b>, quella stessa sera <i>“</i><b><i>mamma apprensiva riguardo l’allattamento al seno”</i></b> come ho potuto leggere quando ne sono venuta in possesso mesi più tardi.</span></div>
<div style="color: #313439; margin-bottom: 14px;">
<span style="font-family: inherit;">Sono rimasta in ospedale sette giorni dopo la nascita di Davide, come mamma nutrice. Mi era consentito di andare ad allattare il mio bimbo solo sei volte nelle 24 ore, in orari precisi e rigorosamente per 30 minuti ogni volta: <b>15 minuti per un seno, 15 minuti per l’altro,<i> "Non di più signora</i></b>, - sentenziava regolarmente un’incompetente infermiera pediatrica della PNN - <i>sennò le fa venire le ragadi</i>", (nb: la causa delle ragadi sta nel non corretto attacco del bambino al seno, non nel tempo che il bimbo trascorre al seno!)</span></div>
<div style="color: #313439; margin-bottom: 14px;">
<span style="font-family: inherit;">A volte io arrivavo e Davide era già stato pesato: dovevo solo attaccarlo al seno e poi dovevo pesarlo e l’infermiera annotava il peso sulla cartella clinica. In quei momenti, non c’era tempo per altro… io sentivo addosso un’incredibile ansia da prestazione (alla fine c’era la doppia pesata a determinare l’esito positivo o meno della nostra “seduta-prestazione” di allattamento!) e stimolavo il mio bambino a ciucciare a più non posso, perché <span style="text-decoration: underline;">dopo quei 30 minuti non sarebbe più stato permesso alla sua mamma di stare con lui</span>!</span></div>
<div style="color: #313439; margin-bottom: 14px;">
<span style="font-family: inherit;">In quei <span style="text-decoration: underline;"><b>primi 7 giorni di vita di mio figlio</b></span><b> </b><span style="text-decoration: underline;"><b>ho potuto tenerlo in braccio attaccato al seno per un totale di sole 3 ore, su 24</b></span>. E’ vergognoso che succedano ancora queste cose negli ospedali italiani!</span></div>
<div style="color: #313439; margin-bottom: 14px;">
<span style="font-family: inherit;">La prima volta che mi sono tirata il colostro col tiralatte, era la mattina dopo la sua nascita e sono corsa, orgogliosa, coi miei 50 ml in PNN a portare il prezioso contenuto. L’infermiera di turno, mi ha detto che quel colostro non andava bene, che era da buttare, perché, secondo lei, era troppo scuro. Chiese conferma alla pediatra, la quale replicò - <span style="text-decoration: underline;"><b>buttando nel lavandino il mio colostro sotto i miei occhi</b></span><b> </b>- : ”<i>probabilmente, signora, lei ha delle ragadi </i>”. Dissi che non era possibile, che quelle erano le prime gocce di colostro che avevo tirato, che non avevo mai attaccato un bimbo al seno, e che controllasse lei, lo vedevo bene che i miei capezzoli non avevano ragadi! Nonostante questo, lei non mi ascoltò, fece spallucce, concludendo: "<i>beh, allora probabilmente, ha delle ragadi interne</i>”.</span></div>
<div style="color: #313439; margin-bottom: 14px;">
<span style="font-family: inherit;">Non ho avuto la forza di rispondere... ero profondamente impreparata ad avere a che fare con una persona che non riconoscevo più...cioè me stessa dopo aver partorito!</span></div>
<div style="color: #313439; margin-bottom: 14px;">
<span style="font-family: inherit;">Non sono riuscita a dire a quella dottoressa che, se avessi attaccato subito al seno mio figlio, lei non avrebbe mai potuto vedere il colore del mio colostro e non avrebbe mai potuto sentenziare a riguardo!</span></div>
<div style="color: #313439; margin-bottom: 14px;">
<span style="font-family: inherit;">Non sono riuscita a farmi sentire quando ho chiesto che non venisse dato a Davide null'altro che il mio latte! Quando ho visto un'infermiera che stava dando a Davide della soluzione glucosata, ho pensato di avvicinare il primario e chiedere che questa cosa non si ripetesse...sono riuscita solo a parlare con un altra dottoressa che mi ha detto "<i>Signora, porti pazienza tanto fra 2 giorni se lo porta a casa</i>".<br />
<br />
Non sono riuscita ad impormi, come avrei voluto, con quella dottoressa che si è permessa di buttare via i primi 50 ml di colostro che ero riuscita a tirare faticosamente col tiralatte! <b>Sono scoppiata a piangere e non sono riuscita a ribellarmi, e questa cosa mi pesava dentro come un macigno!</b></span></div>
<div style="color: #313439; margin-bottom: 14px;">
<span style="font-family: inherit;"><b>Io mi sentivo perduta, mi sentivo profondamente sola, il mio bambino mi mancava da morire, potevo stare solo pochi minuti con lui…</b>vedevo le altre mamme con i loro cuccioli ed io sapevo che il mio era dietro due porte a vetri più in là e io non potevo stare con lui…</span></div>
<div style="color: #313439; margin-bottom: 14px;">
<span style="font-family: inherit;">Mi sono chiesta spesso il perché non mi fosse permesso di stare con lui, anche solo vicino alla sua cullina. Non vi era neppure motivo di tenerlo in PNN, in quanto, dopo 2 giorni, stava in una normale culletta, doveva solo fare terapia antibiotica due volte al giorno. Avrei potuto tenerlo con me e portarlo a fare la terapia solo in quei due momenti della giornata, oppure rimanere su una sedia in PNN, accanto a lui… non avrei disturbato nessuno…ma <b>non mi era permesso</b>…</span></div>
<div style="color: #313439; margin-bottom: 14px;">
<span style="font-family: inherit;">Poi siamo arrivati <b>a casa, e le cose sono precipitate</b>! Mi sono ritrovata con in braccio un bimbo che sentivo di non conoscere, mi sentivo profondamente inadeguata nei suoi confronti, e pensavo continuamente che non avevo avuto la possibilità di coltivare una qualsiasi forma di <i>bonding</i> con il mio bambino…mi chiedevo se lui mi riconoscesse come la sua mamma, visto che era stato per così tanto tempo senza di me...</span></div>
<div style="color: #313439; margin-bottom: 14px;">
<span style="font-family: inherit;">Davide, alimentato esclusivamente al seno, è cresciuto 140 gr la prima settimana (la sua seconda settimana di vita), 240 gr la seconda settimana, 15 gr la terza e 180 gr la quarta, altri 15 gr la quinta.</span></div>
<div style="color: #313439; margin-bottom: 14px;">
<span style="font-family: inherit;">Io stavo male e sentivo che qualcosa non andava, ma non avevo la forza di reagire… in quei giorni a Davide è comparsa la <b>Candida</b> (mughetto) in bocca ed ho usato il Miconazolo, ma le placche bianche non passavano. Era resistente perchè, ho saputo solo più tardi, quel farmaco veniva usato in PNN per dare un sapore dolce ai ciucci! Mi sono riempita di Candida i seni e il torace, avevo i capezzoli erosi color fucsia e attaccare Davide mi faceva vedere le stelle…Davide non ciucciava in modo adeguato, era sonnolento ed aveva anche un po’ di subittero ed io avevo i seni ingorgati.</span></div>
<div style="color: #313439; margin-bottom: 14px;">
<span style="font-family: inherit;">A volte si attaccava al seno, poi si inarcava e si staccava piangendo. Probabilmente era a causa del riflesso di emissione troppo forte del mio latte dal mio seno, ma nessuno me ne aveva parlato prima. <br />
Nel giro di pochi giorni, la Candida dalla bocca di mio figlio, è passata ai miei seni, al mio decoltè, alla mia bocca e pure alla mano che usavo per lavargli il sederino.</span></div>
<div style="color: #313439; margin-bottom: 14px;">
<span style="font-family: inherit;">Nel giro di pochi giorni, visto che il peso di Davide non accennava ad aumentare, sono approdata ad<b> un pediatra che mi hanno consigliato come pro-allattamento</b> (non volevo assolutamente andare da un pediatra qualsiasi… ci sono state delle liti con mio marito che vedeva in un suo collega la soluzione a tutti i nostri problemi)... ho chiesto ad una associazione di Treviso, presso la quale avevo fatto un corso pre-parto e mi hanno consigliato "lui".</span></div>
<div style="color: #313439; margin-bottom: 14px;">
<b><span style="font-family: inherit;">E lì è stato l'inizio della fine!</span></b></div>
<div style="color: #313439; margin-bottom: 14px;">
<span style="font-family: inherit;">Questo pediatra ha diagnosticato a Davide un reflusso gastro-esofageo semplicemente vedendo come Davide teneva il ciuccio in bocca (accurata diagnosi eh??)...<br />
secondo lui il mio latte era troppo liquido, gli scendeva nello stomaco e gli risaliva in esofago portando con sè i succhi gastrici, perciò gli dava bruciore e dolore e lui si inarcava e staccava.<br />
Non mi sono accorta che era un incompetente di prima classe in allattamento materno visto che non conosceva neppure lui il riflesso di eiezione troppo forte…ma allora non lo conoscevo neppure io questo riflesso…solo che <span style="text-decoration: underline;">io non facevo la pediatra, lui sì</span>!</span></div>
<div style="color: #313439; margin-bottom: 14px;">
<span style="font-family: inherit;">Non dubitai subito della sua diagnosi, perché ero convinta che essendomi stato consigliato come un pediatra pro allattamento, non mi avrebbe tolto l'allattamento al seno, mi avrebbe aiutato ad uscirne...<span style="text-decoration: underline;">sì ad uscire dal suo ambulatorio con una borsa piena di campioni di latte artificiale addensato</span>!!! :-(</span></div>
<div style="color: #313439; margin-bottom: 14px;">
<span style="font-family: inherit;">Mi sono fidata, ero fuori di me, la Candida non passava, anzi andava estendendosi, avevo dei dolori al seno tremendi, la poppata era una cosa tragica…Davide si inarcava e si staccava, non cresceva ed io ero piena di ingorghi...</span></div>
<div style="color: #313439; margin-bottom: 14px;">
<span style="font-family: inherit;"><b>Mi sono fidata...d'altronde ero disperata...ero diventata l'ombra di me stessa</b>, non ero mai stata così magra in vita mia, mio marito non mi sosteneva affatto, nonostante tutti i discorsi fatti, nonostante tutte le riunioni, i libri che gli ho fatto leggere, quando è stato il momento di fidarsi, si è fidato del collega e delle "<i>sue certezze scientifiche</i>". Mia mamma mi portava le sue di certezze che erano quelle di una donna miope che negli anni 70 ha tirato su 2 figli con la formula, e mi diceva che non allattare non era poi così disastroso come la vedevo io...</span></div>
<div style="color: #313439; margin-bottom: 14px;">
<span style="font-family: inherit;">Il pediatra poi, mica mi aveva detto di non allattare, no...mi aveva detto di alternare, una poppata al seno ed una al biberon...perché non fidarsi? Avrei fatto un allattamento misto, in fondo gli avrei sempre dato il mio latte....macché!!!!!!</span></div>
<div style="color: #313439; margin-bottom: 14px;">
<span style="font-family: inherit;">Con i miei seni pieni di Candida, con la fatica che faceva Davide a ciucciare e con la tettarella a tre fori consigliata dal pediatra, (perché il latte era addensato), <b>nel giro di due giorni, il mio bimbo non si attaccava più al seno e voleva solo la formula.</b></span></div>
<div style="color: #313439; margin-bottom: 14px;">
<span style="font-family: inherit;">Io avevo i seni pieni di latte e lui non voleva più saperne di ciucciare! Ho telefonato al pediatra, pensando che mi dicesse di diminuire la quota di formula… invece non scorderò mai le sue parole: <b>“<i>Signora, suo figlio ha scelto da solo il latte migliore per lui</i>”.</b></span></div>
<div style="color: #313439; margin-bottom: 14px;">
<span style="font-family: inherit;">Io ho un carattere molto combattivo, ma devo dire che nel post partum ero molto remissiva ed accettavo le cose in maniera acritica, mi sentivo abbattuta. Nonostante i consigli e il supporto di una cara amica consulente de LLL (La Leche League), il mio allattamento stava finendo. Mi sentivo fallire ancora una volta.</span></div>
<div style="color: #313439; margin-bottom: 14px;">
<span style="font-family: inherit;">Non ho pensato al momento di chiedere una diagnosi accurata dell’eventuale reflusso gastro-esofageo, documentata con un’ecografia o altro…non ho pensato di dire al pediatra che forse avevo un riflesso di emissione troppo forte, non ho pensato di ribadire che nell’ipotesi che il reflusso ci fosse, era comunque meglio il mio latte che quella specie di budino che dovevo somministrare al mio bimbo…non ho pensato…non ne ho avuto la forza…</span></div>
<div style="color: #313439; margin-bottom: 14px;">
<span style="font-family: inherit;"><b>Ho dovuto fare due cicli di <i>Cabergolina</i> (Dostinex) per mandare via il latte perché ero piena di ingorghi</b> e di dolori. Mi ricordo la prima pastiglia che presi…piangevo a dirotto… Ero anche molto abbattuta psicologicamente…erano passati 40 giorni dal parto, mi sentivo una fallita su tutti i fronti...volevo avere un parto in casa e siamo finiti in ospedale perché Davide non si impegnava con la testa; volevo tenerlo assieme a me da subito e per sempre ed invece me l'hanno portato via a circa due ore dal parto; volevo allattarlo finché lo avesse voluto lui ed invece a 40 giorni dal parto il mio allattamento finiva in un modo così terribile, con 2 cicli di <i>Dostinex</i>.</span></div>
<div style="color: #313439; margin-bottom: 14px;">
<span style="font-family: inherit;">Quando davo a Davide il LA mi sentivo in colpa, perché lui dopo era come “dopato”, ciucciava finché il latte non gli usciva dalle orecchie. Era molto sonnolento, dormiva 12 ore per notte e pure di giorno.</span></div>
<div style="color: #313439; margin-bottom: 14px;">
<span style="font-family: inherit;">Mi sono curata la Candida con delle pastiglie per bocca e quando ho iniziato a stare bene fisicamente e psicologicamente, l’idea di non poter più allattare il mio bambino, ha iniziato a non darmi pace! Mi sentivo in colpa per non aver approfondito, per essere stata così abbattuta e remissiva, per essermi fidata di una diagnosi di fantamedicina, fatta da un pediatra incompetente, che aveva fatto diagnosi vedendo come mio figlio teneva il ciuccio in bocca!</span></div>
<div style="color: #313439; margin-bottom: 14px;">
<span style="font-family: inherit;">Ho contattato nuovamente la mia amica consulente e lei mi ha dato una conferma importante: potevo far tornare il mio latte, non era una cosa facile, ma con costanza e determinazione era possibile!<br />
Mi sono rimessa in forze. La grinta della sua mamma (quella che avevo prima di partorire) pian piano si è ricostituita, non potevo accettare che il mio allattamento fosse finito così… nel giro di un mese da quelle pastiglie, <b>ho acquistato un tiralatte elettrico, ho iniziato a stimolare il seno</b> così ho iniziato a raccogliere le prima gocce di latte, e a darle a Davide col biberon. Da lì ho aumentato la mia produzione di latte sempre più.</span></div>
<div style="color: #313439; margin-bottom: 14px;">
<span style="font-family: inherit;">In concomitanza con la sostituzione del LA con LM, ha iniziato a svegliarsi di notte e la cosa più bella è stata scoprire che di notte non serviva l’aggiunta! Davide poppava al caldo, sotto le coperte, da un seno e poi dall’altro e si riaddormentava beato, ed era così dolce sentire il suo corpicino caldo e tranquillo vicino a me!</span></div>
<div style="color: #313439; margin-bottom: 14px;">
<span style="font-family: inherit;">Piano piano, i miei seni hanno iniziato a produrre molto latte. Il 25 Ottobre 2005, a circa 4 mesi dal parto e 2 dalle pastiglie per mandare via il latte, <b>ho riportato Davide totalmente al seno...</b> In tutto questo sono stata seguita in modo mirabile da consulenti de La Leche League e da una consulente professionale in allattamento materno (IBCLC).</span></div>
<div style="color: #313439; margin-bottom: 14px;">
<span style="font-family: inherit;">Questa avventura, ho sempre detto che è stata la più difficile della mia vita…l’ho sempre detto fino ad allora, perché poi se dovessi fare un bilancio,<b> fisicamente è stato più duro il periodo in cui ho dovuto fare chemioterapia, due anni e 10 mesi dopo la nascita di Davide, ma moralmente no, non lo è stato.</b> Non ho dubbi a riguardo.…Però quel periodo in patologia neonatale mi è servito, mi è servito per capire che non siamo sempre le sole artefici delle situazioni che ci capitano… poi senz'altro è anche questione di volontà, ma c'è situazione e situazione, carattere e carattere, storia e storia.</span></div>
<div style="color: #313439; margin-bottom: 14px;">
<span style="font-family: inherit;">Io ero una "di carattere" lo sono sempre stata, mi definivano "una tigre"... credo che la prima persona che mi ha messo i piedi in testa e con la quale non ho reagito è la pediatra della patologia neonatale che ha buttato i primi 50 ml di colostro che ero riuscita faticosamente a tirare.</span></div>
<div style="color: #313439; margin-bottom: 14px;">
<span style="font-family: inherit;">La "Moizza del pre-parto" di fronte ad una situazione del genere avrebbe denunciato tutti, avrebbe chiamato il primario e preteso delle scuse all'istante, avrebbe fatto un casino coinvolgendo la stampa, avrebbe fatto di tutto...<br />
La "Moizza del post partum", invece, non ha fatto nulla.<br />
<br />
Lo stesso si può ripetere all'infinito per il pediatra che diagnosticò a Davide il reflusso quando non lo aveva, lo stesso per tante altre cose...<br />
<br />
Se prima del parto mi avessero detto che "a tuo figlio daranno la glucosata sotto ai tuoi occhi" non ci avrei MAI creduto! Invece l'hanno fatto ed io non sono riuscita a farmi rispettare.<br />
<br />
I sensi di colpa non mi hanno abbandonato, finché non ho riportato Davide al seno. Quello è stato un riscatto per me ed un dovere verso mio figlio per non essere riuscita, io, sua madre, a proteggerlo da tutta una serie di situazioni/eventi in cui io avrei dovuto farlo e non l'ho fatto.<br />
<br />
La cosa tremenda per me è stato lo scoprire che ero impreparata ad avere a che fare con un'altra "persona" che non conoscevo e che ero io stessa dopo aver partorito. Ero così diversa da prima e questo "scoprirmi" così mi paralizzava.<br />
<br />
Questo mi è servito perché ora non giudico le mamme che fanno scelte diverse dalla mia: molte volte ci sono dei vissuti complicati dietro situazioni che sembrano apparentemente semplici, dall'esterno non lo posso sapere.</span></div>
<div style="color: #313439; margin-bottom: 14px;">
<span style="font-family: inherit;"><b>Il rapporto di allattamento con mio figlio, mi ha fatto diventare mamma…</b>lo dico sempre, mio figlio mi è stato restituito o me lo sono in qualche modo “ripreso” quando ho ricominciato ad allattarlo. Sono diventata più “mamma” con l’allattamento di quanto lo sia diventata con il parto! E con l’allattamento giorno dopo giorno ho costruito la relazione d’amore che c’è con mio figlio.</span></div>
<div style="color: #313439; margin-bottom: 14px;">
<i><span style="font-family: inherit;">di Moizza Favaro</span></i></div>
<div style="color: #313439; margin-bottom: 14px;">
<span style="font-family: inherit;">***</span></div>
</div>
Mammamilahttp://www.blogger.com/profile/12151366357828907409noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5819953916167606638.post-53996396490154060232013-07-23T17:51:00.000+02:002013-07-23T17:53:15.169+02:00IO ALLATTO ALLA LUCE DEL SOLE 4 EDIZIONE<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-_zhBruClX4k/Ue6jhNAVMiI/AAAAAAAAAUU/9pXHdKsHDzQ/s1600/ce0f211149265ed894355b162072b232_L.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="http://3.bp.blogspot.com/-_zhBruClX4k/Ue6jhNAVMiI/AAAAAAAAAUU/9pXHdKsHDzQ/s400/ce0f211149265ed894355b162072b232_L.jpg" width="327" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="color: #313439; font-family: Arial; font-size: 12px;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="color: #313439;"><span style="font-family: inherit;">Anche quest'anno ritorna la rassegna <a href="http://www.genitorichannel.it/allattamento/io-allatto-alla-luce-del-sole-allattamento.html">"Io allatto alla luce del sole"</a> promossa dal sito <a href="http://www.genitorichannel.it/">GenitoriChannel </a>di cui riportiamo la descrizione e cui siamo lieti di aderire !</span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="color: #313439;"><span style="font-family: inherit;"><br /></span></span></div>
<div style="color: #313439; margin-bottom: 14px;">
<span style="font-family: inherit;">"Io allatto alla luce del sole" è un'iniziativa che vuole sostenere l'allattamento al seno contribuendo a rendere questo gesto così "normale" ad essere normale davvero, cioè una pratica da inserire in tutti gli aspetti della nostra quotidianità, con facilità, senza timori di sguardi, commenti, consigli fantasiosi e fastidiosi, nel rispetto delle scelte di ciascuna madre, bambino, famiglia. <b>Perchè ogni mamma possa sentirsi libera di allattare il proprio bambino quando e quanto lo desidera.</b></span></div>
<div style="color: #313439; margin-bottom: 15px; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Quest'anno "Io Allatto alla Luce del Sole" focalizza </span><b style="font-family: inherit;">il tema degli allattamenti speciali</b><span style="font-family: inherit;">, quegli allattamenti che partono in salita.</span></div>
<div style="color: #313439; margin-bottom: 14px;">
<span style="font-family: inherit;">
I <b>bambini prematuri</b>, che sono in costante aumento, i <b>bambini affetti da palatoschisi</b>, i <b>gemelli</b>, i <b>bambini con difficoltà sensoriali</b>, i <b>bambini con patologie</b>...sono alcuni esempi di bambini speciali perchè richiedono attenzioni maggiori e proprio per questo beneficierebbero forse più degli altri dell'allattamento al seno. </span></div>
<div style="color: #313439; margin-bottom: 14px;">
<span style="font-family: inherit;">
Anche le loro mamme sono speciali perchè devono trovare in loro risorse maggiori e più di tutte necessiterebbero di informazioni corrette, supporto fisico ed emotivo.</span></div>
<div style="color: #313439; margin-bottom: 14px;">
<span style="font-family: inherit;">Troverete quindi molti articoli proprio sul tema di allattamenti che necessitano di speciali attenzioni.</span></div>
<div style="color: #313439; margin-bottom: 15px;">
<span style="text-shadow: 0.0px 2.0px 0.0px #ffffff;"><b><span style="font-family: inherit;">L'immagine</span></b></span></div>
<div style="color: #313439; margin-bottom: 14px;">
<span style="font-family: inherit;">Ogni anno un'artista dona una delle sue opere più belle come immagine della rassegna. <b>Quest'anno si tratta di </b><span style="color: #2664a3;"><b><a href="http://www.albanogioia.com/">Gioia Albano, pittrice e mamma di 3 figli</a></b>,</span> che, con i suoi tratti poetici si è specializzata nel ritrarre tutti gli aspetti dell'essere madre: dalla gravidanza, all'allattamento, al portare i bambini, al sonno condiviso.</span></div>
<div style="color: #313439; margin-bottom: 15px;">
<span style="text-shadow: 0.0px 2.0px 0.0px #ffffff;"><b><span style="font-family: inherit;">Una dedica</span></b></span></div>
<div style="color: #313439; margin-bottom: 14px;">
<span style="font-family: inherit;"><b>Genitori Channel ha voluto dedicare la Rassegna di quest'anno all' </b><span style="color: #2664a3;"><b><a href="http://www.genitorichannel.it/vita-famiglia/moizza-cuamm-allattamento.html">amica Moizza</a></b></span>, scomparsa a Settembre a soli 38 anni. Moizza era una donna molto attiva nel campo della nascita e dell'allattamento, qualche tempo fa venne pubblicata la <span style="color: #2664a3;"><a href="http://www.genitorichannel.it/allattamento/moizza-favero-allattamento-difficile.html">commovente storia di rilattazione di suo figlio</a></span>, scritta di suo pugno per dare fiducia a tutte le donne che desiderano allattare e per denunciare i comportamenti inumani subiti in ospedale dopo il parto.</span></div>
<div style="color: #313439; margin-bottom: 14px;">
</div>
<h2 style="background-color: white; border: 0px; line-height: 1.1em; margin: 15px 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: center; text-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.0976563) 0px 2px 0px;">
<strong style="background-color: transparent; border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;"><span style="font-family: inherit; font-size: large;">COME PARTECIPARE</span></strong></h2>
<div>
<strong style="background-color: transparent; border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;"><span style="font-family: inherit;"></span></strong><br />
<ul style="background-color: white; border: 0px; font-weight: normal; line-height: 20px; list-style-image: none; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px 0px 0px 15px;"><strong style="background-color: transparent; border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;"><span style="font-family: inherit;">
<li style="background-color: transparent; border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">Lascia <strong style="background-color: transparent; border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">un commento</strong> di sostegno o di considerazioni nell'<a href="http://www.genitorichannel.it/allattamento/io-allatto-alla-luce-del-sole-allattamento.html">area commenti del sito</a> </li>
<li style="background-color: transparent; border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;"><strong style="background-color: transparent; border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">Fai girare</strong> l'iniziativa sui social, puoi usare il <a href="http://www.genitorichannel.it/allattamento/io-allatto-alla-luce-del-sole-allattamento.html">banner </a>come foto del profilo FB o twittare con <strong style="background-color: transparent; border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">l'ashtag #ioallatto</strong></li>
<li style="background-color: transparent; border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">Puoi scrivere una <strong style="background-color: transparent; border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">tua testimonianza</strong> (di madre, padre o persona che ha qualcosa da dire sull'allattamento) e mandarla a <a href="mailto:redazione@genitorichannel.it" style="-webkit-transition: color 0.1s ease-in; background-color: transparent; border: 0px; color: #2664a3; line-height: 1.8em; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-decoration: none;">redazione@genitorichannel.it</a> che la pubblicherà sul loro sito.</li>
</span></strong></ul>
<strong style="background-color: transparent; border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;"><span style="font-family: inherit;">
</span></strong>
<h2 style="background-color: white; border: 0px; line-height: 1.1em; margin: 15px 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.0976563) 0px 2px 0px;">
<strong style="background-color: transparent; border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;"><span style="font-family: inherit;">
Se sei un blogger o una blogger o hai un sito:</span></strong></h2>
<strong style="background-color: transparent; border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;"><span style="font-family: inherit;">
<ul style="background-color: white; border: 0px; font-weight: normal; line-height: 20px; list-style-image: none; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px 0px 0px 15px;">
<li style="background-color: transparent; border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;"><strong style="background-color: transparent; border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">esponi il <a href="http://www.genitorichannel.it/allattamento/io-allatto-alla-luce-del-sole-allattamento.html">banner</a></strong> inserendo il codice HTML che trovi nella <a href="http://www.genitorichannel.it/allattamento/io-allatto-alla-luce-del-sole-allattamento.html">pagina dedicata </a>(per consigli tecnici scrivi a <a href="mailto:web@genitorichannel.it" style="-webkit-transition: color 0.1s ease-in; background-color: transparent; border: 0px; color: #2664a3; line-height: 1.8em; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-decoration: none;">web@genitorichannel.it</a>)</li>
<li style="background-color: transparent; border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;"><strong style="background-color: transparent; border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">scrivi un articolo</strong> sul tema dell'allattamento, inserisci il banner e il link a <a href="http://www.genitorichannel.it/allattamento/io-allatto-alla-luce-del-sole-allattamento.html">questo post</a> (sulla pagina di Genitori Channel)</li>
<li style="background-color: transparent; border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;"><strong style="background-color: transparent; border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">lascia</strong> un commento nell'area commenti con <strong style="background-color: transparent; border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">link al tuo blog</strong> in questo modo ti recensiremo in un articolo finale tra i siti che hanno partecipato.</li>
</ul>
<h2 style="background-color: white; border: 0px; line-height: 1.1em; margin: 15px 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.0976563) 0px 2px 0px;">
<strong style="background-color: transparent; border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">Mettiamoci la faccia!</strong></h2>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-weight: normal; line-height: 20px; outline: 0px; padding: 0px;">
Carica la tua foto di allattamento preferita</div>
<ul style="background-color: white; border: 0px; font-weight: normal; line-height: 20px; list-style-image: none; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px 0px 0px 15px;">
<li style="background-color: transparent; border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;"><a href="http://www.facebook.com/media/set/?set=a.10150869972555866.402166.188920195865&type=3" style="-webkit-transition: color 0.1s ease-in; background-color: transparent; border: 0px; color: #2664a3; line-height: 1.8em; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-decoration: none;" target="_blank">sulla nostra pagina Facebook, nell'album Io allatto alla luce del sole</a></li>
<li style="background-color: transparent; border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;"><a href="https://twitter.com/search?q=%23ioallatto&src=hash" style="-webkit-transition: color 0.1s ease-in; background-color: transparent; border: 0px; color: #2664a3; line-height: 1.8em; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-decoration: none;" target="_blank">su twitter con l'hashtag #ioallatto</a></li>
<li style="background-color: transparent; border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;"><a href="http://instagram.com/" style="-webkit-transition: color 0.1s ease-in; background-color: transparent; border: 0px; color: #2664a3; line-height: 1.8em; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-decoration: none;" target="_blank">su Instagram con l'hashtag #ioallatto</a></li>
<li style="background-color: transparent; border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;"><a href="http://pinterest.com/genitorichannel/io-allatto-alla-luce-del-sole/" style="background-color: transparent; border: 0px; color: #2664a3; line-height: 1.8em; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-decoration: none;" target="_blank">su Pinterest, n</a><a href="http://pinterest.com/genitorichannel/io-allatto-alla-luce-del-sole/" style="background-color: transparent; border: 0px; color: #2664a3; line-height: 1.8em; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-decoration: none;" target="_blank">el nostro board Io allatto alla luce del sole</a></li>
</ul>
</span></strong></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
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</script>Mammamilahttp://www.blogger.com/profile/12151366357828907409noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5819953916167606638.post-83046352967559757502013-07-19T07:00:00.000+02:002013-07-19T07:00:02.490+02:00SE IL BIMBO SI AGITA AL SENO<div>
<div>
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<a href="http://3.bp.blogspot.com/-pFb-dfn_Ffg/TvsNTM4PPcI/AAAAAAAAAMM/rIkZSFiTlvk/s1600/poppante+agitato.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="232" src="http://3.bp.blogspot.com/-pFb-dfn_Ffg/TvsNTM4PPcI/AAAAAAAAAMM/rIkZSFiTlvk/s320/poppante+agitato.jpg" width="320" /></a></div>
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: small;"><br /></span>
<span style="font-family: inherit; font-size: large;">Può capitare che già prima di attaccarsi o subito dopo essersi attaccato il bimbo si agiti e dia segno di non voler poppare o di avere qualche fastidio. </span><br />
<span style="font-family: inherit; font-size: large;"><br />
Spesso le mamme pensano che ciò sia dovuto ad una carenza di latte o al fatto che il latte possa avere un cattivo sapore a causa di qualche alimento ingerito dalla mamma...</span><br />
<span style="font-family: inherit; font-size: large;"><br />
In realtà possono esserci vari motivi per questo nervosismo, uno di questi è proprio il contrario di quanto spesso si pensi, ovvero che di latte ce ne sia troppo e non troppo poco!</span><br />
<span style="font-family: inherit; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: inherit; font-size: large;">Che cosa fare in questi casi?</span><br />
<span style="font-family: inherit; font-size: large;"><br /></span></div>
<span style="font-family: inherit; font-size: large;"><a href="http://www.genitorichannel.it/index.php?option=com_hwdvideoshare&task=viewvideo&Itemid=116&video_id=6">Guarda il video</a> tratto dal canale GenitoriChannel e per maggiori informazioni leggi il post sul <a href="http://lattedimammamia.blogspot.it/2011/07/le-coliche-e-il-riflesso-di-emissione.html">"riflesso di emissione troppo forte"</a> </span></div>
<br />
<div>
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Mammamilahttp://www.blogger.com/profile/12151366357828907409noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5819953916167606638.post-78491528336007999422013-06-21T08:00:00.000+02:002013-06-21T11:45:54.137+02:00ALLATTARE D'ESTATE E CON IL CALDO<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/_Sif6KZLD6TI/TCpuXPB6L_I/AAAAAAAAADQ/tbK-PCfYVQE/s1600/ESTATE.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="106" src="http://3.bp.blogspot.com/_Sif6KZLD6TI/TCpuXPB6L_I/AAAAAAAAADQ/tbK-PCfYVQE/s200/ESTATE.jpg" width="200" /></a></div>
<div>
<br />
<br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">L'estate è alle porte e come si può immaginare il caldo e l'afa rendono le poppate più difficili e fastidiose, sia per la mamma sia per il bambino. Ecco alcuni suggerimenti su come affrontare con serenità e minor fatica l'allattamento.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Quando fa molto caldo, naturalmente il bambino ha più sete e quindi cerca il seno con maggiore frequenza per brevi poppate: questo gli permette di procurarsi la prima parte del latte, quella con la composizione più acquosa e che meglio soddisfa la sua arsura. Quindi nessun allarme! Se la richiesta si fa pressante, alla mamma non resta che armarsi di pazienza e accogliere tra le braccia il bambino offrendo il seno a richiesta, ma può mettere in atto una serie di piccole strategie che faranno stare meglio sia lei sia il pupo.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Un primo suggerimento, </span><br />
<a name='more'></a><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">che vale in assoluto quando fa caldo ma diventa un imperativo se si allatta, è quello di bere abbondantemente durante tutta la giornata, sforzandosi di farlo anche quando non si ha molta sete. I liquidi sono la materia base per produrre il latte e, siccome si perdono attraverso il sudore, quando fa molto caldo è necessario assumerne una quantità maggiore per soddisfare al meglio le esigenze del bambino.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">É quindi buona norma, prima di iniziare una poppata, preparare a portata di mano una bottiglia d'acqua, succhi di frutta o spremute di frutta fresca (non confezionate perché ricche di zuccheri e conservanti che favoriscono le coliche) preferibilmente a temperatura ambiente e comunque mai fredda. </span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><b>La cosa davvero importante è non cedere alla tentazione di dare al bambino liquidi diversi dal latte materno, come acqua, tisane, camomilla, o altro. </b>Questi liquidi infatti non sono sterili come il latte materno ed espongono il bambino al rischio di contaminazioni, che aumenta con il caldo e il proliferare dei batteri su tettarelle e altri dispositivi per somministrare liquidi al neonato (da evitare se possibile anche il ciuccio per lo stesso motivo). Inoltre tutte queste "soluzioni" sono sempre addizionate di zuccheri artificiali (come il glucosio) che favoriscono l'insorgenza delle coliche, oltre a far aumentare e non diminuire la sete del bambino. Non c'è niente che sia migliore del latte materno per dissetare il bambino in estate, purché esso abbia libero accesso al seno anche in caso di maggior richiesta! Può invece essere la mamma ad assumere <b>tisane naturali (quelle che si prendono in erboristeria e si preparano per infusione)</b>, magari al finocchio che oltre ad avere ottimi effetti sulla digestione, risulta anche particolarmente dissetante!</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Si può anche tenere a portata di mano qualche cubetto di ghiaccio: sarà molto utile alle donne che si sentono particolarmente accaldate. Appoggiando il ghiaccio, avvolto in un fazzoletto, sulle tempie e sui polsi si facilita l'abbassamento della temperatura in tutto il corpo. Questo perché in corrispondenza di polsi e tempie passano grossi vasi sanguigni e raffreddandoli si ottiene un immediato beneficio. Si può inoltre passarlo intorno all'areola prima di attaccare il bambino che sentendo fresco a contatto con le labbra potrebbe gradire la sensazione di refrigerio. </span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><br />
</span><br />
Per evitare che la poppata diventi troppo faticosa meglio scegliere la stanza più fresca della casa. Le fortunate che dispongono di un impianto di condizionamento, potranno regolarlo sui 24-25 gradi di giorno e i 26-27 gradi di notte; tutte le altre potranno garantire un po di refrigerio a se stesse e al proprio piccolo tramite un ventilatore. Questo dovrà essere tenuto ad almeno due metri di distanza e le pale dovranno essere orientate più in alto possibile, in modo da non creare correnti dirette.<br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Oltre a quella tradizionale, inoltre, ci sono <a href="http://lattedimammamia.blogspot.com/2010/04/varie-posizioni-del-bimbo-al-seno.html">diverse posizioni </a>per l'allattamento che possono risultare più confortevoli durante la stagione estiva. Per esempio, si può attaccare il bebè al seno stando a letto sdraiate su un fianco, oppure sedersi in poltrona mettendo il piccolo su un cuscino alla destra o sinistra, offrendogli il seno sullo stesso lato.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Durante l'allattamento, infine, è meglio ridurre al minimo anche l'abbigliamento del bambino: basterà lasciargli solo il pannolino o, al più, un body di cotone. Inoltre, per evitare di cedergli troppo calore, è utile mettere un piccolo asciugamano (o un indumento) di lino tra la propria pelle e la sua. Questa fibra naturale assorbe molto bene il sudore e donerà una sensazione di freschezza ad entrambi.<br />
Può essere anche utile rinfrescare la pelle sia del bambino (sul viso o sulla fronte) sia del seno, utilizzando delle pezze di stoffa bagnate con acqua fredda e passandole sulla pelle </span>subito prima della poppata. </div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><br />
</span></div>
<div>
<a class="addthis_button" href="http://www.addthis.com/bookmark.php?v=250&username=xa-4bbe473f49981bda"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><img alt="Bookmark and Share" height="16" src="http://s7.addthis.com/static/btn/sm-share-en.gif" style="border: 0pt none;" width="83" /></span></a><script src="http://s7.addthis.com/js/250/addthis_widget.js#username=xa-4bbe473f49981bda" type="text/javascript">
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Mammamilahttp://www.blogger.com/profile/12151366357828907409noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5819953916167606638.post-48466456265355678892013-05-17T08:00:00.000+02:002013-05-17T08:00:11.991+02:00PERCHE' IMPROVVISAMENTE VUOLE POPPARE IN CONTINUAZIONE?<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-dy5uimFoADo/TzBAjRfT7OI/AAAAAAAAANw/eWxvHVlkMkU/s1600/scatto+di+crescita.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="http://2.bp.blogspot.com/-dy5uimFoADo/TzBAjRfT7OI/AAAAAAAAANw/eWxvHVlkMkU/s320/scatto+di+crescita.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: -webkit-auto;">
Capita spesso che le mamme si chiedano questo, soprattutto verso i 2-3 mesi d'età del bambino.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: -webkit-auto;">
Tutto procedeva per il meglio, il bambino poppava ad intervalli regolari di 3 ore, dormiva la notte, cresceva bene e la mamma era soddisfatta, quando improvvisamente le cose cambiano: il<b> bambino è irrequieto, vuole poppare molto spesso, sembra non essere mai soddisfatto, ricomincia a svegliarsi la notte per mangiare quando magari non lo faceva più da qualche settimana...e subito nasce l'eterno dubbio di ogni mamma: " forse il mio latte non è sufficiente o non è più abbastanza nutriente"?</b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: -webkit-auto;">
Dubbi spesso rafforzati dai commenti di vicini, conoscenti e, purtroppo, dallo stesso pediatra che iniziano a minare la fiducia della mamma di produrre latte buono, sufficiente e nutriente per il suo bambino. "Ormai è grande, il tuo latte non basta più, forse è il caso di iniziare con un pò di frutta"..." magari sarà ora di dargli l'aggiunta".... </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: -webkit-auto;">
Al riguardo pubblichiamo questo <a href="http://www.lllitalia.org/index.php?option=com_content&task=view&id=159&Itemid=26">articolo della Lega per l'Allattamento Materno</a> sull'argomento che spiega qual'è il meccanismo per cui ci sono <b>fasi di crescita</b> del bambino in cui ha bisogno di assumere più latte e per stimolarlo chiede di poppare più spesso in maniera da adeguare la produzione di latte della mamma (offerta) alle esigenze del suo corpo in rapida crescita e quindi bisognoso di un maggior quantitativo di nutrimento (domanda). Si tratta di quelli che vengono comunemente definiti <b>"scatti di crescita"</b> e che avvengono a </div>
<a name='more'></a>cadenza abbastanza regolare intorno alle 2-3 settimane, alle 6 settimane ed ai 2-3 mesi, e poi di nuovo verso i 5-6 mesi (momento in cui può essere necessario anche iniziare ad integrare l'allattamento con alcuni primi cibi solidi. In questi casi, come quasi sempre, la cosa migliore è rispondere alle esigenze del bambino adattando i ritmi delle poppate alle sue richieste e quindi: <b>attaccandolo più spesso al seno senza cercare di offrire altro come il ciuccio, tisane, camomilla o altro per paura di viziarlo! Il bambino non sta facendo i capricci: sta crescendo e quindi chiede più nutrimento dal seno della mamma! Attaccarlo più spesso al seno</b> infatti consentirà una maggiore stimolazione e quindi una maggiore produzione di latte che tenderà rapidamente ad assestarsi nuovamente sulle nuove richieste del bambino: la mamma produrrà più latte ed il bambino tornerà ad essere soddisfatto e a crescere regolarmente.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: -webkit-auto;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: -webkit-auto;">
Ma leggiamo nel dettaglio: </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: -webkit-auto;">
"<b>Quanto dovrebbe crescere il bambino con l’allattamento al seno? E che cosa sono gli "scatti di crescita"?</b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: -webkit-auto;">
Secondo le ultime stime dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, per valutare la crescita dei bambini allattati esclusivamente con latte materno, è necessario utilizzare tabelle di crescita apposite, differenti da quelle utilizzate dalla maggior parte dei pediatri, le quali rispecchiano piuttosto la crescita dei bambini che assumono la formula artificiale.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: -webkit-auto;">
Secondo queste nuove stime, nel caso del bambino sano e nato a termine, <b>un bambino allattato al seno a richiesta e senza integrazioni, deve crescere almeno 125 grammi a settimana nel primo trimestre, e almeno 80 grammi a settimana in seguito.</b> Ovviamente ci saranno bambini che crescono più di questo livello minimo, ma in ogni caso <b>in media con il latte materno il bambino tende ad avere una curva diversa dei bambini alimentati con la formula e l'aumento di peso, specie dopo i primi mesi, non è più così accentuato. Crescono però bene di altezza e manifestano un ottimo sviluppo psicomotorio.</b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: -webkit-auto;">
In media i <b>bimbi allattati al seno crescono circa 170 gr a settimana i primi 4 mesi, poi molto meno fino a sei e poi ancora meno fino a 12. </b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: -webkit-auto;">
Per stare tranquille ed essere sicure che i bambini mangino abbastanza, si possono contare i cambi di pannolini: devono essere almeno 5/6 pannolini usa e getta (6/8 di stoffa) al giorno nelle prime settimane con scariche regolari.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: -webkit-auto;">
<b>Ogni mamma può produrre il latte necessario per il suo bambino se lo allatta realmente a richiesta e se lo attacca al seno correttamente; più il bambino "chiede" al seno e più il corpo materno produce latte;</b> è evidente che se la suzione viene convogliata altrove (ciucci, biberon, tisane) il corpo si comporta di conseguenza immaginando che il bambino non abbia bisogno di latte e quindi diminuendo la sua produzione.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: -webkit-auto;">
La cosa più importante da sapere è che i bambini hanno degli “ scatti di crescita”: improvvisamente paiono insaziabili, di colpo pieni di bisogni da soddisfare, lamentosi, vogliono ciucciare molto piú spesso. Tipicamente questi periodi sono intorno alle 2-3 settimane, intorno alle 6 settimane ed intorno ai 3 mesi. Ce ne sono poi altri al sesto mese e all'ottavo, ma spesso si notano meno.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: -webkit-auto;">
<b>Gli scatti di crescita in genere durano da un paio di giorni ad una settimana. </b>E' sufficiente, ancora una volta, assecondare il bambino ed attaccarlo ogni volta che lo richiede e per tutto il tempo che lo richiede (e solitamente succede che vogliano poppare molto durante la notte) e il corpo della mamma in breve tempo aumenterá la produzione (ed il bambino tornerá tranquillo). E' importante non interferire in questo processo con tisane o ciuccio, il seno produce tanto piú latte quanto piú spesso viene svuotato e stimolato attraverso la suzione. (Quindi se convogliamo la suzione del bambino al ciuccio o se gli riempiamo il pancino con acqua zuccherata sará meno interessato a ciucciare al seno e di conseguenza il seno produrrá meno latte).</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: -webkit-auto;">
Questi momenti mettono a dura prova i genitori, ci si sente molto stanchi e ci si sente in ansia. Spesso la mamma si sente stressata e preoccupata nei confronti della sua esperienza di allattamento, specialmente se ha dubbi che il bambino non mangi abbastanza. Ma già il fatto di conoscere l'esistenza degli scatti di crescita aiuta ad affrontare questi momenti con maggior sicurezza.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: -webkit-auto;">
<b>L'appetito di ogni bambino è proporzionale alla sua crescita,</b> pertanto tutto ciò che interferisce a spezzare questo meccanismo può creare difficoltà: le aggiunte di latte artificiale, la camomilla o, addirittura l'acqua, possono saziare il bambino allungando così l'intervallo tra una poppata e l'altra e diminuendo il tempo di suzione al seno... <b>Ogni aggiunta che il bimbo prende in una giornata può provocare una minore produzione di latte il giorno dopo.</b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: -webkit-auto;">
Gli scatti di crescita (che comprensibilmente preoccupano le molte mamme che non ne conoscono l'esistenza), sono fasi nella vita del neonato in cui esso cerca di più il seno perché effettivamente ha bisogno di più latte; infatti<b> la crescita del bambino non è sempre la stessa: ci sono momenti in cui deve crescere di meno, e momenti in cui deve crescere di più, e quindi deve mangiare di più.</b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: -webkit-auto;">
Allattando più spesso, ogni qual volta che il bambino lo desidera e senza porre limiti di tempo, si produce più latte, secondo la legge della "domanda e dell'offerta"; questo meccanismo è perfetto in quanto permette al bambino di sviluppare una importante capacità che è quella di regolare l'assunzione di cibo in base ai propri bisogni.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div id="fb-root">
</div>
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<a href="http://3.bp.blogspot.com/_Sif6KZLD6TI/TCppQdoxGbI/AAAAAAAAADI/bhptSH1BsSU/s1600/5733180.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/_Sif6KZLD6TI/TCppQdoxGbI/AAAAAAAAADI/bhptSH1BsSU/s320/5733180.jpg" /></a></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><i> </i> </span></div>
<div>
<div class="MsoNormal">
<b><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Azione contro colon irritabile, stipsi, infiammazioni e altro</span></b></div>
<div class="MsoNormal">
</div>
<div class="MsoNormal">
</div>
<div class="MsoNormal">
</div>
<div class="MsoNormal">
<o:p><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><br />
</span></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Il latte materno nasconde un segreto: un probiotico naturalmente contenuto in esso che facilita la digestione ed elimina numerosi sintomi dolorosi dall’intestino del neonato. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">A suggerire che l’allattamento naturale sia, ancora una volta, la soluzione migliore per mamma e bambino è un nuovo studio condotto su modello animale da un team di ricercatori coordinati dal dottor Wolfgang Kunze della McMaster University - Brain-Body Institute - e del Dipartimento di Psichiatria del St. Joseph Healthcare in Ontario (Canada).<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Questo tipo di probiotico, chiamato Lactobacillus reuteri, è presente naturalmente nell’intestino di molti mammiferi e si trova anche nel latte materno umano, spiegano i ricercatori. In questo studio, in particolare, si è scoperto che </span></div>
<a name='more'></a><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">nei topi a cui veniva dato questo probiotico si riducevano le contrazioni muscolari già dopo pochi minuti. Per valutarne l’effetto in pratica sono state osservate le contrazioni intestinali prima, durante e dopo l’aggiunta del probiotico. I ricercatori hanno anche testato l'attività elettrica delle singole cellule nervose sensoriali intestinali. <o:p></o:p></span><br />
<div class="MsoNormal">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Secondo gli scienziati canadesi, l’aumento della presenza di questo batterio per mezzo dell’allattamento al seno – o anche per mezzi di integratori – può contribuire ad alleviare tutta una serie di disturbi che possono colpire l’intestino. Tra questi: la sindrome del colon irritabile (o colite), le infiammazioni intestinali, la stipsi funzionale e altri disturbi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">«Approcci nutrizionali basati su prove ed evidenze scientifiche possono correggere eventuali squilibri batterici nell’intestino, e in tal modo promuovere una migliore salute ed eventualmente ripristinare la salute in caso di malattie associate a questi squilibri», ha dichiarato il dottor Kunze sulle pagine della rivista “FASEB” su cui è stato pubblicato lo studio.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Anche se non tutti possono beneficiare dell’allattamento al seno, la possibilità di sfruttare comunque ed efficacemente i batteri buoni per la salute dell’intestino, e dell’organismo in generale, è un’occasione assai vantaggiosa per l’uomo, concludono i ricercatori.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Inoltre recenti studi hanno evidenziato che alcune componenti del latte materno<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">si 'potenziano' in coincidenza della crescita del bambino!Ad esempio,dopo l’anno, quando il bimbo ha più occasione di socializzare,aumentano le proprietà antibatteriche.E dopo il 2° anno,quando la quota di introduzione lattea si riduce,il latte diventa più calorico ed energetico grazie a un progressivo aumento dei grassi in esso <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">contenuti.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div>
<a class="addthis_button" href="http://www.addthis.com/bookmark.php?v=250&username=xa-4bbe473f49981bda"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><img alt="Bookmark and Share" height="16" src="http://s7.addthis.com/static/btn/sm-share-en.gif" style="border: 0pt none;" width="83" /></span></a><script src="http://s7.addthis.com/js/250/addthis_widget.js#username=xa-4bbe473f49981bda" type="text/javascript">
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